Come lei non ci sono.

27K 628 8
                                    

Owen

Riavere vicino a me Tonya é quello che più volevo, quando quell'uomo mi aveva aperto gli occhi non ci ho pensato un secondo e sono andato a casa per cambiarmi, poi le ho consegnato il vestito che avevo preso in negozio e avevo scritto il biglietto. Non avevo idea di come avrebbe reagito, però mi é bastato vederla scendere da quei scalini in legno per capire che me la sarei ripresa, anche se mi avesse detto no.

Poi per fortuna é andato tutto bene, non ho intenzione di separarmi da lei mai più. É stato devastante quindi non ho intenzione di ripeterlo.
Ora siamo all'ospedale, abbiamo guidato con la sua macchina, una gran bella macchina a mio parere, perfetta per la mia donna. Parcheggia e poi chiude il motore.

Una volta usciti la chiude e poi andiamo dentro. Oggi non ci sono molte persone, quando andavo a trovare suo padre era gremito oggi invece no.<salve, siamo qui per vedere mio padre> la signora alza il capo verso lei e le sorride.<sei in anticipo oggi, prego vai comunque è in camera> la ringrazia e poi mi prende per mano.<sei ansioso?> chiede allegra,<no perché dovrei?> dico sincero<mi sembrava strano> mi guarda sorridente e mi da una spinta con i fianchi.

Divertente la bambina.<mocciosa> schiude la bocca scioccata e io la prendo dai polsi, la spingo contro il muro e metto una gamba tra le sue, sospiro sulle sue labbra e noto che i suoi occhi si dilatano. Adoro vederla persa per me,<non... Qui.. Owen> sussurra guardandomi il labbro inferiore, sogghigno divertito e sfioro le sue labbra<non qui cosa..> non finisco di terminare la frase che mi allontana.

Noto che é imbarazzata e che guarda dietro di me<papà..> merda. mi volto verso il padre che ci guarda con occhi incupiti e deciso mi presento a lui.<salve ci conoscevamo già noi> strabuzza gli occhi e guarda prima me e poi lei.<ecco perché mi chiedevi chi fosse il ragazzo delle visite, sapevi che era lui, é il tuo ragazzo tesoro?> annuisce timida, <sono Owen, il mio cognome lo sa già> annuisce e sorride.

<forza entrate facciano due chiacchiere> ci apre la porta e noi lo seguiamo dentro,<quindi da quanto state insieme?> bella domanda, quasi un mese, credo.
<quasi un mese, però ci conosciamo da un pò prima> annuisce,<capisco> si siede sul letto lui e Tony le rimbocca le coperte.<Tonya, vai a prendermi un caffè tesoro?> annuisce e mi
guarda incerta, le faccio segno di andare e poi anche se insicura esce.

Ecco ci siamo il momento del discorsetto, iniziano sempre così.
<non ti dirò che non sei serio con lei, sei venuto persino a vedermi senza che lei lo sapesse, perciò ti dirò soltanto un'altra cosa, occupati di lei e amala come merita, perché come lei non c'è ne sono figliolo> mi siedo sulla poltrona accanto a lui e annuisco sicuro.<la amo e non la lascerò andare via da me, ho passato un periodo un pò così senza lei, ma ora ho capito che senza lei la mia vita fa schifo. Perciò le prometto di prendermi cura di lei signore>

Sorride e il senso di inquietudine sparisce finalmente,<bravo, così si fa> mi scappa un sorrisetto e poi vedo entrate trafelata Tonya.
Avrà fatto di fretta per paura che suo padre mi facesse il terzo grado,sicuro. <va tutto bene...?> ci guarda ad entrambi e noi la guardiamo divertiti.<si tesoro il mio caffè?> annuisce e si avvicina al letto per darglielo.
<grazie tesoro> lei si siede sul letto e gli accarezza le guance.
<come va? Ti senti meglio? Magari puoi uscire di qui non credi? Cosa dicono i medici?>

Lui nega con la testa e sospira<non credo tesoro, si la mia salute sta migliorando ma non credo basti> il volto di Tonya  si incupisce e sospira desolata.
<non vedo l'ora che tu guarisca papà, voglio che tu torni a casa>
Il loro rapporto é tutto ciò che io ho sempre voluto per me ma che in realtà non ho mai avuto.
Mai conosciuto mio padre, mia madre invece non si poteva neanche chiamare tale, pensava solo a scopare e mai a me.

Li guardo con ammirazione, guardo questa ragazza tanto giovane quanto forte, é difficile trovare una come lei al giorno d'oggi.<tesoro vediamo ok?> le lascia una carezza in testa e lei sorride anche se non per davvero. Restiamo in ospedale qualche altra ora e appuro che Tonya da piccola era una pestifera. Staccava le teste alle Barbie, riempiva la casa dei vicini con la carta igienica. Non me l'aspettavo da lei.

<si sul serio, una volta ha bruciato persino il formaggio in padella, ha una sorta di talento nel bruciare le cose, a proposito cucina tu in caso> ridacchio e lei lo rimprovera.<papà!, ma da che parte stai?> indica se stesso e lei scuote la testa divertita.
Ad un tratto si apre la porta e l'infermiera ci avvisa che l'orario delle visite é terminato. In effetti siamo venuti qui alle 17:00 , ora sono le 19:00, come vola il tempo.

<papà mi raccomando fai il bravo> lo saluta con un bacio ed io mi avvicino per dargli la mano,<é stato un piacere signore> mi avvicina per un abbraccio e io anche se sorpreso ricambio.<avevo ragione alla fine, sei un bravo ragazzo> lo guardo neutro ma poi annuisco per compiacerlo. Non sono bravo per niente e lui non lo sa.


Dopo essere usciti dall'ospedale andiamo a prendere le cose a casa di Tonya e le prepariamo per portarle da me, voglio che si trasferisca e lei é d'accordo, perciò dopo aver parcheggiato siamo saliti sopra e abbiamo impacchettato tutto. La casa era vuota senza di lei, ora però tornerà la solita, i ragazzi saranno felici di vederla, pure Rita, bè é soprattutto io.

Finiamo di impacchettare e scendiamo giù,<questa macchina é uno sballo, sai?> ridacchia e mette uno scatolone davanti.<é di famiglia mio padre l'ha tramandata a me, era di mio nonno.> guardo la vernice rossa e faccio un espressione di apprezzamento.<complimenti>
<grazie> sorride e poi mi da una pacca sul sedere. <forza su che abbiamo strada da fare> scuoto la testa e poi entro dentro.

Per fortuna che ieri avevo preso un taxi sennò ero a piedi a quest'ora. Parte e io mi metto gli occhiali da sole per godermi il panorama.


Angolo autrice.

Domani doppio capitolo.❤


La bellezza di uno sguardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora