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Sono Marta Losito, ho 16 anni e la mia vita mi fa paura ogni secondo.

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Caro Valerio, non ho dormito tutta la notte e stamattina ho detto a mia madre che sentivo dolori, quindi sono stata ricoverata in ospedale per tutta la giornata e i medici dicono che io sia vittima di ciò che pensavo. Abbiamo continuato a mandarci messaggi e quando sono uscita dall'ospedale oggi, hai detto di incontrarci nella via di casa mia alle quattro e mezza... non vedo l'ora di vederti.

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Sono le quattro e ventisei e mia madre prima che potessi uscire di casa mi ha sgridato perché diceva che se avevo subito violenze era per colpa mia. Ha detto che sembravo costantemente una prostituta e che aveva sentito le voci che girano su di me, io ho provato a dirle che non sono vere ma non mi ha voluto dare ascolto.

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Si è messo a piovere per cui mi sono messa sotto un telone di un bar e sono stata costretta a sedermi da sola. Sono le cinque di pomeriggio e ancora non ti sei fatto vivo. Dopo qualche minuto ti vedo, avvicinarti con la tua ragazza al tuo fianco. Lei si ferma un po' dietro di te e poi tu continui ad avanzare verso di me.

"Non possiamo più parlarci" mi dici.

"Come?" rispondo.

"Lei non vuole" dici.

Ho provato a fermarti, ma tu hai scelto lei e nel secondo in cui mi abbandonavi lì da sola, portavi via con te anche un frammento del mio cuore che per errore ti ho ceduto. Sono rimasta quindi lì da sola, ricevendo poi un tuo messaggio.

crepa stronza

Sai anche tu ferire il cuore, spezzarlo in mille pezzi e buttarli nel cestino come se fossero coriandoli. Ti ricordo che ancora non è carnevale e che questi sono pezzi di cuore, non di carta.

Marta

✓ | 𝙇𝘼𝙎𝙏 𝙒𝙊𝙍𝘿𝙎 » 𝘔𝘈𝘙𝘛𝘈 𝘓𝘖𝘚𝘐𝘛𝘖Where stories live. Discover now