6.Tardi

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I giorni passarono veloci.
Arrivò l'estate.
Il campo si affollò.
Nico rinunciò a malincuore ad indossare il suo cappotto da aviatore, per lasciar spazio alle magliette a maniche corte (rigorosamente nere) che lasciavano scoperte le sue magre e pallide braccia.
I satiri rincorrevano le driadi
E per molti figli di afrodite iniziò ufficialmente la stagione "gossip".

Ma restiamo concentrati.
Cercheremo di entrare nella testa di Will, nei sui pensieri ed i suoi ragionamenti.
Cercheremo di vedere le cose dal punto di vista di quei due bei occhi azzurri.

Per prima cosa, bisogna dire che Will stava bene.
Di solito all'inizio dell'estate si sentiva stressato e spossato; invece si sentiva tutto il contrario, riposato e pronto ad ogni evenienza.
In seguito capì che questo era dovuto al figlio di Ade, ma ci arriveremo dopo.

Dobbiamo, però, aprire una parentesi anche su Nico, e vi avverto che non sarà la prima. È pur sempre uno dei protagonisti di questa storia.
Lui, diciamo... NON stava bene.
Non dormiva, non mangiava e non capiva neanche perchè.
Anche lui alla risposta ci arriverà più tardi, ma procediamo con calma.

Will, da buon amico, aveva notato subito che Nico non stava dormendo, e che ai pasti toccava a malapena il cibo.
Il suo problema era che, lavorando in infermeria, non aveva mai tempo di stare con lui, e tantomeno chiedergli cosa non andava.
Ma stranamente si sentiva bene, diversamente dagli anni precedenti in cui passava giorno e notte in infermeria e si trasformava in uno zombie-medico.

Si preoccupava, per Nico.
Ma non gli parlava più dall'inizio dell'estate, ed era ormai fine giugno.
Lo aveva avvertito che sarebbe potuto accadere, e credeva che il figlio di Ade l'avesse presa bene, ma..
No, non l'aveva fatto.

Il pranzo era l'unico momento in cui Will poteva vedere Nico, e non lo vedeva bene. Era preoccupatissimo, glielo si poteva leggere in faccia, ma i suoi fratelli sapevano che nominare l'argomento "Di Angelo" era pericoloso, perciò evitarono saggiamente la questione.
Will quel giorno lo osservò bene, e notò che le sue occhiaie erano ancora più gonfie e che i suoi occhi erano rossi di pianto.
Il figlio di Apollo dovette lanciargli uno sguardo talmente preoccupato quanto arrabbiato, che Nico si sentì un pizzicorio alla nuca.
Si girò, notando Will che lo guardava.
Gli si offuscò la vista vedendo l'espressione sul suo volto, perciò si rigirò verso il suo pranzo maledicendo la sua stupida testa,
Ma porbabilmente intendeva il suo stupido cuore.
Quello che provava Nico?
Certo che lo so. Però devo spiegarlò tra un pò, perchè ora ho bisogno di entrare nella testa di Will, per farvi capire i suoi pensieri.

Quando vide Nico girarsi, il suo cuore perse un battito; cercò di sorridere, ma il suo cervello era semplicemente ghiacciato, imponendolo di mantenere quell'espressione.
Notò gli occhi del Semidio diventare ancora più scuri, più neri, per poi voltargli le spalle.
Gli venne da piangere, ma si fece coraggio e cacciò indietro le lacrime.
Perchè d'improvviso aveva quel comportamento? Certo, lui non gli aveva sorriso, ma era così preoccupato per la sua salute! Non capiva Nico che lo stava facendo soffrire lasciandosi andare così?
E quello sguardo! Era perso nel vuoto, eppure lo aveva visto.
Era completente diverso da quella volta che Nico lo aveva fissato imbambolato, mentre lui gli chiedeva se andasse tutto bene.
No, prima il suo sguardo lo aveva trapassato come se fosse invisibile, senza il minimo accenno di ammirazione o dolcezza.
Eppure lo aveva guardato negli occhi.
Lo aveva guardato, e il suo cuore aveva perso un battito.
Ed ora gli veniva da piangere.

Non ne era consapevole, ma il suo cuore aveva una voglia matta di andare da Nico, urlargli contro quanto fosse stupido e poi scoppiare a piangere nelle sue braccia.

E se fosse solo una conseguenza del suo stato fisico?
Sì, doveva essere così. Era ridotto male, e anche se non sapeva perchè, doveva aiutarlo. Con questo pensiero si calmò, e finì di mangiare.
Purtroppo Will dovette filare in infermeria: Clarisse aveva quasi annegato un ragazzino nel bagno perchè l'aveva chiamata "Clary".
Si annotò nella mente di non darle mai soprannomi, per non fare la sua stessa fine.

Brain freeze [solangelo fanfiction] COMPLETAWhere stories live. Discover now