Capitolo 1

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Si sentiva strano.

Aveva passato le ultime due ore a guardare le lucine gialle appese sopra la tastiera del suo letto cercando di capire la sensazione di quasi fastidio che provava allo stomaco e che non lo lasciava dormire. Taehyung chiamava quella ormai familiare sensazione " ansia da presagio"; qualcosa stava per succedere nella sua vita, o almeno, di solito quando si sentiva in quel modo poi accadeva sempre qualcosa. La prima volta il suo ex fidanzato lo stava tradendo con un loro amico, decisamente brutta cosa. Era rimasto a letto per più di una settimana a piangersi addosso deprimendosi, rimproverandosi per colpe che non aveva e rimpiangendo azioni scontate a cui forse avrebbe dovuto dare più importanza; riprendendosi poi un pomeriggio quando si ritrovò a pensare: fanculo quello stronzo, lui si meritava decisamente qualcuno di miglio. Probabilmente non tutto succede per caso e forse, doveva andare così. La seconda volta fu quando ricevette la lettera della Seoul university, ovvero la migliore università di tutta la Corea, una delle SKY. Era riuscito a passare l'esame d'ammissione e questo voleva dire che si sarebbe dovuto trasferire a Seoul. Quel giorno pianse per due motivi: il primo per l'immensa soddisfazione che aveva provato in quel momento, il secondo per la consapevolezza che avrebbe dovuto lasciare la sua famiglia a Daegu. La terza volta, quando arrivato a Seoul tutto spaesato, si scontrò appena fuori dalla metro con un tipetto tutto pepe ma dal viso dolce, scoprendo poi che quello stesso ragazzo che l'aveva aiutato era Jimin, il suo nuovo coinquilino nonché colui che presto sarebbe diventato il suo migliore amico. La quarta, quando per gioco al secondo anno di università, si iscrissero ad un concorso accademico dal titolo "My Seoul" che avrebbe fruttato ad entrambi una somma generosa. Non si sa ancora come ma vinsero. Con un quarto di quei soldi erano andati una settimana in vacanza a Jeju, dopo tutto se lo meritavano. Ce ne furono molte altre, e certamente non solo belle; alcune furono delle vere e proprie sfighe, cose che gli fecero credere che il Karma gli stesse facendo pagare tutte le cose belle che aveva ricevuto in precedenza, ma d'altronde non poteva andargli sempre bene. No?!

Si alzò sbuffando leggermente preoccupato dirigendosi in bagno, preparandosi per l'inizio di una nuova giornata sperando in qualcosa di positivo. Jimin stava ancora dormendo, come sempre del resto, una volta tornato avrebbe sicuramente dovuto prenderlo a calci e buttarlo giù dal letto se avessero voluto arrivare insieme ed in orario alla prima lezione della settimana.

Sollevò gli occhi al cielo con un piccolo sorriso, prima di chiudersi la porta alle spalle e scendendo le scale del loro condominio cercando di stare il più attento possibile. Non sia mai che quella sensazione stesse ad indicare che si sarebbe rotto tutti i denti cadendo di bocca giù per le scale. Taehyung era decisamente una persona fantasiosa.

Sebbene fosse mattina presto la temperatura era già tiepida, l'inverno era finalmente finito e la primavera stava iniziando; questo voleva dire che presto i fiori sarebbero sbocciati riempiendo di colori e profumi l'intera città e lui avrebbe convinto - se non costretto - a tutti i costi Jimin e Namjoon ad andare con lui al parco davanti alla Lotte tower a guardare la fioritura dei ciliegi sul lago e perché no, fare magari un picnic anche con Hoseok. Avrebbe sicuramente invitato anche Jin, così finalmente avrebbe colto l'occasione per presentarlo a suo cugino e agli altri suoi due amici.

Il sorriso dolce e cordiale di Jin fu proprio la prima cosa che vide quella mattina non appena mise piede dentro l'ormai famigliare pasticceria in cui lavorava.

« Oh andiamo, ammettilo, non riesci proprio a stare senza vedere il mio bellissimo viso. D'altronde non posso darti torto, nemmeno io ce la farei. ». Il tono ironico ma affettuoso del maggiore fece sorride Taehyung « Sai benissimo che è così, Jin hyung » il maggiore sollevò gli occhi al cielo mentre l'altro si avvicinava al bancone. Quel giorno era il suo giorno libero.

Erano passati due anni da quando il castano aveva iniziato a lavorare per il maggiore, Jin non ci aveva pensato due volte ad assumerlo quando uno dei tanti giorni in cui aveva visto Taehyung, seduto da solo ad un tavolino del suo bar, iniziare a piangere silenziosamente. Le mani a coprirgli il viso e le spalle scosse da quei silenziosi singhiozzi. Il minore era andato in quella pasticceria ogni giorno da quando si era trasferito nella capitale, ci andava spesso anche con Jimin, ma inizialmente preferiva andarci da solo e godersi un po' del suo tempo in tranquillità, beandosi la pace di quel posto così carino e ben arredato che gli scaldava il cuore con i suoi dolci e il suo solito vanilla latte arricchito una spruzzata di caramello al suo interno. I due avevano fatto amicizia facilmente; Taehyung era sempre stato un ragazzo timido, ma si era dimostrato in breve tempo molto alla mano e divertente. Jin, era invece il solito ragazzo esuberante di bell'aspetto e dalla battuta facile. Inutile dire che quel giorno Taehyung fece preoccupare il maggiore, il quale dopo aver commissionato gli ordini alle altre due ragazze che lavoravano per lui non ci pensò due volte ad occupare la sedia accanto a quella del castano aspettando tranquillamente che il minore gli raccontasse i suoi problemi. Da quel giorno Taehyung aveva iniziato ad occupare una porzione del cuore di SeokJin.

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