36. «Sei felice?»

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Me ne stavo comodamente seduto sul divano ma appena sentii suonare il campanello scattai in piedi e andai ad aprirgli.

Lo accolsi con un ampissimo sorriso, dicendogli di accomodarsi mentre lui si guardava intorno.

"C'è profumo di nuovo, di pulito." Disse sorridente.

"Hai visto quanto siamo vicini ora?" Gli risposi emozionato.

"Ho notato, sì. Hai convinto tu tua madre a prendere questa?"

"No, no, macchè-"

"Guk-" Mi prese per i fianchi, attirandomi a sé.

"Beh, potrei aver cercato di influenzare un pochino la sua scelta."

"Un pochino?" Chiese prima di chinarsi leggermente e baciarmi. Io sentii le farfalle prendere a svolazzare nel mio stomaco. Non mi sarei mai davvero abituato alla piacevole sensazione che mi scaturivano le sue labbra premute sulle mie.

"Giusto un pochino." Mi staccai per rispondere e poi tornai immediatamente su di lui.

"E lei adesso dov'è?"

"È uscita con la madre di Jimin. Non tornerà prima di cena."

"E tu invece che goderti la casa nuova tutta per te, mi hai scritto?"

"Ti voglio qui." Dissi senza pensare. Lui sorrise.

"Definisci in che senso mi vuoi." Mi sussurrò all'orecchio e come al solito eravamo anche questa volta sulla stessa lunghezza d'onda.

Lo presi per mano e lo trascinai letteralmente verso la mia nuova camera, lo spinsi all'indietro finchè non incontrò il materasso e ci cadde sopra, disteso sulla schiena. Io salii a cavalcioni su di lui, infilai le mani sotto alla sua maglietta e mi chinai per baciarlo ancora. Le sue mani volarono sul mio culo e strinse forte le mie natiche.

"Voglio inaugurare il letto nuovo." Gli dissi sottovoce, passando a baciargli e a leccargli il collo.

"L'avevo intuito." Sorrise e inarcò leggermente la schiena quando lo morsi piano. "Ma che ne dici di inaugurare il letto nuovo facendo una cosa nuova?"

Mi tirai indietro, sedendomi sul suo ventre e lo guardai con fare interrogativo.

"In che senso?"

"Nel senso che, dal momento che sei già sopra di me, potremmo non invertire le posizioni per questa volta."

Sgranai gli occhi e sbattei le palpebre più volte prima di rielaborare l'informazione che era appena uscita dalle sue labbra ed era arrivata alle mie orecchie.

"T-Tae m-ma...per davvero?" Chiesi titubante.

"Ne avevamo già parlato e ti avevo già detto di si."

"Lo s-so m-ma...i-io non so come si fa e se non ti dovesse piacere? E se non riuscissi a soddisfarti? E se-"

"Jungkook." Si tirò su a sedere, abbracciandomi. "Non ti sto obbligando, non dobbiamo farlo per forza oggi. E in ogni caso nessuno nasce ed è già in grado di fare tutto." Mi accarezzò dolcemente il viso, ero in panico ma il suo tono di voce mi stava quasi convincendo. "Ci siamo già passati per la tua prima volta e direi che mi hai soddisfatto decisamente molto o non saremmo qua, che dici?"

"S-si ma io-" Mi baciò dapprima lentamente poi in modo sempre più rude, risvegliando i miei istinti.

"Scegli tu, fai quello che vuoi." E tornò a distendersi senza spostare il suo sguardo da me. Io rimasi un paio di secondi immobile prima di realizzare che aveva un carattere troppo forte e dominante per permettermi di fargli una cosa del genere quindi mi sarebbe convenuto sfruttare l'occasione fino in fondo. Non potevo farmi sfuggire questa possibilità.

Be my rich bitch│taekookWhere stories live. Discover now