Guilt

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Coppia: EreMin
Prompt/Headcanon: Nessuno
Universo: Modern!verse
Genere: Shounen-ai; Drammatico/ANGST!
Altre coppie presenti: EreMika
Avvertenze: Personaggi OOC (Mikasa Ackerman)







Niente mi può impedire di raggiungere i miei obiettivi: qualsiasi siano gli ostacoli, qualunque sia il prezzo da pagare, non importa con che mezzo, niente può fermarmi dal realizzare me stessa e i miei sogni.
Sembrerò machiavellica, e non biasimo certo chi mi considera tale, ma sono dell'idea che solo con questa filosofia si possa impedire alla vita di prenderti a pesci in faccia. Di questo, anni fa ne ero più che convinta.

«Armin, hai saputo di Marco?»

«Marco? Perché? Che è successo?»

Si sa, i desideri di un cuore giovane sono come una tanica di benzina che infiamma con maggiore violenza l'animo già in subbuglio di un giovane adolescente. Soprattutto quello di una ragazza che, quando c'è in gioco l'amore, è capace di tirare fuori il suo terribile e più recondito lato oscuro e infido: un lato che magari lei stessa non sa nemmeno di celare nel suo profondo.

«Davvero non sai niente? Stamattina, durante la ricreazione, si è dichiarato a Jean.»

«D-Dichiarato...? A—»

«A Jean, sì. A quanto pare, è gay...»

Davanti ai miei occhi non vedevo altro che un ostacolo, un impedimento alla realizzazione del mio sogno: il coronamento di un amore sbocciato tanti anni addietro e a cui anelavo disperatamente da tempo.
Armin Arlert non era mio amico, ma gli facevo credere il contrario: gli regalavo sorrisi affettuosi e affezione, gli offrivo la mia amicizia e supporto, ma non si trattava che di un pietoso e subdolo teatrino, il cui fine era solo ed esclusivamente uno.

«Disgustoso, non trovi? Essere omosessuali, dico.»

«B-Beh... Penso che alla fine ognuno abbia i suoi gusti—»

«Io non sarei mai amica di un gay. Che schifo... Ma lo sai come fanno sesso? Che orrore!»

Mentivo, chiaramente. Non ho mai avuto niente contro gli omosessuali: a dire la verità, mi erano del tutto indifferenti. Tuttavia, non potevo fare altrimenti. Sapevo bene quello che stavo facendo, e avevo ben chiaro il risultato che avrebbe portato quella conversazione.
Armin era un ragazzo molto solo. Non aveva amici, e difficilmente riusciva a relazionarsi con i nostri compagni di classe, talmente era timido e riservato. Io stessa, pur essendo sua compagna di classe, non avevo mai fatto caso alla sua presenza, e probabilmente, se le cose fossero andate diversamente, avrebbe potuto continuare ad essere così.

     «Tu non sei gay, vero? Armin?»

      «E-Eh?! Io... Ehm... N-No.»

     «Ne sei sicuro?»

    Era un pomeriggio come tanti, agli sgoccioli dell'ultimo anno di liceo. Quel giorno ero andata a casa sua, per studiare insieme e prepararci alle ultime interrogazioni del semestre. In camera sua, sorseggiando un succo di frutta fresco, mi guardava fisso con quei suoi grandi occhi turchesi, il visetto tondo e grazioso contratto in una smorfia spaventata. Incapace di parlare, si era limitato ad annuire con convinzione, seppure la concitazione trasparisse chiara e palese dal suo sguardo.

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⏰ Last updated: Feb 22, 2020 ⏰

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