II

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Immaginate un uomo del medioevo ed uno dell'antica Roma, catapultati sulla banchina della metro B nella capitale italiana... I morti, si sa, sono più avvezzi a capire le cose del futuro poiché nel loro stato, gli è concesso conoscerlo...ma Dante...beh, se dovessimo descrivere il suo stato di shock con le sue parole e il suo modo di esprimersi probabilmente suonerebbe più o meno così:

" Lo duca menommi sin un estranio oggetto, che emettea rumori diabolici
'Oh mïo maestro, cos'è che noi far dovremmo con codesto coso?' ed elli a me:
'Non lasciar che lo pavore ti possegga le membra, fa che tu ti fide! Questo è un oggetto futuro che capire tu non puote! Ti basti tenere canoscenza che elli mal non ti farà, ratto ci menerà onde noi più avremo lo disio!'
Mi fidai dello mïo duca, lo seguii e poscia che mi favellò qualcosa che non udii, tosto la velocità dello estraneo oggetto scolorommi lo volto, e quasi caddi, se non fosse stato per la forte mano dello duce".

La realtà dei fatti era leggermente diversa, il fiorentino si fece pregare molto di più, prima di convincersi a salire su uno di quegli oggetti diabolici che sfrecciavano davanti a loro ogni sette/otto minuti.
Virgilio salì per primo, facendosi largo tra la calca, seguito dal suo allievo ancora fortemente impaurito. Una marea di gente li stava a guardare incuriosita perché indossavano tutti e due gli abiti tipici del proprio tempo. Qualcuno addirittura pensò a dei cosplay riusciti benissimo, anche se, effettivamente non era periodo di fiere dei fumetti...

Dante dava le spalle al suo maestro, schiacciati come sardine dagli altri pendolari, Virgilio stava cercando in tutti i modi di evitare quel contatto fisico troppo invadentemente caldo.
Un uomo con una valigetta pesante si stava avvicinando alla porta d'uscita per prepararsi a scendere alla prossima fermata, facendo questo, non mancò di dare una spallata ed un colpo di valigetta sul ginocchio al povero fiorentino.
Il maestro da "bravo padre" attento al suo figliuolo notò la rozzezza dei movimenti di quell'uomo, e lo fulminò con i suoi occhi cerulei.

Avvicinò le labbra all'orecchio del ragazzo, stando sempre attento a non esagerare con l'invasione dello spazio personale.
"H..hai paura de tutta sta gente?" Chiese apprensivo il maestro, celando egregiamente il fatto che in primis quello fosse un SUO grande timore.

"I...io...non so, non capisco" Rispose rabbrividendo, e confuso dalla frenesia del XXI secolo.

"Perché nun te giri?" Disse il duca, mentre delicatamente, prima che Dante potesse rispondere, aveva poggiato le mani sulle sue spalle, guidandolo nei movimenti per girarlo verso di sé. E quando i loro occhi si incontrarono, il fiorentino parve imbarazzato, ma allo stesso tempo confortato.

"Questo aggeggio, sta pe' fà na fermata, conviene che t'areggi forte!" Disse, tentando di rompere quello strano e vicino contatto visivo. Ma Alighieri non sentì il consiglio, era perso nel suo mondo di pensieri, e pippe mentali, nel perché quel semplice scambio di sguardi ravvicinato, lo avesse portato ad arrossire come una quattordicenne.

Virgilio era diventato una figura di riferimento, quella persona che in una situazione particolare, tra tutti gli altri guardi per prima, per cercare di capirci qualcosa in più, o per trovarci tranquillità e pacatezza...(ed emozioni particolari e confuse anche) Si era creata una forte empatia tra loro, e lui, anche solo guardandolo, riusciva a farlo sentire meno solo, riusciva ad abbattere l'incapacità di vivere con le sue ansie. Era stato fortunato che il suo idolo fosse addirittura meglio di come lo avesse sempre immaginato, e questa buona sorte non ce l'hanno tutti, perché a volte, se ci dessero la possibilità di conoscere meglio i nostri idoli, rimarremmo fortemente delusi e persi. Ma non era questo il caso del fiorentino.

Però c'era qualcosa che non gli andava giù...il fatto che il suo dolce maestro, per pura coincidenza, non avrebbe mai potuto trovare la pace eterna e la beatitudine. Non lo trovava giusto, lui era così bello, bello...bellissimo, e nella concezione greca della parola! E una persona così magnifica, non meritava di non avere opportunità...

Non so, Dio dice che...Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin