Capitolo 2

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Sto correndo come una disperata per non fare tardi alla prima ora, ho letteratura inglese e sinceramente poco mi importa di avere la felpa macchiata di caffè, non lo noterà nessuno, o almeno spero.

Mentre sto salendo le scale che portano alla porta della classe manco uno scalino e inciampo  come una stupida, mi volto per vedere se c'è qualcuno che può avermi vista ma per mia fortuna non noto nessuno, entro nell'aula che piano piano si sta riempendo, e per fortuna il mio solito posto e ancora libero, mi siedo e mi rifaccio la crocchia che con la pioggia si è sciolta a metà, sono fradicia e i termosifoni rotti della stanza non aiutano, il professore entra salutandoci e dopo aver spiegato il programma di quest'anno inizia a illustrare la lezione.

Non riesco a concentrarmi, sto morendo di freddo, se solo fossi venuta direttamente qui al posto di fermarmi in quel dannato bar.. 

Mentre cerco di prendere appunti una ragazza che non credo di aver mai visto in questo corso mi chiede se può gentilmente sedersi vicino a me distraendomi dai miei pensieri.

-E' libero qui?-

Annuisco nel mentre si siede.

-Piacere, sono Allison Morgan.-

Dice con un sorriso a trentadue denti porgendomi la mano, che io mi limito a fissare.

-Sei nuova in questo corso? non ti ho mai vista.-

-Si diciamo che ho trovato una materia che può piacermi, e tu? -

-Io lo frequento da sempre.. sono Victoria comunque..-

Mi sorride di nuovo, devo dire che sembra simpatica, e riccia e a un adorabile nasino alla francese, e molto magra anche lei, ma ha decisamente più forme di me.

La lezione passa in un soffio, nonostante le mie imprecazioni mentali per non essere passata in dormitorio per cambiarmi i vestiti fradici.

Uscendo noto che il cielo si e rasserenato, porca miseria devo dire che la sfiga mi perseguita.

-Hei tu.- Riconosco la voce roca e potente che già ho sentito stamattina al caffè, e quel ragazzo che ha preso ha pugni Luke,non mi volto e continuo a camminare per oggi posso dire di aver dato abbastanza in fatto di sfortuna.

-Hei, sei sorda?- Continuo a camminare, sono quasi arrivata al dormitorio, speriamo che se ne vada e la smetta di chiamarmi, mi mette una certa soggezione..

-Fermati!- mi blocco sul posto, il suo tono e decisamente autoritario, forse e meglio se non mi muovo, mi sento tirare dalla manica fradicia della felpa e in un secondo mi ritrovo davanti un dio greco porca miseria! Questa mattina non sono riuscita a scorgere molti particolari, ha gli occhi verdi, un verde abbastanza scuro, le labbra sono carnose il suo naso ha un taglio alla base, sicuramente dovuto alla rissa di questa mattina, ha i capelli di un biondo scuro e sono leggermente ondulati.. oh cavolo, mi rendo conto solo ora che lo sto fissando..

-Così mi consumi però.- Dice con un ghigno

-Ti fa male?- chiedo di scatto.. non so nemmeno il perché..

-Cosa? ah questo? ma no figurati e solo un graffio, comunque questa mattina potevi anche ringraziarmi, ti ho salvato il culo piccola.-

Ma guarda tu questo brutto..

-Non eri tenuto a prendere le mie difese, quindi non sono obbligata a ringraziarti.- mi giro sperando che l'irritante biondo se ne vada ma al contrario mi segue..

-E sentiamo che cosa avresti fatto se non ci fossi stato io?- dice ridendo.

-Niente. Assolutamente niente, me ne sarei andata e basta, odio dover ricorrere alla violenza.-

Faded L'amore spesso uccideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora