9. Tra la Mente e il Cuore

50 4 0
                                    

 9.Tra la mente e il cuore

Uscii dalla biblioteca, determinata a non farmi influenzare dalla 'cotta' per Lucas né dai miei stupidi ormoni. Andai verso la classe dove, teoricamente, avrei dovuto seguire l'ultima lezione della giornata. Mi appostai lì davanti, sperando di intercettare una faccia amica o anche solo familiare a cui chiedere gli appunti. La fortuna mi assistette quando, tra i molti visi, intravidi quello leggermente truccato di Veronique, l'Omega legata che conobbi il primo giorno. Aveva in mano il cellulare a cui sorrideva. Il suo odore, già dolce di suo, era più forte, quasi stucchevole. <Vera?> la chiamai, soffocando il piccolo moto di gelosia che mi aveva inacidito lo stomaco.

<Camille! Ciao> mi salutò lei mettendo via il cellulare. <Non ti ho visto a lezione. Tutto bene?>.

<Non stavo bene. Ho preferito saltare> inventai sul momento, pregando che mi credesse senza fare troppe domande.

<A questo proposito volevo chiederti se mi puoi passare gli appunti> le dissi interrompendola prima che potesse pormi qualche domanda.

<Oh...certo> mi rispose lei per poi infilare una mano nella sua borsa. Ne tirò fuori un blocco capiente, girò un paio di pagine arrivando a quella che mi interessava e me lo porse. Io tirai fuori il cellulare, scattai un paio di foto, e gli restituii gli appunti ringraziandola.

La lasciai andare fuori dall'edificio principale. Vera corse via verso una macchina grigia parcheggiata fuori dal cancello del campus. Appoggiato a quest'ultima c'era un ragazzo con i capelli scuri, alto e ben piazzato. Dal modo in cui abbracciò la mia amica intuii che doveva trattarsi del suo Alpha, Gabriel se non mi sbagliavo. Veronique mi aveva detto che lui viveva a New York e che quindi si era fatto sei ore e mezza di viaggio per vedere la piccola Omega.

Deve amarla molto. Vera è proprio fortunata.

Sorrisi alla coppia e mi avviai verso il dormitorio. Mentre passavo per il parco, il mio naso catturò un odore familiare. Girai la testa per capire da dove provenisse e il mio cuore si incrinò.

Lucas, l'irraggiungibile Lucas, era abbracciato a una ragazza. Era alta, quasi quanto il ragazzo, con i capelli biondo-miele lisci, la frangetta le nascondeva i lineamenti. Il fisico, avvolto in un completo scuro, era longilineo e armonioso. Lei alzò la mano, accarezzando la guancia del mio Alpha per poi posare le labbra sull'angolo di quelle di Lucas.

Sentii gli occhi pizzicare mentre una stretta al petto mi fece piegare in due dal dolore. Chiusi gli occhi, trattenendo le lacrime, e corsi via.

<Camille! Ciao come stai?> mi chiamò una voce conosciuta. Mi voltai in tempo per ricevere l'abbraccio di Violet. La sentii inspirare contro il mio collo, quindi con uno strattone, mi liberai della sua presa.

La guardai torva e mi sorpresi nel trovare, sul suo viso, due occhi azzurri spalancati.

<Cosa c'è?> chiesi.

<Perché piangi? Cosa è successo?> domandò di rimando la bionda Primaria. Mi portai una mano alla guancia, scoprendola bagnata. Mi strofinai il viso con le maniche del maglione che avevo indossato quella mattina, furiosa con me stessa e con l'Alpha che aveva deciso di sconvolgermi l'esistenza.

<Allora?> insistette la mia amica. <Inoltre addosso hai l'odore di un altro Alpha> aggiunse come se fosse un dettaglio da niente.

<Lucas...> balbettai portandomi una mano al petto dove il cuore stava battendo all'impazzata.

<L'irraggiungibile? Perché hai il suo odore addosso?> chiese Violet sempre più curiosa e sospettosa.

<Oggi ci siamo incontrati nei corridoi. Mentre parlavamo mi è scivolata l'agenda e ci siamo chinati per prenderla. Solo che nel rialzarci, i miei capelli si sono incastrai alla sua collana. Per liberarci mi sono dovuta avvicinare e lui mi ha abbracciata> le spiegai in fretta, tornando mio malgrado a quel momento, rimembrando tutte le sensazioni che aveva scatenato.

<Oh capisco...> mi rispose con un sorrisetto malizioso la Primaria.

<Cosa?> sbottai, aggrottando le sopracciglia.

<Beh... Lucas è un bel ragazzo. Deve essere stata una cosa sconvolgente essere abbracciata da lui se ti ha fatto piangere> mi rispose lei indicandomi con un gesto delle mani.

<NO!>urlai per poi portarmi una mano alla bocca. <Non è per questo che piangevo> borbottai abbassando la testa.

<Si come no! Sai che ti dico!> esclamò allora la saputella mettendosi le mani sui fianchi. <Io dico che Lucas ti piace! Non dico che ne sei innamorata ma di sicuro ti attratta. Ammettilo!> finì la requisitoria puntandomi contro l'indice della mano destra.

Cavolo! Ma si vede così tanto!

Nel panico più totale non potei fare altro che rifugiarmi nella collaudata tecnica della negazione. Presi un bel respiro e...

<Ahahahahahahah... Violet sei proprio simpatica!> le risi in faccia. <Lucas piacere a me! Ma ti rendi conto dell'assurdità che hai detto> continuai imperterrita sebbene il cuore mi stesse urlando contro.

<È inutile scappare Cami> mi disse lei senza scomporsi più di tanto. <Anche tu hai delle pulsioni e degli istinti con cui, prima o poi, dovrai fare i conti!> continuò incrociando le braccia al petto.

La mia finta allegria si spense quindi optai per una veloce quanto poco dignitosa ritirata.

<Buona notte Violet> la salutai andandomene.

Dopo una veloce camminata, arrivai all'edificio che costudiva la mia stanza. Stavo per entrare ma delle voci mi distrassero. Andai verso l'angolo destro al buio dell'edificio. Ormai era il tramonto e le ombre cominciavano ad allungarsi, cingendo l'intero edificio come una coperta oscura. Mi acquattai sull'angolo e sporsi la testa. I miei occhi, una volta abituati al buio, individuarono due figure strette in un abbraccio. La prima era bassa, aveva i capelli lunghi fino alle spalle e un odore a me noto. La seconda era più alta della prima, aveva le spalle larghe ed emanava un profumo dolcissimo di fragole e panna. L'ultimo raggio di sole della giornata illuminò per un attimo i volti dei due mentre si avvicinavano.

Dafne e Alexander.

Con il volto in fiamme, mi ritrassi nel mio angolino, imbarazzata nel aver colto in fragrante una coppia a pomiciare. Feci per ritirarmi quando le voci dei due amanti mi trattennero lì.

<Alex sei sicuro... non si torna indietro>.

<Sono sicuro... ti voglio Alpha> sentì dire da Alexander. La sua voce era bassa, roca ed estremamente sensuale.

<Anche io. Va bene, il prossimo calore lo passeremo insieme> la voce di Dafne ora sembrava più scura, dominante.

Lo schiocco di un bacio fu il segnale per andarmene. Cercando di non emettere alcun suono, mi allontanai dai miei amici, sentendo dentro di me un moto di gioia per la loro grande fortuna.

Alexander ha trovato la sua compagna.

Una volta nella mia stanza, la delusione mi piovve addosso come un macigno. Mi acciambellai nel letto, tenendomi stretti i capelli che ancora conservavano l'aroma di Lucas, ma l'immagine vista al parco mi ridestò ben presto.

Lucas non mi piace e questa mera attrazione svanirà presto. Devo solo avere pazienza.


Note dell'autrice:

Eccoci qua con un altro capitolo.

La povera Camille è confusa, cerca di soffocare ciò che sta iniziando a provare ma con scarso successo. E chi è la bionda che ha abbracciato e quasi baciato l'irraggiungibile? Se rimarrete con me lo scoprirete.

Detto questo vi saluto,

al prossimo capitolo

C.C.M.G.

Mi hai sconvolto la vitaWhere stories live. Discover now