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Matthew

Era veramente assurdo. In meno di ventiquattro ore che ero stato a casa della sua famiglia avevo scoperto una nuova parte di Juliet. Era più spensierata, oserei dire quasi infantile. Non aveva niente a che fare con la ragazza diligente e studiosa che era all'università. Non sapevo se attribuirne il merito alla fine degli esami o alla presenza dei suoi genitori. Invidiavo davvero il rapporto che aveva con i suoi, io me lo potevo scordare. Quando ero a casa praticamente non li vedevo mai i miei genitori, sempre impegnati in viaggi d'affari o cene o gala. Invece in questa casa si respirava un'aria di gioia, di affetto reciproco.
Dopo il film facemmo un gioco da tavola tutti insieme e una volta finito Elisabeth andò a preparare la cena, Gilbert doveva fare delle chiamate di lavoro, quindi si assentò, invece io e Juliet apparecchiammo la tavola.

Dopo cena ci dividemmo nelle nostre rispettive camere e finalmente io e Juliet ci trovammo da soli.

"Ti dispiace se vado prima io in bagno? E' tutta la sera che mi scappa la pipì", disse facendo dei saltelli sul posto.
"Vai pure, non devi chiedermi il permesso", mi disse un grazie veloce prima di sparire dietro la porta del bagno. Io nell'attesa inizia a sistemare la mia roba, l'armadio era perfettamente diviso in due, in una metà c'era la sua roba perfettamente ordinata, l'altra metà era lasciata libera per me. Io mi limitai a lanciare la mia roba a caso, appendendo solo le camicie che mi ero portato nel caso fossero servite.

Quando Juliet uscì dal bagno guardò la mia parte di armadio storcendo il naso, ma non le diedi la soddisfazione di insultarmi, perché mi diressi verso il bagno chiudendomi la porta alle spalle.
Quando tornai in camera lei aveva già indosso il suo pigiama rosa composto da dei pantaloncini e da una canottierina abbinati. La squadrai per poi svestirmi e affiancarla nella mia parte di letto.
"Non ti puoi mettere qualcosa in più addosso?", chiese con un tono di supplica.
"Non ricominciare per favore, abbiamo già avuto questa discussione e ti ho già detto che io i pigiama non li uso, di conseguenza non li ho nemmeno", lei sbuffò appena, ma poi con uno sbuffo spense la luce e si girò dandomi le spalle.
"Ma allora non mi fai dormire per terra?", chiesi facendomi più vicino a lei.
"Non tentarmi e pensa a dormire", mugoló con la voce assonnata.
"Come faccio a dormire con una bella ragazza come te al mio fianco?", mi lamentai io. Lei non mi rispose ma dal movimento prodotto dal suo respiro sapevo che era sveglia. Iniziai ad accarezzarle con la punta delle dita il suo splendido corpo, partendo dalle braccia, per poi scendere sul fianco.
"Devo ancora darti il tuo premio per gli ottimi risultati agli esami", sussurrai avvicinando il viso al suo orecchio, da dove partì una scia di pelle d'oca, che percorse tutto il suo corpo. Lei però continuò a non dire niente, così presi quel comportamento come un segno d'assenso e feci scivolare la mano sulla su pancia, quel gesto causò un lieve fremito in Juliet.
"Cosa stai facendo?", sussurrò con un filo di voce girando appena il viso verso il mio.
"Permettimi di farti stare bene", la supplicai. Lei sospiro e con un movimento quasi impercettibile della testa mi disse di sì.

Non potevo crederci, mi aveva detto di sì, finalmente potevo toccarla, era da settembre che fremevo per mettere le mani sul suo corpo perfetto. La feci girare sulla schiena, in modo da avere un accesso più comodo e successivamente portai la mano sulla sua pancia indugiando sull'elastico dei suoi pantaloncini. La vedevo tesissima, lo potevo sentire, aveva il respiro affannoso ed era rigida.
"Rilassati", sussurrai al suo orecchio, per poi scendere sul suo collo con le labbra, lasciando una scia di baci, nel tentativo di scioglierla un po'. La sentii fremere sotto di me e un sospiro profondo uscì dalle sue labbra. Appena la percepii un po' più tranquilla non me lo feci ripetere e infilai la mano sotto i pantaloni, toccando con delicatezza il suo monte di venere, per poi scendere sulla parte più sensibile. Nonostante lo strato di stoffa delle mutandine potevo sentire quanto era bagnata e calda. Mi bastó questo per farmelo diventare durissimo. Continuai a massaggiarla da sopra le mutande, sentendo il suo respiro farsi sempre più affannoso.
"Voglio toccarti, posso?", le chiesi in un sussurro. Lei mi guardò con un cipiglio sulla fronte, come se non stesse capendo, ma poi sussurrò un flebile "ok" e ci misi qualche secondo per infilarmi nelle sue mutande. Mi uscì un profondo mugolo nel momento in cui la mia mano toccò la sua pelle calda, era semplicemente stupendo. Non avevo mai goduto tanto nel far godere qualcun altro. La guardai in viso, aveva gli occhi chiusi e le labbra schiuse, erano troppo invitanti per resistere, così mi lanciai su di lei facendo scontrare le mie labbra con le sue. Inaspettatamente lei mi ricambiò e anzi porto una mano tra i miei capelli stringendoli forte nella mano, io intanto continuavo a darle piacere, muovendo le dita sul suo clitoride. Lei aprì leggermente di più le gambe in modo da darmi più spazio di manovra e aumentai la velocità delle dita, quando la sentii trattenere il respiro contro le mie labbra. Nel giro di qualche secondo la sentii rigettare tutta l'aria che teneva dentro contro di me, mentre si inarcava leggermente contro la mia mano, venendo su essa.
Lentamente tolsi la mano dalle sue mutandine e appena il suo respiro si ristabilizzò mi alzai per andare in bagno, dovevo risolvere una piccola conseguenza di quello che era appena successo e poi volevo lasciarle il suo spazio. Mi appoggiai con la testa sulle mattonelle fredde del bagno cercando di calmarmi. Non volevo segarmi, mi aveva già beccato una volta, non doveva ricapitare. Dopo vari respiri profondi riuscii a calmare l'animale dentro ai miei boxer e tornai in camera. Lei era ancora sveglia con le mani appoggiate sul ventre, appena mi vide però si mise a sedere. Io mi misi al suo fianco e aspettai che fosse lei a dire qualcosa.
"Grazie", sussurro, prima di girarsi dandomi le spalle. direi che mi poteva bastare come reazione, almeno non mi aveva urlato contro dandomi del depravato. Mi allungai su di lei lasciandole un bacio sui capelli.
"Buonanotte Juliet"

A Stolen KissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora