Epilogo

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I mesi passarono, e tra me e Alex andava sempre meglio. Passavo con lui ogni festa e i parenti erano felici di vedermi, erano contenti anche Marco e Kate. Eravamo sdraiati sul letto e Alex mi chiese: «che ne dici se vieni a vivere da me? Mate ha detto e, così non dovreste più pagare il liceo». Ero sorpresa e sorrisi. «Davvero? Sì ovvio!» grida dalla felicita, per poi baciarlo. Ricambiò subito e d'un tratto domandai: «cosa ne pensi dei figli e del matrimonio?». Sorrise. «Perché?» chiese felice. «Così» replicai io. «Sei incinta?» domandò sbarrando gli occhi. «No, chiedevo» sussurrai piano. «Sei tu la donna della mia vita, quindi se dovessi sposare te ti sposerei. I bambini mi piacciono e li vorrei avere ma non ora, tu?» mi spiegò.

«Anch'io» affermai sorridente. «Oggi ho un incontro, non è nel mio locale ed è un po' pericoloso. È meglio Kate e Marco non ci siamo perché sono dai genitori di lui, ma faccio venire Logan, così sei più tranquilla, ti va?» mi chiese.  Sapevo quanto ero importante per lui. «Ok» replicai felice. Passarono le ore e mi preparai. Arrivammo e dopo un po' mi disse: «fra un po' arriva Logan, non allontanarti da lui, è pericoloso, ti vengo a prendere io, sta qua». Annuii solamente mentre lo vidi andare sul ring. Iniziò a fare a pugni e notai Logan. «Ciao» disse sorridente, mentre mi abbracciò. «Ehi». Ricambia subito. Dopo mezz'ora stavamo ancora lottando, c'era una confusione assurda e sentimmo una lampada che cadde e il fuoco che si propagò. Mi sembrava un incubo; la gente iniziò ad urlare e a correre.

«Dobbiamo andarcene di qua» sussurrò Logan. «No, di qua ci vanno anche gli altri» affermai. «No, di lì nn c'è l'uscita» replicò lui agitato. Eravamo in mezzo alle persone che ci strattonarono e alla fine andai da una parte e lui dall'altra. Vidi una finestra, così presi una sedia e salii sopra ad un tavolo perché era troppo in alto. Colpii il vetro e si sparsero dei vetri. Mi si sporcarono le mani di sangue mentre piansi. «Lexie». Sentii una voce, mentre mi voltavo e vedevo Alex che tossiva  con gli occhi lucidi. «Alex» sussurrai, mentre mi prendeva e mi portava fuori. «Dov'è Logan?» domandò arrabbiato. «Non lo so, abbiamo preso due strade diverse» spiegai velocemente. «Cavolo, doveva starti vicino».

«Aveva paura, non è colpa sua». Vedemmo ambulanze che portarono via corpi e feriti. Non sapevamo dove fosse Logan e l'ansia ci assalì. Il telefono di Alex squillò e, mettendolo in viva voce rispose: «Logan dove cazzo sei? Mi stavi facendo morire». Provai sollievo. «Stavo bruciando». Dopo un po' arriva e ci abbracciammo. Tornammo tutti a casa. Marco e Kat ci chiamarono preoccupati più volte. Gli dicemmo che stavamo bene. La notizia si era sparsa in ogni telegiornale, menomale che non era andata peggio. «Potevi metterti nei guai» dissi. «Lo so» sussurrò facendo spallucce. «Sposami» affermai più convinta che mai. «Di solito non è il ragazzo che lo chiede alla ragazza?» disse ridendo. «Faremo un'eccezione, dopo tutto quello che è successo voglio farlo». Sorrise. «Dove?» domandò. «Las Vegas?» proposi. «Las Vegas».


-Fine! Ci vediamo con il sequel!
Andate a leggere l'altra mia storia: the all!

 A Disastrous love (COMPLETA)Where stories live. Discover now