Capitolo Quinto: Aaron

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Ora che era seduto di fianco a lui, Aaron non sembrava così temibile. Il ragazzo emanava un buon odore di vaniglia.
'Tu sei quello nuovo, non abbiamo avuto modo di presentarci..Aaron piacere!' il castano passò una mano sotto il banco, pronto per lo scambio di saluti. A questa richiesta, David non rispose. Certamente il nostro protagonista stuzzicava la pazienza di Aaron. Si voltò a guardare il viso abbronzato e perfetto del compagno di banco. La bellezza era impressionante; due sopracciglia scure, un naso dritto e una bocca rossa e carnosa.
'Non capisco quale sia il vostro problema..' domandò David.
'Vostro..problema? Cosa intendi..?'  domandò Aaron.
'Beh, tutta la scuola ha paura di te e dei tuoi scagnozzi..se capissero che siete solo un branco di bulletti,viziati e annoiati dalla vita, non vi temerebbero..e per voi sarebbe finita.'
David parlava con voce chiara e audace.
'Signor David, Signor Aaron, silenzio per favore!' Li ammonì Miss Swift.
'Ah, David..Non capisco di cosa tu stia parlando, io non impaurisco nessuno!' Rispose infastidito.
'In ogni caso mettiti in testa che a me  non fate paura..posso sembrare esile ed indifeso, ma con me non si scherza!' Affermò David.
Ad Aaron subito piacque la sua sfacitaggine. 
'Un grazie sarebbe gradito.." sussurrò Aaron. 'Di  cosa dovrei ringraziarti scusa..?'
Il castano, guardò dritto negli occhi il compagno di banco, e rispose 'Beh se quel bel faccino non è pieno di lividi è grazie a me..George ti avrebbe massacrato. Hai ragione, è uno scimmione ritardato, per questo sa usar bene le mani.' Si riferiva all'episodio successo in corridoio qualche settimana addietro.
David, non sapeva come rispondere; era vero che grazie a lui quello scimmione non lo aveva messo k.o., me era anche vero che lui sembrava essere la causa dell aria di terrore e omertà che aleggiava nella scuola.
David sentiva che le sue tecniche di difesa non avrebbero avuoto successo con lui. Capì che Aaron era una singolarità come lui in quell istituto.
Non parlarono per il resto della lezione, anche se tutta l'attenzione di Aaron era sulla nostra Kitty, e viceversa. Appena suonata la campanella entrambi si alzarono e con uno sguardo, si congedarono l'un l'altro, dandosi appuntamento al prossimo scontro.
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Di Aaron si sapeva poco e nulla. Si diceva provenisse appunto da una famiglia facoltosa; il padre l'aveva indirizzato in quell'istituto perché tutti i suoi avi l'avevano frequentato, fino al trisavolo, che aveva fondato la stessa struttura. Ragazzo molto attrarante e brillante, era tra i primi della classe, nonché team leader dei Redfox, squadra di footbal dell'istituto. Aveva il suo gruppo di amici che gli proteggevano le spalle; quasi fosse un gruppo mafioso.
David osservandolo, scoprì che nei weekend tornava sempre a casa. In molti facevano così. Il B. era fornito di dormitorio a stanze, ma alcuni preferivano tornare a casa finite le ore di lezione, oppure nel weekend.
Dopo lo scambio di frecciatine avute in classe, David e Aaron si guardavano con occhi diversi. Erano agli antipodi, ma si somigliavano più di chiunque in quell'istituto, e per questo si rispettavano.
James tornò dalle vacanze passate dal padre. Aveva un'aria molto più rilassato, ed un colorito  più roseo (che non durò molto). Tornato con i capelli più corti e in ordine, i suoi bei occhi neri risaltavano ancora di più e la cicatrice da bruciatura sul viso era più evidente.
Un sabato pomeriggio erano a studiare nella biblioteca. Il B. era quasi vuoto.
'Grazie per la calamita di Berlino, l'ho appesa sull'armadietto in camera'.
'Di nulla..sinceramente me l'aspettavo più energica come città, non so..sarà  che l'ho visitata col maltempo!'
'Come sta tuo padre?' Chiese David.
'Molto bene, l ho visto in forma e molto più felice. Mi ha invitato per dirmi che lui e la compagna stanno aspettando un figlio'. James aveva un'aria un po' atterrita; non sembrava molto felice.
'Cavoli Jimmy! È una notizia grandiosa! Avrai un fratellino a cui dovrai dare il buon esempio!' Rispose scherzoso l'amico.
'Si ahahah..'.
David notò che qualcosa non andava nel compagno, così per cambiare discorso  lo volle informare dell'episodio avuto con Aaron.
'Sai che il fustacchione ha cercato di nuovo di attaccare bottone?'. James alzò il viso dai libri con un viso stupito.
'Ma chi, Aaron?!'
'Yess'
'E che vi siete detti?' Domandò incuriosito.
'Nulla, gli ho solo detto che non mi fa paura e di tenere i suoi cani lontano da noi'.
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Nota: onestamente non saprei come continuare la storia..ho molte idee che mi frullano in testa..magari fatemi sapere cosa vorreste dai nostri personaggi..:*

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