[Do#]

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Il piano di Jimin era relativamente facile: rimanere appiccicati ogni qual volta Yoongi hyung fosse nei paraggi.

Non ero per niente sicuro che avrebbe funzionato, conoscendo il carattere controllato del menta ma il rosa ci sperava troppo, non potevo abbandonarlo.

Era quindi inizia l'operazione "Menta(L) breakdown".

Metterlo in pratica, in realtà, non fu poi così strano o complicato.
Io e Jimin eravamo di natura molto "fisici" tra di noi, dovevamo semplicemente portare la cosa all'estremo.

Tutto iniziò in uno dei nostri tipici incontri con gli altri cinque, alla caffetteria del conservatorio.

La faccia di Yoongi fu impagabile quando, appena entrato, aveva notato Jimin seduto comodamente sulle mie gambe, come se niente fosse.

Per quanto controllato potesse essere, la sorpresa era stata così inaspettata che, per un millisecondo, sul suo volto era comparso un vero e proprio cipiglio irritato.

Ma per il mio migliore amico non sembrava essere abbastanza; voleva una vera e propria reazione, altrimenti non si sarebbe mai dichiarato.

La cosa strana era che sentivo anche un secondo sguardo su di noi.
Non sapevo il motivo, ma il mio cervello continuava ad ordinarmi di non ricambiare quell'occhiata. Per nulla al mondo.

«Ci credete? Il mio adorabilissimo fottuto fratellino mi ha spezzato tutte le corde del violino! Mi sto esercitando su quello che hanno regalato a mia cugina di quattro anni ed è pure scordato!»

Era da mezz'ora che Hobi hyung si stava lamentando per quella questione, ottenendo comprensione solo da Namjoon che, ogni tanto, gli lasciava delle pacche sulle spalle.

«Che ne dici se oggi andiamo insieme a ricomprare le corde?»

Davanti a quella proposta, Jin hyung sembrò come risvegliarsi, sbattendo una mano sul tavolo.

«EH NO!»

Tutti e sei sobbalzammo, rivolgendogli uno sguardo confuso.
D'altra parte, lui si limitò a schiarirsi la gola, cercando di riacquistare compostezza.

«Voglio dire... Sappiamo tutti quanto Nomjoon sia sbadato, finirebbe per spezzare anche le corde nuove, quindi verrò anche io con voi»

Ignorammo la sua risatina nervosa, conoscendo ormai la stranezza di quel ragazzo.

A catturare la mia attenzione fu invece una voce profonda e roca, proprio quella che Jimin si aspettava di ascoltare dall'inizio di quell'incontro.

«Piuttosto... Tra voi due che sta succedendo?»

Io e il mio migliore amico ci guardammo per qualche secondo, insicuri sulla risposta da dare.

«Niente. Che c'è di strano? Non è la prima volta che sono seduto su Tae»

«Certo, quando le sedie erano finite. Ora il bar è vuoto»

«Sono più comodo qui»

«Ma magari Taehyung non lo è»

Sentendomi preso in causa in quello strano battibecco tra Cosmo e Wanda, sgranai gli occhi, non sapendo cosa dire.

Non mi era sfuggito il tono duro, quasi digrignato, del più grande e questo mi faceva pensare che il piano stesse avendo successo... Non potevo rovinarlo proprio sul più bello.

Mi strinsi così nelle spalle, rifiutandomi ancora di incrociare quelle dannate paia di iridi che mi stavano bruciando vivo.

«Non mi cambia molto. Se Chim sta comodo non vedo perché dovrebbe spostarsi. E poi pesa quanto una piuma»

First Love // Kooktae Where stories live. Discover now