41. This girl is on fire

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ATENZIONE!
Questo NON è l'ultimo capitolo. Il finale è più lungo del previsto, per questo l'ho dovuto dividere in due capitoli diversi. Di conseguenza, il capitolo che leggerete è il penultimo.

Detto ciò, vi auguro una buona lettura❤️



La consapevolezza che Aiden non fosse lì con noi mi intrappolò in una bolla d'aria. Mi sentivo così sola in mezzo tutta quella gente, mentre non riuscivo più a pensare in maniera lucida. Non vedevo Aiden da nessuna parte.

C'erano urla ovunque, persone a terra con i volti neri, altre ferite. L'odore acre del fumo era così invadente da averti fatto dimenticare in pochi istanti che sapore avesse l'aria.

Mi girai su me stessa, guardando in ogni direzione e in ogni angolo. Come erano entrate tutte quelle persone lì dentro?

Qualcuno aveva già chiamato i soccorsi perché in lontananza si sentiva il suono acuto e intermittente delle sirene. Un ragazzo accanto a me urlò di dolore. Era stato un grido straziante, uno di quelli che ti fanno venire la pelle d'oca e ti mettono lo stomaco sottosopra. Aveva la coscia tumefatta, con il muscolo ustionato ben in vista. Con lui c'erano una ragazza che gli accarezzava la fronte in lacrime e un paio di ragazzi che parlavano fra di loro in preda al delirio. Le fiamme guizzavano dalle finestre e da ogni apertura dell'edificio e ormai dentro non poteva più esserci nessuno, nessun vivo almeno.

Iniziai a camminare, cercando quella chioma rossa in ogni angolo di terreno. C'era una marea di ragazzi, ma non lo vedevo da nessuna parte.

- Vieni qui, Wendy - mi chiamò Dylan, venendo dietro di me.

Feci finta di non averlo sentito e continuai a muovermi frenetica fra la folla. Avevo già incontrato quattro ragazzi con delle ustioni. Avrebbe potuto averle anche lui.

Aiden. Il mio Aiden.

Mi portai le mani fra i capelli, sentendo le lacrime scendere. Non riuscivo a trovarlo, non era lì, e nella mia testa tutto ciò stava a significare soltanto una cosa.

Mi stavo spingendo sempre più in là, lontana dall'edificio in fiamme, ma lui non c'era ancora. - Aiden! - urlai. Feci un giro su me stessa per guardare in ogni direzione ma fu solo un vano tentativo di trovarlo.

- Wendy, sarà qui da qualche parte - mi rassicurò Dylan, posandomi la mano sulla spalla.

Mi abbandonai ad un pianto silenzioso, che mi annebbiò la vista e la mente. Riuscivo solo a pensare a come potesse essere stato travolto dalle fiamme.

Le sirene dei soccorsi si fecero forti e chiare e un attimo dopo arrivarono sgommando vigili del fuoco e paramedici.

Sembrava tutto così confuso mentre cercavano di spegnere il fuoco, mentre trasportavano i ragazzi con le barelle. Nel giro di pochi minuti passò davanti ai miei occhi una lunga serie di ferite e di ustioni, di visi anneriti e stravolti dal dolore.

Le ambulanze partivano e arrivavano di continuo, sostituendosi e prestando soccorso. Stavano distribuendo delle coperte argentante a chi ne aveva più bisogno.

Gruppo di ragazzi seguivano i soccorsi con le loro auto verso l'ospedale, altri preferivano tornare a casa, ma quell'enorme spazio continuava ad essere gremito di gente.

Lisa e gli altri tre ragazzi si avvicinarono a noi, riuscendo finalmente ad individuarci senza tutta quella baraonda. Doveva essere passata almeno mezz'ora e Aiden non si era ancora visto. Le fiamme erano ancora alte e i tentativi di spegnerle ancora vani.

Come la peceWhere stories live. Discover now