Non è stato un periodo facile anzi, è stato forse il più brutto che ho vissuto fino ad ora, ma Federico mi è stato accanto sempre, senza lasciami mai da sola. Non smetterò mai di ringraziarlo anche se è difficile non pensare che tutto questo sia successo per colpa mia. Alla fine sono io che che dovevo fare in modo che il nostro bambino crescesse tranquillo e nel miglior modo possibile, invece non ne sono stata capace. 

"Non è colpa tua, amore, non pensarlo nemmeno per un secondo" continuava a ripetermi Federico i giorni seguenti all'accaduto. Mi sono chiesta come potesse continuare a volermi bene, a starmi accanto, ad amarmi dopo quello che è successo. 

Fisso la mia pancia vuota per alcuni secondi mentre una lacrima salata percorre tutta la mia guancia fino a posarsi sulle mie labbra screpolate. Chiudo gli occhi e porto istintivamente la testa all'indietro, facendomi cullare dal dondolo. Guardo le stelle che brillano incessantemente a prescindere da quello che succede intorno. Non sono mai stata particolarmente fedele, non credo al paradiso o all'inferno, ma in qualche strano modo che ancora non riesco a spiegarmi cerco guardando il cielo una stella che vedo ogni sera brillare quasi ad intermittenza. Non conosco le costellazioni e non me ne intendo di astronomia, ma per me quella stellina che brilla quasi timidamente in fianco a tutte le altre del firmamento è il mio bambino che mi guarda da lassù. 

"Mi dispiace, fagiolino. Mamma e papà ti ameranno per sempre" bisbiglio mentre il viso si bagna sempre di più. 

Mi asciugo le lacrime e prendo un respiro profondo, guardo gli invitati chiacchierare e ridere spensierati e la loro felicità mi contagia un po' di più. Le cose brutte succedono, a prescindere da noi, l'unica cosa che possiamo fare è accettarle ed andare avanti cercando di trarne un insegnamento il più positivo possibile. È così che si cresce, che si matura, che si diventa grandi. 

Mi alzo dalla sedia a dondolo e muovo alcuni passi verso l'anima della festa bevendo un sorso di champagne. Le bollicine rinfrescano la mia gola in questa caldissima serata di luglio e non faccio in tempo a finire il bicchiere che due paia di braccia mi sollevano per aria trascinandomi verso il centro di una pista da ballo improvvisata. 

"Mettetemi giù, idioti" provo a fare la seria senza però riuscirci, invogliando ancora di più Paulo Dybala e Douglas Costa a sollevarmi dalle gambe. 

Chi ha sempre pensato che noi italiani siamo i migliori ad organizzare una festa, non ha mai visto una banda di sudamericani all'opera. Le loro risate e parole che a stento riesco a capire mi fanno ridere di gusto, accantonando i pensieri negativi per fare spazio a tutte le persone meravigliose che mi circondano. 

"Scusali, sono due bambini un po' troppo cresciuti" mi dice Oriana una volta riuscita ad uscire dal cerchio formatosi accanto a me. 

"Neanche troppo cresciuti direi" azzardo una battuta infelice sulla loro bassa statura che scaturisce una risata profonda nella ragazza argentina, che mi mette un braccio attorno alle spalle e mi bacia le guance. 

"Mi amor, che stupido che è a volte" continua Oriana posando gli occhi su Paulo. 

È innegabilmente il ritratto dell'amore, e Paulo ricambia il sentimento con tutto sé stesso. Sono innamoratissimi ed ogni minuto è buono per scambiarsi baci e carezze anche se sono in pubblico. 

"Non sono ancora riuscita a ringraziarti come si deve per quello che hai fatto per noi, Olivia" continua la mora bevendo un sorso di vino. 

"Io non ho fatto nulla, davvero" le rispondo camminando in fianco a lei per allontanarci dal caos e parlare più tranquillamente. 

"Sei stata con Paulo quando ero in Argentina e non so come sarebbe andata se tu e i ragazzi non gli foste stati così vicini. Perciò grazie" Oriana mi guarda negli occhi e mi sorride. 

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Where stories live. Discover now