Sirob

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Ci fu un tuono, in mezzo alla Sala del Trono comparve un individuo con un mantello color antracite, un grande cappuccio che gli copriva il volto. Le guardie lo circondarono tempestivamente. Nessuno sapeva chi fosse lo sconosciuto apparso all'improvviso.

L'uomo avanzava lentamente verso il trono, le guardie non lo perdevano d'occhio un solo istante. Atrix corrucciò la fronte:

-Chi sei?-, l'uomo non rispose e si fermò.

-Chi sei tu per osare entrare nel regno senza invito?-, l'uomo si tolse il cappuccio. Atrix e la regina Saeg rimasero scioccati. L'uomo sorrise:

-Osare? Io posso tutto. Posso entrare in qualsiasi regno, soprattutto in questo. Piuttosto, dovresti chiedermi come sto, Atrix. Io sto bene, grazie per l'interessamento. Non posso dire lo stesso di te, sei parecchio invecchiato.- poi si rivolse alla regina delle fate:

-Tu, invece, mia cara, sei sempre bellissima.-, l'uomo cambiò lo sguardo mirando la donna, si avvicinò lentamente a lei. Atrix gridò di fermarsi:

-Come è possibile che tu sia qui?-

-Sono qui o non sono qui? Pensavate sul serio che fossi morto? Vi credevo più intelligenti.-, l'uomo si girò su stesso mirando l'edificio:

-Accidenti! La Fucina è un disastro. Atrix vergognati! Ma cosa sarà mai successo? Sembra ci sia stato un terremoto.-, la regina intervenne prontamente:

-E immagino tu ne sia il responsabile!-

-Perché pensi subito a me?- l'uomo misterioso sorrise, molto divertito. -Mi fa piacere vedere Rantes in ginocchio, anche se avrei preferito fosse completamente distrutta.-

-Allora, sei stato tu!- intervenne Atrix con rabbia.

-Certo che sono stato io. Mi rammarico soltanto di non aver distrutto questo posto completamente. Forse, sarà stato meglio così. Distruggere Rantes pezzo per pezzo sarà più divertente.-

La regina si avvicinò all'uomo:

-Ti prego, fermati. Possiamo risolvere tutto.-

-Saeg, non sei riuscita in passato a convincerlo, non ci riuscirai ora.-

-Per una volta, Atrix, hai detto una cosa giusta. Mia cara Saeg, non mi abbindolerai più. Forse, Atrix sarà abbastanza debole da cedere come sempre, ma io sono più forte. In passato, hai fatto la tua scelta ed ora ne pagherai le conseguenze, come lui.-

-Per favore, ascoltami. Non c'è bisogno di tutto questo, possiamo far tornare...-

-Taci!- l'uomo alzò il palmo verso la regina e la spinse lontano contro la parete. Atrix guardò la scena e si alzò dal trono.

-Ora basta! Non ti permetterò di fare ciò che vuoi. Ti fermerò ora.- Atrix si avvicinò all'uomo. La somiglianza tra i due era incredibile. Stessa forma ovale del viso, stessa corporatura ed andatura. Le guance di Atrix erano più scavate dell'uomo misterioso, gli occhi erano gli stessi, anche se nello sconosciuto si vedeva l'odio che provava, sentimento che si attenuava quando guardava la regina Saeg.

-Vecchio malconcio, non riuscirai a fermarmi.-, l'uomo scoppiò in una risata fragorosa. Atrix diede alle guardie il comando di attaccare, ma risultò vano. L'uomo non era presente in carne ed ossa, era solo la sua anima.

-Come vedi, io sono qui ma non sono qui. La magia è incredibile. Ed ora, se ti calmassi un attimo...- con il palmo della mano spinse lontano Atrix. L'uomo osservava i presenti, notò immediatamente i due giovani.

-Guarda, guarda.- si diresse verso Eryn. La fanciulla era pietrificata, non riusciva a muovere un muscolo, ma i suoi occhi fulminarono l'uomo misterioso.

-Non sarai la figlia di Saeg e...-

-Si Sirob, è mia figlia.- affermò a gran voce la regina. -stai lontana da lei.- Sirob, il nome di quell'uomo misterioso, guardò per un momento la regina sorridendo e continuò ad avvicinarsi a Eryn, finché Drystan non si parò davanti. -Non toccatela!-

-Questa poi! Un elfo! Allora non sono tutti scomparsi, me ne manca uno.- Sirob scoppiò a ridere, divertito di avere un nuovo passatempo tra le mani. -Bene, bene. Sistemerò anche questo marmocchio.-

Atrix corse verso Drystan:

-Non ti azzardare Sirob a toccarlo. Non te lo permetterò, vigliacco. Se fossi alla nostra altezza ti presenteresti di persona qui a combattere contro di me. Così porremmo fine a questa storia.-

-Ci provasti in passato, pensavate di avermi sconfitto. Invece, sono tornato più forte di prima, con una grande armata. Prima distruggerò Rantes, sotto il tuo comando è solo un mucchio inutile di ferro. Verrai severamente punito per averla resa così debole. E poi, passerò a te, mia Saeg. Vi distruggerò e mi prenderò ciò che voglio.- fissò Saeg dritto negli occhi. -ciò che voglio lo otterrò. Nemmeno questi due bambini potranno fermarmi. Voi non sapete neanche chi sono, vero?-, Drystan era serio nell'osservare Sirob, Eryn fissava la scena da dietro la spalla del giovane elfo.

-Non importa chi voi siate,- esclamò Drystan, -avete osato attaccare Rantes, siete qui con le vostre minacce. Questo è sufficiente per sapere che siete un malvagio.-

-Giovane elfo, Atrix non ti ha insegnato che talvolta bisogna conoscere il proprio avversario per sconfiggerlo? Per questo perirete, perché io vi conosco molto bene. Conosco i vostri punti deboli e punti forti. Tu, invece, non sai nulla di me. Se tuo padre fosse qui, ti rimprovererebbe. È vero, non può. Non è qui. Atrix, quale banale scusa hai inventato per giustificare la morte dei suoi genitori? Incidente di caccia? Oppure, hai avuto il coraggio di dire la verità?- Sirob si rivolse al giovane elfo, -scommetto che non ti ha detto nulla. Ebbene, sarò lieto di dirtelo io. I tuoi genitori sono scomparsi per colpa di Atrix!-.

A Drystan si gelò il sangue. Non importava in quel momento se fosse vero o falso, l'uomo misterioso conosceva i suoi genitori, aveva informazioni che il giovane elfo cercava da tanto. Atrix era in collera, sfoderò la spada e scaraventò contro Sirob, lo trapassò e cadde a terra.

-Sciocco, se vuoi lo scontro ti accontenterò. Ma non oggi. E quando accadrà, tu morirai!-, e si creò una nube di fumo nella quale l'uomo scomparve.

Thomas si avvicinò ad Atrix e lo aiutò ad alzarsi. Diede l'ordine di continuare ad assistere i feriti, chiamò Drystan per farsi aiutare a portare Atrix in stanza. Drystan si destò, corse verso i due uomini. Il giovane elfo guardò negli occhi del vecchio, non li aveva mai visti così: Atrix era a pezzi, dispiaciuto, amareggiato, sconfitto. Eryn raggiunse sua madre, la quale si era ricomposta. Insieme andarono nella stanza di Atrix, lo adagiarono nel letto. Thomas salutò, si raccomandò di prendersi cura dell'uomo, lui si sarebbe occupato della Fucina.

Ora i quattro erano soli: Atrix, Saeg, Eryn e Drystan. Era tempo di sapere la verità, dall'inizio alla fine. Iniziò Saeg a parlare:

-È tempo che il giovane elfo vada nel regno di Lett, impari ciò che deve sapere sul suo popolo e sulla magia. Deve addestrarsi. Sirob colpirà presto e dovremo essere tutti pronti, anche tu Eryn.-, Atrix chiamò a sé Drystan.

-La regina ha ragione, devi andare con loro. Il tuo tempo a Rantes è finito. Dovrete partire oggi stesso.-, sospirò, -mi dispiace ragazzo mio.-, una lacrima rigò il viso di Atrix.

-Madre, chi era quell'uomo? Voi lo conoscevate. Raccontateci.- la regina guardò amorevolmente il vecchio, passandogli la mano sulla fronte.

-Quell'uomo si chiamaSirob!-.

Ellania: l'Ultimo ElfoWhere stories live. Discover now