Non si sarebbe liberato di nuovo di me.
Non glielo avrei permesso.

Trovatomi davanti l'aula, stavolta non indugiai. Spalancai la porta, facendo voltare di scatto il ragazzo che mi aveva rubato il cuore e la testa e che, adesso, mi guardava con le palpebre spalancate.

Fortunatamente, notai fosse da solo.

«C-che ci fai qui?»

Mi avvicinai lentamente, continuando a mantenere il contatto visivo; volevo che stavolta si accorgesse di quanto ero deciso. Non avrei vacillato di nuovo.

«Sono qui per darti una risposta... Se magari la smetti di evitarmi»

Non ero riuscito a trattenere quella frecciatina, soprattutto a causa del pensiero di tutto il tempo che aveva passato con il maggiore, invece che con me.

«Non voglio sentirla...»

Questa volta fu il mio turno di sgranare gli occhi a quella risposta.

Che significava? Non gli interessava più la mia risposta?
Che Jin avesse già preso il mio posto?
Voleva già cedere?

Il mio sguardo si fece improvvisamente più triste ed ero sicuro che sarei scoppiato a piangere, se solo non avesse pronunciato la seconda parte di quella frase.

«Non ho il coraggio di sentire il tuo rifiuto... Sto continuando a scappare da te per evitare di ritrovarmi con il cuore ancora più spezzato. Se non ti ascolto, non sarà reale»

Il cuore mi si strinse.
Era davvero così convinto che lo avrei rifiutato?
In effetti, da come mi ero comportato non potevo biasimarlo ma ora avrebbe dovuto ascoltarmi.

«No, ascolta io-»

«Zitto! Non voglio!»

Sembrava che le parti si fossero invertite: io che cercavo di confessarmi e lui che non voleva darmi ascolto, per paura.

«Junkook-» provai una seconda volta ma, sorprendendomi, mi superò, iniziando a correre verso l'uscita.

Quel dannato ragazzino.
Eppure io avevo fatto lo stesso...
Ah, fanculo.

Senza pensarci due volte, lo inseguii, sbattendo anche contro Jin intanto che uscivo dall'aula. Non mi presi nemmeno il tempo di scusarmi; il mio obiettivo era uno solo e mi stava di nuovo sfuggendo di mano.

Come se stessimo giocando a guardie e ladri, continuavamo a rincorrerci per i corridoi, causando i rimproveri dei professori e tanti sguardi straniti su di noi.

Solo cinque persone non avevano quell'espressione.
Quei cinque che avevano capito ancora prima di noi cosa stesse succedendo.

Proprio mentre gli passavamo accanto, sentii due voci in particolare che ne parlavano: Hoseok e Yoongi.

«Ma stanno giocando ad acchiapparello?»

«In un certo senso... Ma va avanti da troppo tempo questa partita di continuo rincorrersi»

Ignorai il vuoto allo stomaco che provai, riuscendo finalmente ad afferrare il fuggiasco per un polso, una volta arrivati nel cortine del conservatorio.

«Basta scappare» mormorai, a corto di fiato, stando bene attento a non allentare la presa.

«Ho paura, hyung... Perderti per sempre mi terrorizza»

Sorrisi intenerito per quel suo tono da bambino, posando le mani sulle sue guance, in modo da fargli alzare lo sguardo, tenuto basso fino ad ora.

«Non potresti mai perdermi, Kookie... Cioè, a meno che tu non continui ad evitarmi, preferendo Jin a me»

First Love // Kooktae Where stories live. Discover now