Cinquantasei

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Monaco, 25 maggio 2018

Le luci della baia di Monte Carlo illuminano tutta la città ai miei piedi, che sembra essere lei stessa piena di vita. Monaco è quasi la definizione di feste e bella vita ma durante il weekend del Gran Premio si trasforma ulteriormente. L'aria è frizzante e la cittadina ospita più personaggi famosi rispetto al solito. Chiunque significhi qualcosa nel mondo dello sport o che abbia un conto in banca da fare impallidire tre quarti della popolazione mondiale è a Monte Carlo.

Questa cosa mi fa sentire a tratti quasi immeritevole di stare qui, ma mentre mi appoggio alla ringhiera della terrazza della suite "Carré d'or" dell'hotel Metropole vedo Federico e mi sento nel posto giusto con la persona giusta. Non c'è motivo di sentirmi inadeguata quando vedo quegli occhi verdi incrociare i miei mentre avanza a passo lento nella mia direzione.

"Tutto bene, amore?" mi chiede Federico appoggiando le mani sulla ringhiera alle mie spalle, in modo tale da intrappolarmi tra il suo corpo ed il metallo nero dietro di me. Alzo lo sguardo e gli sorrido, prendendo un sorso del cocktail arancione assolutamente analcolico che ho in mano.

"È tutto meraviglioso, mi sento come Grace Kelly" dico in sussurro appoggiando il bicchiere sul tavolino alla mia destra ed accarezzandogli una guancia. "Solo che lei è diventata la principessa di Monaco" aggiungo, alzando le sopracciglia ed azzardando una risata che soffoco immediatamente.

"Non sfottere, Diviani" ridacchia Federico mordendomi scherzosamente la mascella.

Lo abbraccio di slancio mettendogli le braccia attorno al collo, lo stringo a me e mi godo la vista del mar Mediterraneo, dipinto dei colori del tramonto e del sole che sta lentamente sparendo dietro i profili degli edifici del Principato.

"C'è un letto gigante di là" farfuglia Federico contro il mio orecchio, facendomi rabbrividire all'istante.

"Che occhio!" lo prendo in giro per mascherare l'eccitazione che mi provoca parlando con quel tono di voce così vicino al mio orecchio mentre mi bacia il collo.

"Sarebbe un peccato non usarlo, no?" prosegue la sua lenta tortura baciandomi tutta la pelle che va dalla mascella fino alla base del collo, suscitandomi dei leggeri gemiti che trattengo come meglio riesco.

"Peccato mortale" concordo ispirando quanta più aria possibile. Gli prendo il viso tra le mani ed inchiodo i miei occhi nei suoi facendomi cullare dalle sue braccia possenti ancora attorni ai miei fianchi. 

"Ho paura di farti... farvi male" sussurra con un filo di voce, apparentemente quasi in imbarazzo, appoggiando la fronte contro la mia. 

"Tu non puoi farci del male, nemmeno se lo volessi" gli alzo il mento con l'indice della mano destra e faccio combaciare le nostre labbra che si schiudono in un dolce bacio.

In risposta, sposta un braccio attorno alla mia spalla ed intreccia le dita tra i miei capelli con la mano ben salda sulla nuca. Allargo la bocca per permettere alle nostre lingue di danzare e diventare una cosa sola sotto al cielo sempre più scuro di Monte Carlo.


Monaco, 26 maggio 2018

Dopo questo pomeriggio di una cosa sono certa: vedere un Gran Premio di Formula Uno sul divano di casa è una cosa, esserci dentro è tutt'altra. Le emozioni, l'adrenalina ed il caos presenti all'interno del paddock non rendono giustizia visti dallo schermo della televisione. Io e Federico siamo abbastanza fortunati da vivere tutto questo all'interno del box Ferrari ed è una di quelle esperienze che non dimenticherò mai per tutta la mia vita. 

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Where stories live. Discover now