7. Mi sento Olaf sotto il sole cocente

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La vita è strana.

Dico sul serio.

Ti pugnala alle spalle e ti costringe ad andare avanti, come se non ti avesse appena frantumato il cuore in miseri cocci.

Ti riduce l'anima in un solo boccone.
La rende tormentata da demoni che occupano tutte le emozioni, facendoti provare il nulla.

A me, per fortuna, è successo solo per il primo periodo dopo la morte del nonno.

Mi ricordo ancora quando mi chiamava per il nome intero. Lo pronunciava in un modo bellissimo: detto da lui acquisiva un altro significato e appariva più melodioso.

È incredibile come riuscisse a rendere sette lettere rilassanti all'ascolto.

Un giorno, mentre stavamo giocando a Monopoly, mi disse:
"Scarlet, piccola mia, pensa a me quando sarai triste. Rammenta tutti i momenti che ti hanno fatto battere il cuore, poi racchiudili tra gli occhi e, dopo, immaginateli."

Ora capisco il perché di questa frase.

Il cuore mi provoca una fitta dolorosa al petto e la nostalgia si propaga dentro di esso.
I ricordi sono il cibo per l'anima e ci rendono diversi gli uni dagli altri.

Penso che sia per questo motivo che amo le stelle. Ogni frammento del loro corpo celeste è formato da momenti e, più importanti sono, e più emanano luce.

I miei pensieri vengono improvvisamente interrotti da un suono.

"È arrivato Andrew." annuncia mia madre sul ciglio della porta della mia camera.
Mi imbatto nelle sue iridi color pistacchio e mi sembra di leggerci dentro tutto l'amore che prova verso la sottoscritta.

Immediatamente capisce che la mia luna è un po' triste e, dopo avermi posato la sua mano nella mia guancia, mi sorprende il fatto che riesca a capirmi solo con uno sguardo.

"Cosa c'è, piccola mia?"
Le brillano gli occhi e i miei cominciano a lacrimare tristezza.

Nella mia testa il mio omino sta letteralmente piangendo che neanche quando ho visto per la prima volta un peluche gigante a forma di unicorno.
Quello è stato il momento più bello della mia vita, vi avverto.

"Quando il silenzio comincia a parlare mi sento come in una bottiglia. Questo perché non riesco a parlare con il nonno."

Ho sempre avuto un grosso problema nell'esprimere i miei pensieri, ma quando lui è volato in cielo, vicino alle stelle, ho fatto ancora più fatica a farmi capire.
Di solito parlavo sempre con lui e quando mi sentivo esterna al mondo sapevo sempre che potevo contare su qualcuno.
Quando se n'è andato una parte di me gli ha preso la mano e l'ha accompagnato verso le nuvole.

"Questa non è la mia bambina, quella che impazziva quando vedeva un modello specifico di trattore."
Rido al pensiero di una piccola Scarlet che indica una macchina tante volte più grande di lei.

Una curva mi compare sul viso ed emana n  bagliore accecante dentro di me.

Abbraccio fortemente mia madre e le faccio capire che le sono grata per tutto quello che fa per me.

"Ora vai che Andrew ti sta aspettando. Ah: era vestito in un modo molto sexy." finisce la frase facendo l'occhiolino e, dopo aver spalancato gli occhi per la sorpresa, le tiro un lieve schiaffo sul braccio per farle notare quello che ha appena detto.
Lei sfoglia un sorriso enorme e sparisce nella sua stanza.

Mi sa che hai preso anche da lei lo spirito dell'umorismo.
Devo ammettere che non hai tutti i torti, Geltrude.

Hai visto? So dire qualcosa di buono anche io e non come te che non parli proprio.
Riuscirai mai a stare dalla mia parte?

Intanto arrivo a destinazione e, appena vedo Andrew, sono tentata da chiamare l'ambulanza oppure a chiedere una barella per sostenermi.

Mi sento Olaf sotto il sole cocente.

Indossa una maglietta che risalta i suoi muscoli e dei jeans neri aderenti. Il modo in cui fanno risaltare il suo fondoschiena e i polpacci mi spaventa.

Il mio ragazzo è veramente bello ed io sono la fortunata ad averlo.

Cancello i miei pensieri e mi dirigo verso di lui.

"Buongiorno, piccola." mi sussurra all'orecchio. Una scia di brividi mi accompagna tutto il corpo e, improvvisamente, mi sembra di perdere l'equilibrio.

Un calore nel basso ventre mi ricorda quanto io lo ami e mi fa pensare al fatto che io lo voglia ancora di più in questo momento.

Un sorriso lieve compare sul mio viso illuminato dal sole e noto una scintilla negli occhi di Andrew.

Saluto con lo sguardo mio padre e mi dirigo verso l'esterno.

Il mio uomo intreccia le sue dita alle mie e questo suo gesto mi rincuora tantissimo.
Piccoli fuochi d'artificio si aprono dentro di me e rendono tutto più semplice.

"Pronta?" mi chiede dopo svariati minuti di silenzio.
In risposta gli rivolgo uno sguardo interrogativo.

"Ti ricorderai questo giorno per il resto della tua vita."

In mente mi compaiono immagini poco appropriate e il mio omino personale comincia a dare di matto.

Finalmente si infila la spada nella roccia, Scarlet.
Aspettate: l'ha detto veramente?

Non è questo il modo di ragionare, Geltrude.

"Proprio così, mia piccola Scarlet. Oggi è grande giorno."
Mi ricordo che avevamo parlato di questo argomento un po' di tempo fa e che mi sono aperta più del dovuto con lui.

Intanto siamo arrivati a casa sua e, dopo aver girato lentamente la chiave, mi copre gli occhi con le mani.
Sono calde e solide, sento che con loro posso superare ogni limite stabilito.

Faccio piccoli passi perché ho paura di quello che sta per succedere.

Improvvisamente mi fermo perché Andrew mi toglie "l'ostacolo" che mi impediva di ammirare la stanza.

Spalanco la bocca e, dopo alcuni secondi, la richiudo.

Il letto è decorato con dei petali di rosa rossi e, se osservati dall'alto, si può notare che formano le nostre iniziali. Ai lati del materasso con posizionate alcune candele che, con la loro fiamma, rendono l'atmosfera più accogliente e rilassante.

Guardo con occhi umidi Andrew.

Mi rivolge uno sguardo che non avevo mai visto prima: è un insieme di desiderio e paura nello stesso momento.

Io sono un po' agitata, ma so benissimo che questa cosa del sesso ci aiuterà entrambi a far capire cosa proviamo l'uno per l'altro.

Entreremo in un tunnel di emozioni e ne usciremo insieme.
Forse, dopotutto, questa potrebbe essere la risalita dall'oceano.


SPAZIO AUTRICE

Ok, non picchiatemi.
Devo dire che non avevo pianificato questa scena all'inizio, ma dopo una settimana le cose sono cambiate.

Non pensavo neanche che la mia fosse una storia da "romanzo rosa", se posso chiamarla tale.

Nel prossimo capitolo, da come avete letto, ci saranno alcune scene esplicite quindi tenetevi pronti.

Ahh non vedo l'ora.

Questa cosa è nuova anche per me hahahaha.

Detto questo scrivetemi nei commenti cosa ne pensate di questo capitolo, anche cose negative se ci sono.

Un bacio,
Sofia

Come papaveri rossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora