Capitolo 28

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Jo

È da quasi mezz'ora che guardo hero dormire serenamente. Sono ancora le sette del mattino di domenica e conoscendo hero probabilmente si sveglierà verso mezzogiorno, considerando le attività di ieri. Abbiamo avuto un doppio appuntamento con dylan e barbara: è un doppio appuntamento, non importa quante volte hero insista sul fatto che non lo sia. Siamo andati a fare una passaggiata in un parco, poi siamo andati a cena e poi in un bar a prenderci un drink. È stato molto bello, anche se dylan è molto ficcanaso. Dylan che ci continuava a fare domande e barbara che lo guardava male e scuoteva la testa. Hero e io continuavamo a sostenere la farsa che siamo solo amici, ma era abbastanza ovvio ma ovviamente dylan non ci credeva.

Prendo il telefono dal comodino e vedo due messaggi da jacob. Cazzo. Mi ero completamente dimenticata di lui.

Da jacob: ei ci vediamo all'undici per il brunch? Ti invierò l'indirizzo del ristorante. Ho già prenotato.

L'altro messaggio è l'indirizzo. Perchè ho accettato di incontrarlo di nuovo? Certo, perchè quando mi ha chiamata ero in una grande crisi con hero ed ero troppo felice di sentire una voce familiare, in più era così dispiaciuto al telefono.  Ma è stato allora, quando io e hero ci stavamo quasi per lasciare. E adesso? Mi giro per guardare hero. È ancora profondamente addormentato. Per quanto voglia stare a letto e coccolarmi con hero, non sono il tipo che annula i suoi impegni e se lo facessi mi sentire molto in colpa. Faccio un respiro profondo e mi alzo dal letto il più delicatamente possibile. Quando finisco di prepararmi, rifletto se svegliare hero e dirgli dove vado, ma alla fine decido di lasciarlo stare. Perderà la testa se scopre che mi sono incontrata con jacob e probabilmente mi direbbe di non andarci e annullare tutto. Beh, non che abbia voce in capitolo su chi dovrei o non dovrei vedere...

Un cameriere mi guida verso un tavolo vicino alle finestre di vetro dove jacob è già seduto. Il ristorante è proprio dietro l'angolo dell'hotel e mi ci sono voluti solo cinque minuti a piedi per arrivare qui. "Ei jo" jacob, come sempre un gentiluomo, si alza e mi sposta la sedia per farmi sedere con un sorriso timido in volto. "Ciao" sorrido. "Spero non ti dispiaccia. Ho già ordinato i nostri drink. Mimosa?"  Mi dice dopo essersi seduto "beh, ne volevo un altro, ma dal momento che hai già ordinato..." alzo le spalle e rido. Onestamente avevo deciso di non vederlo più dopo quell'incidente a casa mia perchè sarebbe stato molto imbarazzante, però sono felice di essere qui con lui, perchè mi ricorda casa. Mentre aspettiamo il nostro brunch, parliamo di casa, dei nostri amici, di katherine e delle nostre famiglie. Mi ritrovo a ridere per le sue storie e battute. So che è solo una questione di tempo prima che tiri fuori il vero motivo per cui voleva parlare. Siamo a metà del nostro pasto quando si schiarisce la gola dopo essersi asciugato gli angoli della bocca con il tovagliolo. Faccio un respiro profondo, eccoci... "jo, per quello che è successo l'ultima volta che ci siamo visti, umh...mi dispiace. So che è stata una mossa stupida baciarti. Non so cosa mi sia preso." Mi fissa e poi abbassa lo sguardo sul suo piatto. "Beh, almeno sei consapevole del fatto che è stata una mossa stupida" lo prendo in giro. Non so perchè sto prendendo alla leggera questo argomento ora mentre qualche settimana fa stavo pensando di escludere jacob dalla mia vita. "Lo so, fidati di me lo so" sta ancora guardando in basso e rimango in silenzio per un pò. Non so davvero cosa dire al riguardo e voglio solo dimenticarmene, fingere che non sia mai successo. Alla fine, dopo alcuni minuti di silenzio, jacob alza lo sguardo e sussurra "ma non mi pento di averlo fatto jo"
Che cosa ha appena detto? Lo guardo sconvolta e dico "che cosa?" "Senti, so che mi vedevi solo come un fratello jo, ma io no. Mi piaci da quando...beh da quando ero piccolo. L'ho tenuto dentro per anni perchè sapevo che tu non provavi i miei stessi sentimenti. L'hanno scorso quando ho confessato i miei sentimenti per te, mi sono finalmente sentito libero. So che è stato il punto di svolta nel nostro rapporto. Che non saremmo tornati come prima, ma non mi pento di averlo fatto. Proprio come non mi pento di averti baciato quella notte "jacob..." comincio a dire ma per fortuna mi interrompe perchè onestamente non so cosa dire. "Non mi pento di averti baciati, ma quando l'ho fatto non mi sentivo bene. Sentivo che non è stato giusto, e mi sono sentito male. Ed è allora che ho finalmente capito che ti vedo come una sorella" dice con un piccolo sorriso. "Quindi stai dicendo che non ti piaccio più in quel modo?" Non riesco nemmeno a spiegare il sollievo che provo per tutta questa faccenda. "Si, è stato strano perchè mi è sembrato di baciare mia sorella" arriccia il naso e io ridacchio. "Ma dai! Ho pensato che ti fossi addolcito dopo aver assaggiato le mie dolci labbra" non posso fare a meno di trovare l'umorismo in tutto questo. "Dio jo! Sapevo che tu fossi famosa e tutto il resto, ma non pensavo che il tuo ego crescesse insieme alla tua nuova fama" scherza e io rido con lui. Mi mancava questo, mi mancava questo jacob. Allungo la mano e gli pizzico le guance, cosa che io, kat e jacob ci facevamo l'un l'altro. "Mi è mancato questo jacob" gli dico, il mio sorriso non lascia mai le mie labbra. Prima che potessi abbassare la mano, lui allunga le mani sulle mie e me le appoggia sul palmo "mi sei mancata anche tu jojo"

(Hero)

Mi sveglio e vedo che accanto a me non c'é nessuno. Dov'é jo? "Piccola?" La chiamo ma non risponde nessuno. Mi alzo dal letto e vado nella sua stanza ma non c'é; è tutto vuoto. Guardo il mio telefono e vedo che sono già l'una del pomeriggio ma nessun messaggio o chiamata di jo. Non mi ha lasciato neanche un biglietto...che strano. Sento lo stomaco brontolare, quindi decido di farmi una rapida doccia e metto la mia solita maglietta bianca con la tuta nera e scarpe da ginnastica bianche e il mio cappello nero. Decido di uscire per prendere un caffè. Mentre esco dall'hotel decido di scrivere un breve messaggio a jo.

A jo: sto andando a prendere un caffé da starbucks. Dove sei? Chiamami quando leggi il messaggio.

"Hero!" Sento qualcuno che mi chiama dalla hall e quando mi giro vedo charlie venire verso di me. Proprio come me si è appena fatto la doccia e si è vestito sportivo "Ei come va amico? Vai a mangiare?" Mi chiede "se consideri starbucks come pranzo allora si" rido.  "ti dispiace se vengo anche io? Ho proprio bisogno di un caffé" dice mentre si strofina la tempia, probabilmente per i postumi di una sbornia. "certo amico" ci dirigiamo verso starbucks che sta a un isolato di distanza dal nostro hotel.  Durante il tragitto chiacchieriamo un pó, ma per lo più restiamo in silenzio per tutto il cammino, io consumato dai miei pensieri su jo. "Ei, ma quella é josephine?" Chiede proprio mentre stiamo per attraversare la strada. Mi fermo e mi giro verso il punto in cui charlie sta guardando  e vedo jo in un tavolo all'interno di un ristorante. Il mio cuore salta un battito e sorrido nel vederla ridere, ma il mio sorriso viene rapidamente sostituito da un cipiglio mentre prendo atto del fatto che non é sola. Un ragazzo é seduto davanti a lei. Non mi ha mai detto che oggi doveva incontrare qualcuno.  Poi vedo che lei allunga la mano verso la sua guancia mentre ride. Lui tiene la mano sopra quella di jo e inclina la faccia. É un gesto cosí intimo, poi il modo in cui i suoi occhi brillano mentre parla con lui, il modo in cui sorride quando gli tocca la mano. Questo é troppo. Fanculo! Voglio correre piú lontano possibile da qui e cancellare dalla memoria l'immagine di lui e lei. Ma no. Invece, mi ritrovo davanti alla porta del ristorante. "Penso che dovremmo salutarlo" dico a charlie consapevole delle mie mani tremanti e della mascella serrata. "Il brunch sembra una fottuta idea, vero?

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