Trentasette

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Torino, 20 agosto 2017

Ho passato una notte insonne, non sono riuscita a chiudere occhio nemmeno per un'ora. Nella mia testa continuava ad esserci quello stupido messaggio da parte di Veronica. Che poi, voglio dire, che cosa le ho mai fatto per farmi odiare così tanto? Certo, Federico praticamente l'ha lasciata per stare con me, ma che c'entro io? Non mi conosce neanche. Non so come si faccia ad odiare una persona senza nemmeno averla vista una volta.
A dire la verità lei mi ha vista. Negli spogliatoi insieme a Federico mentre facevamo l'amore. Quando ha scattato quella maledetta foto. Mi stavo chiedendo: ma non esiste la sicurezza ai cancelli di Vinovo? Vedo sempre degli omoni grandi e grossi che fanno paura solo a guardarli. Lei invece è riuscita ad entrare indisturbata fino agli spogliatoi, fotografarci ed andarsene senza che nessuno se ne accorgesse? Non è possibile. Questa ragazza mi manderà al manicomio.

Sento il cellulare vibrare sopra al comodino e istintivamente sussulto, dato che l'ultima volta che ho ricevuto un messaggio sono stata chiamata 'troia' da una che sa a malapena come mi chiamo.


Messaggio da: Papone 💚

"Buongiorno pulce, come stai? Ti ho vista in tv, ancora non ci posso credere! Sono fiero di te."


Meno male che c'è mio padre. Mi manca da morire, è più di una settimana che non è a Torino perché il capo lo ha spedito in America a chiudere un affare importante con un cliente. Non mi piace che mio papà sia dall'altra parte del mondo a lavorare come un matto mentre il suo capo lo sfrutta come se fosse l'ultimo arrivato. Lui dice che bisogna rispettare i superiori e fare sempre tutto ciò che ti chiedono senza fare troppe domande, ma io ho la lingua lunga e non riuscirei a sopportarlo. Ma ormai lo sapete, mio padre è un eroe. Il mio supereroe preferito. Mi manca da impazzire, sono giorni che non sento la sua voce, perciò decido di avviare la video chiamata per passare qualche minuto con lui.

"Ciao pulce, come stai?"

Mio padre sorride davanti al cellulare, facendo sorridere istintivamente anche me.

"Tutto bene papi, tu?"

"Non mi freghi, che è successo? Hai una faccia strana, non farmi preoccupare!" 

Come fa ad accorgersi sempre di tutto, anche quando abbiamo mezzo continente ed un oceano a separarci?

"Niente papi, davvero, sono solo un po' stanca. Ieri la partita mi ha sfinita, non riuscivo a fare andare via l'adrenalina. Non vedo l'ora che tu li veda dal vivo, è un'emozione pazzesca."

"Anch'io non vedo l'ora, se riesco a sbrigarmela con questo cliente dovrei esserci per la prossima partita in casa. Ho un abbonamento e non ho intenzione di sprecarlo, anche se è stato un regalo più che gradito del tuo fidanzato calciatore." 

Mio padre mi strizza l'occhio e sistema meglio il cellulare, dato che per ultimi secondi del suo discorso stava inquadrando dietro di se' la parete bianca dell'hotel in cui alloggia.

Solo sentire il nome di Federico mi fa sorridere, ma questa volta non è un sorriso d'amore, nasconde un'infinita preoccupazione per quello che potrebbe combinare Veronica con le nostre foto.

"Gli è dispiaciuto che non ci fossi, voleva salutarti."

"Oh, digli che dispiace anche a me, la prossima volta giuro che sarò lì con la bandiera e la sciarpa a fare i cori."

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Where stories live. Discover now