Capitolo 11 - Bad Love

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Il giorno seguente mi svegliai nel bagno, sopra ad Alex. Mi dispiaceva un sacco che aveva passato la notte in sonne per colpa mia. Si svegliò e sorrise vedendomi. «Ehi, stai meglio?» mi chiese ancora abbastanza preoccupato. Sorrisi. «Sì grazie, ma non c'era bisogno che dormissi nel bagno» gli feci notare. «Figurati, e poi nessuno sa tenere bene i capelli come li tengo io ad una bella ragazza» disse, poi ridacchiammo e ci alzammo. Mi misi a pensare a quello che mi aveva detto ieri e arrossii. 'Si ricorderà? Ci provo' pensai. «Alex, ieri ti ricordi una cosa che hai detto... ehm... ecco sì, n-no?» chiesi ma mi interruppe sorridendo. «Piccola, di ieri non mi ricordo nulla, ero mezzo brillo.» Iniziò a preparare la colazione e sospirai, pensando: 'Non si ricorda'.

Mi sentii delusa da lui, pensavo si ricordasse. La giornata passò tranquillamente tra scuola e uscite. Incontrai Kate che mi disse che aveva litigato con Marco ieri sera. Mi faceva male pensare che fosse anche un po' colpa mia, anche se mi rassicura che non lo era. La invitai a casa di Alex, tanto né lui né Marco c'erano. Parlammo della festa della sera stessa. Alex mi aveva invitata e Marco lei. Non sapevamo se andarci. «Ma sì vacci, io non ci vado, ma tu non hai litigato con Alex» disse ad un certo punto facendomi l'occhiolino. «Sì, ma non si ricordava, sarebbe imbarazzante» sussurrai passandomi una mano tra i capelli. «Se non si ricorda non sarà imbarazzante» mi fece notare subito. Sospirai. Aveva ragione, la verità era che faceva male. «Vengo solo se ci vieni anche tu» dissi poi. «Ok ok, ci vengo» ammise alla fine. Ci preparammo e i ragazzi arrivarono. Speravamo di non incontrarli Kate disse: «No cazzo, volevo incontrarlo là e ora che gli dico?».

«Tranquilla» replicai. Dopo poco entrarono. Ci guardarono a bocca aperta e noi ricambiammo con un sorrisetto. Kate poi iniziò a parlare, guardando Marco: «Scusa, non pensavo di incontrarti, ero venuta a prendere le mie cose». 'Che bugiarda' pensai. Marco balbettò: «N-no, non farlo, non preoccuparti tranquilla. S-sei bellissima, non pensavamo avreste accettato, quindi...». Era in ansia, si vedeva, era diventato tutto rosso e parlava velocemente. Alex gli diede una gomitata per calmarsi, e a stento non ridacchiai. Toccava ad Alex guardarmi a bocca aperta. Lo osservai con un po di aria di sfida e disinvoltura, aggiungendo un sorrisetto. «Non mi cambierò, se ti piaccio bene sennò pazienza» affermò convinta, però poi mi accorsi di quello che avevo appena detto e arrossii. Mi rispose con un sorrisetto: «Tu mi piaci sempre, ma fai attenzione con quel vestito, piegati solo se davanti ci sono io».

Arrossii ancora di più e distolsi lo sguardo mentre i ragazzi si andavano a preparare.

Arrossii ancora di più e distolsi lo sguardo mentre i ragazzi si andavano a preparare

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(Kate)

(Lexie)

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(Lexie)

Alex's pov
Quella mattina non avevo voluto dirle la verità, ma solo perché non eravamo ancora pronti. Ieri, quando gliel'avevo detto era stato il momento più bello di tutta la mia vita, ma avevo paura che lei non ricambiasse. «Cazzo, le hai viste?» gli chiesi ancora con gli occhi sgranati, mentre lui mi sorridevo. «Eccome se le ho viste, dopo scoperò un casino con Kate» ammise, per poi guardare il soffitto. «Ma non avete litigato?» domandai con un sopracciglio alzato. «Sì, ma devo farmi perdonare, la amo e il sesso con lei è meglio dopo una litigata» mi rispose facendomi l'occhiolino. Ridacchiai. «Ben fatto» gli dissi. «E tu devi dire la veritá a Lexie» mi rimbeccò. «Vedrò, non so se ce la faccio» soffiai. «Ci hanno fottuto» mi fece notare il ragazzo. «Ci hanno fottuto alla grande» risposi scuotendo il capo.

Lexie's pov

Ridacchiammo per le loro reazioni, mentre Toto, il cane che mi aveva regalato Alex per il compleanno, venne a farmi le coccole. Dopo pochi minuti i due scesero, così partimmo. All'insaputa di Alex avevo invitato Lorenzo, ero stata una stronza, ma non ce la facevo più, volevo vedere che faceva. Volevo capire cos'ero io per lui, se teneva a me, se mi voleva e se mi amava. Non ero un giocattolo, ero curiosa di scoprire la reazione che gli avrei fatto invece che sempre il contrario. Queste cose glie le avrei dovute dire in faccia, magari un giorno l'avrei fatto. Arrivammo in un locale famigliare, quello Alex, ed entrammo. Bevemmo un po' tutti, mentre ero già un po' ubriaca. Tempo addietro mi era familiare, ma in quel momento non lo riconoscevo. Ad un certo punto si sentì una voce da un megafono: "Ragazze, state pronte sta per arrivare il sexy bad boy! Pronte per una notte di sex! Lo spogliarellista! Chi avrà l'onore di spogliarlo?!". Ed entra Alex.

No, non poteva essere lui. Le ragazze lo guardarono a bocca aperta, ma il suo sguardo si bloccò su di me. Ad un tratto fui perfettamente lucida. Poi la voce disse continuò ancora: "e ha scelto la sua vittima!". Fischi e acclamazioni. Alex venne verso di me e mi bloccò al muro. «Alex, che cazzo fai? Sei ubriaco?» chiesi quasi arrabbiata. Cambiai posizione e in quel momento lo bloccavo io. Mi guardò; era lucido anche lui. «Ti sembro ubriaco?» domandò. Questo rendeva ancora tutto più imbarazzante. «Beh, ma allora-...». Venni bloccata dal suo bacio. «Spogliami» ordinò e mi osservò con quel suo sorrisetto di sfida e aria da superiore. Mi credeva una vittima che non lo avrebbe fatto, ed era proprio per quello che l'avrei fatto.

 A Disastrous love (COMPLETA)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz