5. Flashback

32 6 8
                                    

...

Flashback..

<Oddio! Ma cosa sta succedendo là giù?! >
<Ma quello è Lee?! Sta seriamente pestando Kim?! >
<O mio dio! Lee che alza le mani? Da non credere! >

Continuo a sentire frasi di questo genere mentre mi reco alla segreteria della mia nuova scuola.
Mi volto e osservo da lontano la scena: due studenti che si stanno menando.
Uno che sovrasta l'altro sferrandogli continui pugni sul volto.
E nessuno che interviene!
Le mie gambe cominciano a muoversi da sole e corro verso le due figure riverse sull'asfalto del territorio scolastico.

<Fermatevi! > sbraito.
Non mi ascoltano.
<Ma sei stupido?! Ho detto fermati!> continuo afferrando il lembo della giacca dell'aggressore scaraventandolo così a terra.
Si volta di scatto verso di me piantando i suoi occhi marroni nei miei.
Vedo, anche se solo per un attimo, che quest'ultimi sono intrisi di rabbia e tristezza, mai visti in vita mia degli occhi così limpidi da riuscire a leggerli così facilmente.

<Che cazzo fai?! > ringhia squadrandomi da capo a piedi.
Mi sento leggermente osservata... Ma leggermente eh.

<Stavi per fargli perdere i sensi! Sei un'irresponsabile! > perché sto reagendo così? Neanche li conosco..

<Chi sei per parlarmi in questo modo eh?! Fatti i fatti tuoi e lasciami in pace ok?! > pronuncia alzandosi in piedi.
<Dove stai andando? Sono andati a chiamare i professori e il presidente. Ma dovevi proprio ridurlo in questo modo? > Mi dispiace per questo ragazzo che è qui per terra accanto a me... Non so cosa possa aver fatto ma sinceramente non penso si meriti così tante botte.

<Ma parlo coreano o latino?! Fatti i cazzi tuoi e comunque, ho avuto I miei buoni motivi per suonargliele di santa ragione. Ora, se la signorina "rompicazzo" non ha altro da aggiungere, me ne vado. > detto ciò si volta e si ritrova così davanti la faccia di un professo che sicuramente non promette bene per lui.

A quanto pare questo ragazzo alto, bello e aggressivo è il bulletto della scuola.
Spero di non aver mai nulla a che fare con lui...

Mi trovo in infermeria, accanto al ragazzo preso a pugni di prima.
Non so esattamente come io sia finita qui, ma volevo assicurarmi che stesse bene.

<Mmmh... > lo sento mugulare e lo vedo aprire gli occhi.
<Dove...dove sono? > domanda guardandosi intorno cercando di mettersi a sedere.
<Sei in infermeria, ti ho "salvato" da un ragazzo che ti stava prendendo a sberle poco fa.. Menomale che sono interventa, altrimenti non so che fine avresti fatto.. > rispondo timida alla sua domanda.
<A-ah.. Davvero? Beh... Grazie mille per essere accorsa in mio aiuto> dice facendomi un lieve inchino di ringraziamento.
<Non ringraziarmi... È quello che farebbe una persona qualunque. > pronuncio un po' in imbarazzo.
<Naah, sai, in questa scuola non sono ben visto, mettiamola così ecco.. Quindi non tutti l'avrebbero fatto, per me.. Grazie davvero. > dice, sorridendomi.
<Beh, ora devo andare a lezione... Sono nuova e devo passare prima in segreteria per sapere in quale classe devo andare..semmai ci si vede in giro. > dico alzandomi, ma lui mi afferra al volo la mano facendomi così bloccare sul posto.
<Grazie ancora... >
<Park, Park Shin-hye> risposi alla sua chiara domanda "Come ti chiami?".
<Grazie, Park-ssi> dice con un sorriso a trentadue denti e sento le guance andarmi a fuoco.
Ma non perché è lui, ma perché non sono abituata a certi contatti con i ragazzi.
<Di nulla. > rispondo altrettanto sorridendo, così lui mi lascia la mano e io, finalmente, mi incammino alla volta della segreteria della scuola.

<Salve, sono una nuova studentessa, mi chiamo Park Shin-hye. Potrebbe cortesemente dirmi in che classe devo recarmi? Grazie mille. > dico tutto ad un fiato, un po' ansiosa.
Non vedo l'ora di scoprire in che classe sono finita e di conoscere i miei nuovi compagni.
<Si, subito. Vediamo vediamo... Ah si eccoti qua! Sei in 4°B. L'aula si trova al secondo piano in fondo al corridoio. Benvenuta nella nostra scuola!> mi si rivolge gentilmente la segretaria.
La ringrazio con un leggero inchino augurando il buongiorno e mi dirigo verso la mia aula.

A pensarci bene, quel ragazzo di prima... Quello che inveiva sull'altro, era molto carino... Peccato che sia uno di quei bulletti del cavolo.
Proprio un peccato..
E in men che non si dica, mi ritrovo col fondo schiena a terra.
<Ma che cazzo.. > impreco alzando lo sguardo e guardando sbalordita la scala che mi ritrovo davanti.
Ancora lui?!
Continua a fissarmi.
<Ehi! Potresti anche aiutarmi sai?! > sbotto cominciando a raccogliere le mie cose da terra.
<Perché mai dovrei aiutare una ragazzina rompipalle che non guarda dove cammina. Se sei finita per terra è perché non ti sei tolta prima dai coglioni.> dice, superandomi e riprendendo a camminare.
MADONNA CHE RABBIA CHE MI FA SALIRE QUESTO RAGAZZO.

<Oi! Ti ho chiesto una mano, deficente!> sbraito afferrando al volo il lembo dei suo pantaloni, bloccandolo.
<Ma che fai?! Lasciami! > blatera provando a trascinarsi via, invano.

<Se mi aiuti, ti lascio. Promesso! > gli propongo, cercando la sua mano.
<Eh va bene, ma solo purché tu mi lasci stare e per sempre. > si volta verso di me afferrandomi la mano e aiutandomi ad alzare.
Però, ha delle mani davvero grandi.
<Grazie mille. > dico con un sorriso abbastanza timido, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<Prego. Ciao. > dice alla fine, girandosi e allontanandosi a passo spedito verso la sua classe.
Lo osservo e penso a cosa possa nascondere sotto quella maschera perché, anche se non lo conosco, lo vedo lontano un miglio che nasconde della sofferenza.
Chissà, un giorno vorrei tanto scoprire la sua storia...
Mi risveglio dai miei pensieri e mi incammino anche io verso la mia meta.
Arrivo davanti alla porta della mia aula, la apro e...
Non posso crederci! Ancora lui?! Cosa ci fa qui?!

....

Buonanotte💜
키아라 💜

𝗬𝗼𝘂'𝗿𝗲 𝗺𝘆 𝘃𝗶𝗰𝗲Where stories live. Discover now