9. I Bip Di Un Macchinario

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Sono passate circa due settimane da quando ho parlato con Youngkwang e che, quando non me la sento di star da sola, mi accompagna a casa.
Le stalkerate da parte di quel maniaco si manifestano circa ogni due o tre giorni falsati, quindi non so mai quando e come lui mi seguirà... E la cosa fa abbastanza paura.

Jeongseok ancora non mi ha rivolto la parola. Peggio per lui, infondo è lui che ha sbagliato, mica io!
E ora che ci penso... Dobbiamo ancora finire il progetto! Però non voglio rivolgergli la parola... Oddio che faccio?!
Vabbè dai, mettiamo un'attimo da parte l'orgoglio e vediamo se riesco a farlo collaborare.

Comincio a vagare tra i corridoi affollati della scuola in cerca del volto del mio compagno di banco e finalmente lo scorgo vicino al mio armadiet-FERMI TUTTI PERCHÉ È LÌ?
Assottiglio di poco lo sguardo e noto che inserisce in una delle fessure della porta di metallo una busta bianca, sembrerebbe una lettera.
Aspetto ancora un po' nascosta che si allontani, cosa che fa quasi immediatamente, mi avvicino e, come se non avessi visto nulla, lo apro facendo così cadere la bustina.
La raccolgo e la apro speranzosa nel trovare delle scuse.

"Hai finito il progetto? Se si firmalo anche da parte mia.
-Lee."

Ma... SIAMO SERI?
No vabbè non posso crederci. Ditemi che non l'ha fatto veramente!
Continuo a rileggere quelle due righe per credere di non essermi sbagliata e mi accorgo di un altro fogliettino all'interno della lettera.

" P.S. Se vuoi delle scuse incontriamoci adesso nel cortile della scuola, ti aspetterò fino al suono della campanella.
-Sempre Lee."

... Non ho parole.
Controllo l'ora e corro il più veloce della luce verso l'esterno arrivando circa due minuti prima del suono della campanella e lo vedo intento a giocherellare con una ciocca dei suoi splendidi capelli... Vabbè dai su, alla fine non è poi così male.. Ma che sto dicendo! Ci odiamo! Voglio solo le sue scuse. Punto. Ok.
Lo raggiungo e comincia a venirmi incontro.
<Ehi...> mi esce dalla bocca quasi come un sussurro.
<Ehi... Senti.. Ehm.. Volevo dirti che mi dispiace per l'altra volta, ok? Non dovevo risponderti in quel modo, anche perché non sai nulla del mio passato e ti ho aggredito così.. Scusami. >
<Non preoccuparti.. Scusami tu, non dovevo insistere.. >
<Vabbè dai, pace fatta? > Mi sorride porgendomi il mignolo.
Che gesto infantile.. Ma estremamente carino.
<Si, pace fatta. > rispondo afferrandogli il dito sorridendo, un sorriso che lui ricambia.

***

Un'altra giornata di scuola è finita e oggi Shinhye-a verrà da me per finire il progetto.
Torno a casa, mi lavo al volo ed esco a comprare qualcosa per la cena, dato che stasera lei cenerà da me...Che cazzo di progetto.
Sono le 18:00 è già quasi buio inoltrato e Shinhye-a sta per arrivare... Devo arrivare prima di lei.
Ho comprato dei Ramen istantanei e del Kimchi, da leccarsi i baffi!
Sto per girare l'angolo quando in lontananza noto una esile figura femminile che riconosco immediatamente.
Comincio a camminare verso di lei, ma mi accorgo di un particolare inquietante.
C'è qualcuno che la segue di soppiatto.
È vestito completamente di nero ed ha un cappello ed una mascherina del medesimo colore.
Senza farmi notare da quel malato mentale mi avvicino silenziosamente da dietro e BOOM!
Gli tiro un calcio dietro le ginocchia, stramazza a terra, lo prendo per la giacca e gli tolgo il berretto.
Riconosco subito quegli occhi da viscido bastardo.
<TU-> Non faccio in tempo a parlare che sento un dolore all'altezza dell'addome.
Porto una mano sul punto colpito e la vedo che comincia ad impregnarsi di sangue.
<Youngkwang..> pronuncio con un filo di voce.
Riesco solo a sentire la voce di Shinhye che urla il mio nome, una sirena, i bip di un macchinario e poi, il buio.

***
Buonaseraaaa, sono finalmente tornata e nulla, penso che ce ne saranno delle belle in questa storia :)
Annyeong🌸💜

𝗬𝗼𝘂'𝗿𝗲 𝗺𝘆 𝘃𝗶𝗰𝗲On viuen les histories. Descobreix ara