Capitolo 4

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Non saresti dovuta scappare.

"E cosa avrei dovuto fare? Gli ho detto in faccia che mi piace!" mi lamento sprofondando la faccia sul cuscino. Mi rigiro nel letto cercando di non pensarci.

Sono stata io.

"Cosa?" urlo, arrabbiata "Perchè l'hai fatto? I-io...ma sei per caso un demone?" domando ancora più furiosa.

Hey! Demone a chi? Comunque non c'è un motivo per cui io l'abbia fatto. Volevo solo darti il coraggio di esprimere i tuoi sentimenti.

"Quelli non sono i miei sentimenti. Io non provo nulla per..." mi blocco per un istante pensando a quello che provo nei confronti di Mishino-sensei.

Quando sto con lui sento che il mio corpo agisce per conto propio, mi fa star male la sua presenza.

"Che mi sta succedendo?" sospiro chiudendo gli occhi, li riapro immediatamente non appena sento la porta della camera aprirsi.

Oh mamma mia. E questo che vuole adesso? Ayano apri gli occhi c'è tuo fratello!

"Onii-san? Che ci fai qui?" chiedo vedendo mio fratello avvicinarsi a me. Lui mi poggia una mano sulla spalla.

"Oggi avremo un ospite a cena, quindi fatti bella. Era un mio senpai all'università che da poco ha trovato lavoro, quindi l'ho invitato a casa nostra" sorride lui, dandomi un bacino sulla guancia, scappando subito dopo.

"EW ONII-SAN!" gli urlo contro pulendomi la guancia.

Quel tipo, io non lo sopporto.

"Tu non sopporti nessuno" ridacchio quando mi ritorna in mente quello di cui stavamo parlando prima "Hey! Non cambiare discorso! Dobbiamo ancora—"

Non dovresti prepararti Ayano? Dovresti cambiarti e poi sistemarti i capelli.










"Oh Hayato! È fantastico che tu sia riuscito a trovare lavoro, sei anche cosí giovane. Non come quel fallito di mio figlio"

"Mamma..." ribatte mio fratello. Sono seduta a tavola, accanto a mio madre. Le mie mano una sopra l'altra, non smettono di sudare.

Non riesco ad alzare la testa, continuo a fissare il mio piatto, pur di non guardare il ragazzo seduto davanti a me.

Alzo lo sguardo per accertarmi ancora una volta che io non sia pazza e che lui sia davvero Lui.

"Ayano cara, stai bene. Non hai ancora toccato cibo" mi domanda mio fratello, attirando tutta l'attenzione su di me.

Beh, Ayano, se questo non è destino. Mishino-sensei è propio seduto davanti a te, dovresti dirgli qualcosa.

"Ma sta zitta" sussurro, guardandomi subito intorno "Ah no, volevo dire. Si sto bene, solo che ho mangiato prima un budino quindi..."

"Quindi, stavi dicendo che adesso sei un insegnate. Deve essere proprio faticoso stare dietro ai giovani d'oggi" continua mia madre.

"No, ma la parte più problematica sono le studentesse sciocche che credono che io sia lì solo per trovarmi una ragazza" risponde lui, percepisco la sua frecciatina e arrossisco.

"Questa è tutta colpa tua, stupida vocina"

Ah, ma sei ancora ferma a quello? Ormai è successo! Sii felice, magari ricambia!

"È il mio professore! È un uomo di 24 anni. È una persona matura, non gli piacerebbe mai una ragazzina di 15 anni come me."

Peró ammetti che ti piace. Non è brutto e poi sento anche io le cose che senti tu.

"Quindi vi conoscete dall'università eh? E dimmi Hayato-kun, hai una ragazza?" domanda mia madre.

"Mamma!" la rimproveriamo all'unisono io e mio fratello guardandoci poi straniti entrambi.

Ecco il momento della verità mio caro Mishino-sensei.

Watashi no purin [私のプリン]Where stories live. Discover now