La verità di Vicky

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Tom's pov

Sento il battito del suo cuore accelerare ogni minuto che passa.
I suoi capelli castano chiaro che mi solleticano la pelle mandandomi in tilt. La sua pelle rosea e morbida in contrasto con la mia mi provoca dei brividi in tutto il corpo.

Il suo respiro è irregolare e il suo volto ancora arrossato; sapere che è così grazie a me mi rende felice, solo lei riesce a creare questo uragano di sentimenti dentro di me. Questa semplice, ma stupenda ragazza impacciata che non riesce a esprimere le sue emozioni, ma che quando mi guarda vedo nei suoi occhi tanta vita.

«Ti amo» dico senza riflettere, ormai il mio cervello è andato.

«Lo so che non mi puoi sentire perché stai dormendo, ma dovevo dirtelo...»

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«Ma che cazzo ci fate qui?» la voce troppo alta di Caleb mi sveglia.

Aspetta un'attimo

Mi alzo di scatto e vedo che Spenc sta ancora dormendo accanto a me sul pavimento del bagno.

«Ehm...Caleb posso spiegare»

«Amico io ti capisco, però non a casa mia magari»

Rimango due minuti allibito dalla risposta che mi ha appena dato.

«Frena stai fraintendendo tutto»

«Si certo» dice ironico dandomi delle pacche sulla spalla.

«Ma che succede qui?» ed ecco che arriva anche Victoria, perfetto.

«Niente a Carter sono andati gli ormoni in palla sta notte» risponde l'idiota ridendo.

Vicky si volta verso il pavimento e vede Spencer accovacciata e poi mi guarda con uno sguardo omicida.

«Io...ti...uccido»

Viene verso di me per afferrarmi, finché suo fratello non la blocca da dietro.

«Ora andiamo a fare tutti una bella colazione e chiariamo, ok?» questo è quello che adoro di Caleb, lui è sempre ottimista e da ottimi consigli.

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Ci ritroviamo in cucina seduti tutti e quattro in un tavolo a mangiare latte e cereali. Sento che Victoria mi sta guardando minacciosamente, ma cerco di non farci caso; Caleb sembra divertito invece Spencer è molto imbarazzata.

«Comunque ci tenevo a dire che io e Spencer non abbiamo fatto niente»

«Spencer, è così?» le chiede Victoria

«Ovvio» risponde lei diventando più rossa

«Bene, finalmente avete risolto» dice Caleb con la bocca piena di cereali.

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Giorno seguente

Spencer's pov

«Richard o Fred?» mi chiede Vick

«Hmm...Fred. Perché?»

«Niente semplicemente mi immagino il nome del mio futuro figlio»

«Ancora sei al liceo Vicky vacci piano» gli rispondo ridendo.

«Parla per te Spency»

«Te l'ho già detto io e Carter non abbiamo fatto niente. Che poi anche se fosse?» la stuzzico.

«Anche se fosse!? È un uomo»

«Questo lo avevo notato anche io»

«Io non mi fido più di loro...almeno non più» i suoi occhi diventano lucidi.

«Vicky...» la mia voce è piena di preoccupazione.

La afferro per un polso e andiamo nel cortile della scuola.

«Dimmi tutto»

«Eh?»

«Cosa è successo? Perché minimizzi così l'amore?»

Non mi guarda, la sua faccia è un mix di imbarazzo e tristezza. Per calmarla le afferro una mano e la stringo.

«Ti puoi fidare di me» le dico per rassicurarla.

«Lo so» fa un leggero sorriso

«È successo due anni fa più o meno» singhiozza« Mio padre era stato licenziato da poco da lavoro e non sapevamo che fare. Una notte sentì degli strani rumori, così scesi a controllare. Pensavo all'inizio che fosse un ladro, cominciai a camminare verso il rumore, però avvicinandomi sempre di più capì che in realtà erano dei gemiti provenienti dalla camera dei miei» si passa una mano sulla guancia per asciugare una lacrima e continua«  quando scoprì che in quella camera c'era un estraneo con mia madre e sul comodino accanto al letto dei soldi, capì tutto»

Scoppia a piangere e io non posso fare a meno di abbracciarla.

Non posso neanche immaginare come deve essersi sentita.

«Lo hai detto a tuo padre?»

«Ovviamente no, come potevo dirgli una cosa del genere»

«Ti sei tenuta dentro questo schifo senza dirlo mai a nessuno per due anni?»

Annuisce con la testa e mi stringe di più.

«Da oggi mi dovrai dire qualsiasi cosa, se hai bisogno di urlare, piangere o sfogarti, fallo, io ci sono e ci sarò sempre»

«Va bene» risponde con un filo di voce come se non avesse più aria in corpo.

«Ti voglio bene Spency»

«Che razza di nomignolo è?» dico ridendo.

«A me piace quindi lo dico» risponde lei sorridendo

«Spenc, se lo vuoi fare con Carter io non mi opporrò, è la tua vita»

«Ma sei stupida? Non sono mica una ragazza facile e poi in una relazione non è questo che conta, prima di tutto ci deve essere sentimento e fedeltà, tutto il resto viene dopo»

«Non pensavo fossi così poetica»

«Ho molte risorse» scoppiamo a ridere come delle stupide.

Dopo 6 minuti ci separiamo dall'abbraccio per andare in classe.

~Spazio autrice~

Ciao lettori, come state?
Nuovo capitoloo🐼🐯
Spero vi piaccia
PS: lo so di essere troppo melodrammatica.😂
Ciaoo💙



The silent girlWhere stories live. Discover now