Le sue mani

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«Non è ovvio?...Perché ti stava toccando»
Sento qualcosa nel mio stomaco, come se avessi dentro una marea di farfalle.
«E allora?» gli chiedo fredda cercando di non far notare che in realtà sto morendo dentro.
Mi appoggia una mano sulla guancia.

È così calda.

«Spencer mi stai dicendo che dopo quello che abbiamo fatto non provi niente per me?» il suo sguardo mi rapisce non riuscendo più a dire una parola.
«I-io...» mi scendono delle lacrime e lui se ne accorge subito.
«Spenc?!» cerca di avvicinarsi di più, ma io lo spingo in tempo prima che abbia un attacco cardiaco.
«Mi dispiace» riesco a dirgli solo questo prima di uscire da quel bagno.

Prendo la mia borsa lasciata su un divanetto ed esco da quella casa.
Vicky mi vede e mi viene incontro.

«Spencer cos'è successo?»
Le lacrime scendono sempre più velocemente. L'abbraccio e lei ricambia.
«Andiamo a casa, ti prego» saliamo sulla sua auto e partiamo.

«Spencer mi dispiace averti lasciata sola con David, però pensavo che ti avrebbe aiutata, perdonami» i suoi occhi diventano lucidi «Ora, però voglio sapere cosa è successo?»
«Non centra David» o almeno in parte
«Sai Vicky vorrei non averlo mai incontrato, vorrei non essermi mai innamorata di lui»

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Dopo avergli raccontato tutto arriviamo davanti casa mia.
«Che ne dici se dormi da me sta sera? È tardi e poi non voglio stare sola»
«Certo Spenc»

Apro la porta di casa e saliamo in camera, dopo una bella doccia calda ci mettiamo distese sul letto a guardarci un film.
Vicky sta piangendo a dirotto, forse non avremmo dovuto mettere un  romantico.

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Mi sveglio per la luce filtrata dalla finestra. Sveglio Vicky, ci prepariamo e andiamo a fare colazione.
Con mio padre non va per niente bene, lui mon mi parla e io faccio lo stesso, per quanto riguarda Linda vorrei solo strozzarla.
Se solo mio padre sapesse con che mostro si è messo.

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È la sesta ora, la professoressa White è appena entrata.
«Buongiorno ragazzi, oggi faremo una lezione speciale. Dividetevi in coppie e iniziate l'esperimento a pagina 139»

Ovviamente l'unica senza un partner restavo sempre io, visto che la mia unica amica è Vicky e lei va in un'altra sezione.

La porta si apre mentre tutta la classe si gira per vedere chi sia il ritardatario.

Ovviamente chi poteva essere.

«Scusi il ritardo prof»
«Carter si accomodi senza disturbare e si trovi un partner»
Con la fortuna sfacciata che ho, si mette proprio accanto a me.
«Ciao» accenna un sorriso.
Non gli rispondo, mi perdo semplicemente in quegl'occhi.

«Ok ragazzi prendete una fialetta versandoci dell'alcool etilico»
Allungo la mano per prenderla, ma essa sbatte su quella di Carter che probabilemente aveva le mie stesse intenzioni. Ritraggo subito la mano imbarazzata.

«Mi devi proprio odiare» quella frase mi crea una stretta allo stomaco.
Non so che fare, non riesco a dire niente.

Istintivamente le mie dita sfiorano quelle di Carter sotto il banco, lui si gira verso di me confuso, finché non ricambia quel tocco facendo intrecciare le nostre dita.

Rimaniamo così per tutta la lezione

Quando suona la campana ci stacchiamo. Prendo i mei libri e li metto nella borsa. Mi alzo dalla sedia, ma lui mi afferra il polso.
«Che significava?» ormai non c'era più nessuno a parte noi due
«Non lo so» ma cosa dico, non è questo quello che vorrei dirgli.
«Mi stai prendendo in giro!?» si alza dalla sedia e si avvicina. Mi guarda dritta negli occhi.
«I-io ho sentito quello che vi siete detti tu e Linda» abbassa la testa per un attimo e ritorna a guardarmi.

«Spencer all'inizio era un gioco progettato da mia madre, lo ammetto, ma ora i sentimenti che provo per te sono veri. Ogni momento della giornata penso a te. Mi hai incasinato ed era l'ultima cosa che volevo»
«Pensi di essere l'unico incasinato, io volevo solo non...innamorarmi di te»

Si avvicina di più, mi sfiora dolcemente gli zigomi con le dita.
Le sue labbra sono a pochi centimetri dalle mie.
«Allora incasiniamoci di più» preme la sua bocca sulla mia, dentro di me comincia a scatenarsi un vortice di emozioni.
Il bacio si fa più passionale, i nostri respiri si uniscono in uno solo.

Le sue mani sulle mie guance sono calde, anzi bollenti.

Ci stacchiamo e ci guardiamo per un secondo. Siamo tutti e due rossi, ma soprattutto io.
«Lo ripeterò un'ultima volta, provi qualcosa per me?» ormai non posso più scappare né da lui né da quello che provo.
«Io-» vengo interrotta dalla voce di qualcuno.
«Tom eccoti, è da un ora che ti cerco» credo che sia Connor l'amico di Vicky.
«Connor sto parlando con Spencer, magari dopo» lo guarda con uno sguardo omicida, e Connor capisce di essere di troppo.
«Oh certo, scusa amico, mi raccomando usate delle prevenzioni» fa l'occhiolino a Carter e se ne va.

Cosa cazzo ha detto?

«E-ecco io d-dovrei andare» balbetto
Prendo la borsa e mi dirigo verso la porta «Non pensare a quello che ha detto Connor, con te sono serio»
«Non ho dubbi» rispondo con sarcasmo facendo un leggero gigno.

Questa è la mia piccola vendetta per tutto.

~Spazio autrice~
Nuovo capitoloo💘
Commentate e mettete tante stelline
Vi ringrazio di cuore per le 100 letture, mi sento realizzata😂
Alla prossima lettori💙

















The silent girlWhere stories live. Discover now