I miei sentimenti erano contrastanti su questa questione e non avevo idea di come comportarmi.
Io e Jungkook ci conoscevamo da undici anni e avevamo appena fatto pace... Ero certo che tutto sarebbe crollato se avessimo provato ad essere più che amici.

Ma non c'era questo problema, vero...?

«Lo sapevo che ti avrei trovato qui»

Sobbalzai, lanciando letteralmente un gridolino spaventato e tutti gli spartiti per aria.

Mi ero rifugiato nella sala dove di solito provava Yoongi, per riuscire a sfuggire dallo stesso ragazzo che ora mi ritrovavo di fronte.

Con le guance rosse, mi abbassai, raccogliendo tutti i fogli; lui fece lo stesso, cercando di aiutarmi ma, non appena le nostre mani si sfiorarono, sussultai, alzandomi di scatto.

La sua espressione era confusa e non gli davo torto. Mi stavo comportando come un completo idiota!

«Come sapevi che ero qui?» gli chiesi, cercai di alleggerire l'atmosfera e tornare il solito Taehyung.

Lui si strinse nelle spalle, osservando distrattamente gli ultimi spartiti che aveva ancora in mano.

«Ogni volta che litigavamo correvi da Yoongi. Le tue abitudini non sono cambiate, anche se lui non è qui»

In effetti mi era bastato essere in questo ambiente impregnato dall'essenza del menta per sentirmi più rilassato ma quella calma era scomparsa non appena avevo immerso le iridi in quella galassia castana, che sembrava volermi divorare.

«Perché mi stai evitando, Tae? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

Si avvicinò a me, facendo scorrere la mano dal gomito fino alla mia mano; al suo passaggio, la mia pelle fu ricoperta di brividi e il cuore mi si agitò all'istante.

Non opposi resistenza quando intrecciò le nostre dita, tantomeno quando la distanza si accorciò ancora, portandoci ad essere a soli pochi centimetri di distanza.

Solo quando notai il suo sguardo farsi più triste, mi riscossi, negando velocemente.

«No! Tu non c'entri... È solo che Jimin mi ha detto una cosa e ora sono un po'... Confuso»

Proprio mentre lasciavo scorrere nell'aria quell'ultima parola, mi tornò in mente la nostra conversazione a casa di Hoseok.

"Jungkook tu... Mi hai mai odiato?"
"Ero solo... Confuso"

Quella cosa mi colpì più del previsto.
Anche lui era stato confuso... Che c'entrassi io? Era questo il motivo per cui si era allontanato da me?

Il modo in cui tutti i pezzi combaciavano alla perfezione mi spaventava.
Feci qualche passo indietro ma la sua presa sulla mia mano non fece altro che aumentare, riportandomi da lui.

«Che succede, Taehyung? Che ti ha detto Jimin? Parlami»

Strinsi le labbra tra di loro, avendo paura di esternargli i miei pensieri.
Non sapevo se fossi spaventato dallo scoprire che i miei dubbi erano fondati o di fare una figuraccia perché stavo delirando.

«Mi hai detto che hai smesso di suonare con me perché eri confuso. Che cos'era che ti confondeva?»

Perché glielo stavo chiedendo?
La mia testa mi ordinava di continuare a scappare da quell'argomento ma il mio cuore voleva avere la sua risposta. Voleva sciogliersi nelle sue mani.

Lo sgomento sul suo viso fu evidente, tanto che la stretta delle sue dita sembrò allentarsi.

«Te l'ho detto... Avevo iniziato a pensare che il pianofo-»

«C'entravo io?»

E la sua espressione parlò per lui.

Immediatamente, una smorfia di sofferenza si formò sul suo viso, quasi come se mi stesse pregando di non continuare con le domande.

«Taehyung...»

Il cuore mi pulsava fin dentro le orecchie e sentivo la mano che ancora teneva quella di Jungkook, scottare.

Proprio quando stavo per correre via e dirgli di dimenticare tutto, la sua espressione si fece più sicura, così come la sua presa.

Oh no.
Ti prego, no.

«Jungk-»

«Sono innamorato di te»

Le mia mano quasi ebbe uno spasmo a quella confessione.
Sentivo le gambe tremarmi ed ero sicuro che sarei crollato da un momento all'altro.
Non poteva dirmelo.
Non poteva farlo.
Non ora che eravamo tornati quelli di una volta.

Scossi piano la testa, facendo qualche passo indietro ma ad ogni mio passo, ne corrispondeva uno del moro, verso di me.
I suoi occhi erano fissi nei miei, con l'intenzione di non lasciarmi sfuggire.

«Sono innamorato di te da anni. Cazzo, è da quando avevamo tredici anni che non riesco a toglierti gli occhi di dosso e tu non te ne sei mai accorto»

No, no, no.
Fermo.

«Avevi ragione, ho chiuso con te per questo. Perché mi faceva male starti accanto, come se niente fosse. Come facevo a concentrarmi sul suono del piano quando l'unico che sentivo era il battito incessante del mio cuore?»

Non riuscivo a respirare.
Adesso era il mio di cuore a non volerne sapere di rallentare la corsa.
Batteva all'impazzata, come se stessi per morire da un momento all'altro.

«Kookie

«E pensavo che standoti lontano, litigando con te, questa cosa potesse passare ma non è successo. Sono innamorato di te come la prima volta»

Non mi ascoltava.
Finalmente, stava lasciando liberi i suoi sentimenti ma era una cosa che io non potevo fare.
Avevo paura.
Queste sensazioni così forti, mi facevano paura.

«Forse il tuo primo amore è stato il pianoforte, ma l'unica cosa che abbia mai reso felice me... L'unica cosa di cui sono sempre stato perdutamente innamorato, sei tu»

Sapevo di essere stato io a creare quella situazione, a portarlo all'estremo della sopportazione, per quanto riguardava quei sentimenti ma ora non mi sentivo pronto.
Volevo Jungkook più di ogni altra cosa al mondo ma la mia testa mi diceva che sarebbe stato pericoloso.

E forse feci l'errore di cui mi sarei più pentito, in tutta la mia vita.

Strattonai la mano, che ancora era legata alla sua, guardandolo solo un'ultima volta, con gli occhi pieni di lacrime, prima di correre via.

Avevo distrutto due cuori in una volta sola.



CAPITOLO TRISTE PER UNA ME SUPER FELICE

Sono certa ci saranno tanti insulti per Tae ma non preoccupatevi troppo, forse ce la farà a capire :-))

First Love // Kooktae Where stories live. Discover now