Capitolo Settimo: L di lievitazione - S di sogno - D di dubbio

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Disclaimer: Ciao a tutti! In questo capitolo il nostro protagonista conoscerà gli effetti delle anfetamine. Non intendo in alcun modo promuovere assunzione di alcol o droghe...Buona lettura.
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Mentre Molly e David si davano da fare, scatenandosi ai ritmi della musica commerciale, Julie e il nostro Jimmy, parlavano e ridevano, con una certa complicità. Finalmemte Jimmy non aveva più quell'aria contrita, e per una volta si era lasciato andare.
'Ahahah sei molto divertente James' disse la mora.
'Guarda come si danno da fare quei due!' Aggiunse indicando la coppia di squinternati al centro della 'pista da ballo', se così si poteva chiamare.
Finalmente il ragazzo riccioluto si sentiva completamente a suo agio assieme a Julie, non che con David fosse il contrario, ma questo era come dinamite.
Aaron, anche lui, era entrato nella folla per ballare. Come compagna di ballo c'era una di quelle galline che gli morivano addosso. Difatti più che ballare si strusciava come una gatta morta. I due ragazzi erano a pochi passi, entrambi alticci per via dei drink, si sfioravano con gli sguardi.
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Molly portava un completo da hippie tutto a colori e per ripararsi dal freddo una pelliccetta bianca. Con sé aveva un marsupietto, che fungeva da borsa, sopra vi erano stampati arcobaleni ed unicorni. Ci mise le mani, e ne tirò fuori una bustina trasparente. Fece scivolare sulla mano due piccole pastiglie rosa, con sopra stampato uno smile.
'Ehi, vuoi rendere la serata ancora più magica?' Disse all'orecchio dell'amico.
'Che cos'è?' Chiese lui.
' Mi hanno detto che ti fa fare dei trip pazzeschi!' Disse lei sorridendo.
'Dai, almeno ti tiri via quel tipo dalla testa!'. Anche se da poco che si conoscevano, si fidava di lei.
All'unisono misero le due pastiglie in bocca, e le ingoiarono.
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David e Molly, seduti su un tronco, guardavano il falò e la miriade di ragazzi che ci ballavano attorno. Sembrava quasi una festa pagana, di celebrazione della vita.
Seduti ed in silenzio cominciavano a percepirne gli effetti.
David sentiva tremare il suolo sottostante, a ritmo di musica, come se uscisse dal terreno stesso.
Il cuore pulsava con una frequenza tutta sua, i palmi delle mani gli sudavano e dentro di sé ardeva un fuoco. La sensazione non gli dispiaceva; vedeva tutto un po' sfocato ma allo stesso tempo con definizione. Dopo poco cominciarono anche le visioni: al centro del falò vide una sagoma gigante e nera che ballava, dentro al fuco, sembrava la sagoma di una donna. I capelli lunghi, fino al fondo schiena, e lunghe gambe sinuose.
Tutti i ragazzi emanavano un'aurea di colori diversi, Molly ad esempio, persa anche lei nella sua visione estatica, emanava una aurea rossa dello stesso colore dei suoi capelli, con raggi verdi smeraldo.
Quella visione così bucolica, come un sogno, lasciava David a bocca aperta.
Aaron invece non si vedeva, sembrava essersi allontanato.
Tutto d'un tratto un'armonia proveniente dal bosco alle loro spalle, catturò l'attenzione del ragazzo. Alzatosi si avviò verso di essa, come attirato; Molly rimase seduta sul tronco a ridere come una scema, fissando un punto non ben definito nello spazio.
Il terriccio del bosco si muoveva sotto gli anfibi di David, gli alberi erano degli spettatori immobili, respiravano e coi rami si abbracciavani l'un l'altro. Il ragazzo più che camminare quasi lievitata, non sentiva né la stanchezza né il freddo della notte. Sopra di lui, il cielo veniva attraversato da fasci di luce, come se ci fossero dei riflettori o candelabri che oscillavano, illuminavano il sotto bosco. David era in un sogno, talmente realistico da farlo dubitare.
Vedeva gli animali della foresta. Qui e là spuntava qualche marmotta, con i loro balzi e scatti, lasciavano impronte luminose. I gufi cantavano in coro, e i loro occhi, delle sfumature più variegate, fissavano l'ospite umano. I polmoni di David si riempivano dell aria di bosco, fresca che sapeva di aghi di pino, di resina e di bagnato.
Un ruscello scorreva di fianco a lui, e con il gorgoglio gli sussurava una dolce armonia. Si chinò per bere un po' di quell'acqua.Questa brillava, quasi come fosse d'orata.
La melodia era divenuta musica, e tutto attorno a lui, alberi e e animale (che fossero veri o no, non si sa) si muovevano al ritmo sinuso.
David non sapeva da quanto fosse nel bosco, o dove si trovava, sapeva solo che avrebbe voluto che tutti vedessero quelle visioni magnifiche.
Il suo corpo era leggero, la gravità lì non esisteva, si sentiva inalzare da qualche forza.
Tra il fogliame e le piante, spuntarono due occhi giallo zaffiro, e un muso lungo con una striscia nera che correva per tutto il muso. Un enorme lupo, lo guardava, fisso su di lui. Il manto era rossastro, e da questi crescevano fiori dei più magnifici. Ginestre, fiordaliso, fiori di ciliegio e alcuni mai visti. Dalle narici e dalle fauci usciva il vapore del respiro. Non sembrava volesse fargli del male, oltretutto David era troppo fatto per provare la minima paura.
L'animale sembrò sussurargli qualcosa, non riusciva a capire però, gli si avvicinò. Erano a nemmeno un metro di distanza, la figura del lupo lo sovrastava. L'animale ripeté.
'David, tutto bene?!'
Il corpo divenne nuovamnete pesante, anzi molto più di prima; il climax era stato raggiunto.
La vista gli si offuscò, si voltò e fece qualche passo alla cieca perché vedeva tutto nero. L'ultima cosa che ricordò fu la sensazione delle gambe che gli cedevano e l'odore del muschio e la sensazione di questo sul viso. In pratica era collassato a terra.
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⏰ Last updated: Oct 25, 2019 ⏰

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