~come fosse una sola lacrima~

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Mia
Sono seduta sulla sedia nera della mia scrivania con il quaderno d'italiano sotto gli occhi e con la matita gialla a strisce nere tra i denti cercando di scrivere un tema che ho come compito; non è affatto facile, non pensate che sia un riassunto, una parafrasi o un testo di antologia/letteratura, è un compito che mi fa male solo a pensare al contenuto: è un tema sulla famiglia...ma io non ho una famiglia, quelli non sono i miei fratelli, sono soltanto vari coltelli che infliggono il mio cuore abbandonato nei ricordi della nostalgia. Sospiro pesantemente declinando la schiena sulla sedia nera girevole, la quale emise un cigolio che prende il sopravvento sul silenzio calato nella stanza da almeno quattro/cinque ore, mi alzo da lì tirando su i jeans neri ormai larghi e mi stiracchio emettendo vari versetti, esco dalla camera, percorro il corridoio, scendo le scale e mi dirigo in cucina con il solo scopo di farmi un bel panino al prosciutto crudo, apro il frigo e prendo due fette di pane con l'affetto, metto il tutto sul tavolo e inizio a preparare la mia merenda preferita, ma mentre sto per portare alla bocca il mio amato panino sento levarlo dalle mani e i denti sbattere contro la lingua in un dolore allucinante, appena alzo lo sguardo mi ritrovo Niall con il mio panino mozzicato tra le mani appoggiato al pianale della cucina con un ghigno sul viso, subito divento rossa di viso e inizio a discutere con mio fratello cercando di non disturbare Harry che dorme nella camera affianco alla mia

"Ma sei schemo o cosa?! Lo stavo per mangiare io!" Dico con rabbia, rabbia che è palesemente visibile a occhio nudo: ho i pugni chiusi con forza, la mascella stretta, i denti che grignano e il viso è di un colorito rossastro. Ad un tratto sento la mia guancia bruciare e mi ritrovo con il volto verso sinistra

"Non ti azzardare a trattarmi così! Chiaro!? Sono tuo fratello maggiore e mi devi portare rispetto!" A quelle parole le lacrime minacciano di uscire e i singhiozzi si creano nella mie parole, ma cerco di mascherare il tutto con un tono di attacco

"Io ti porto rispetto, ma se non viene ricambiato che lo te lo do affare!?" Forse la mia voce era troppo alta, visto che posa il panino sul davanzale della cucina e si avvicina a me pericolosamente, io indietreggio impaurita fino alle piastrelle fredde della cucina, vedo che alza la mano pronto per colpirmi, chiudo gli occhi pronta a ricevere del dolore, ma non sento nessun contatto fisico, solo tre schiaffi potenti, apro gli occhi lentamente intraprendendo Niall con le mani sul sedere e Louis con i denti stretti e la mano in alto, subito sospiro pensando di essermi salvata, ma quando posa lo sguardo su di me divento bianca e inizio a tremare, lui mi prende per il polso tirandomi tre sculacciate sovrumane che mi fanno lacrimare, mi porta davanti a lui aumentando la forza sul mio polso fino a farmi squittire dal dolore

"Vai in camera tua se non vuoi averne altre!" Mi lascia il polso frettolosamente mentre il suo sguardo si posa su Niall, io mi in cammino verso le scale, ma un colpo sulle natiche mi fa girare

"Muoviti!" Mi ringhia Louis e io per la troppa paura e per le lacrime che mi appannano la vista corro al piano superiore per poi chiudermi a chiave iniziando a piangere.Voglio Liam.

Dopo un ora e passa decido di iniziare il tema, sono le 20:11, ma tanto so gia che nessuno mi verrà a chiamare per la cena e io non ho voglia di cenare, fame l'avrei, ma di vedere i miei "fratelli" non mi rassicura, ma mi mette solo ansia, ansia di deluderli come ho fatto oggi. Mi siedo su quella dannata sedia cigolante e inizio a scrivere ciò che mi passa per la testa

«famiglia, stano nome vero? Be...forse per voi no, ma per me si. Io non ho una vera e propria famiglia, voi direte che una famiglia non è solo una cosa di sangue ecc..
Ma la mia famiglia non è composta da un padre o da una madre, ma bensì da i miei 5 fratelli maggiori, voi penserete "che forte" o "sei fortunata" oppure "mitico" o addirittura "vorrei essere te" e sai che cosa gli dico a chi risponde cosi? "Vai pure, ti cedo il mio posto"
Se sono felice? L'ultima volta in cui ho sorriso veramente è stata quando mio fratello Zayn ha superato la maturità, poi tutto è finito; tutte le risate si sono trasformate in urla, tutti i sorrisi in ringhi, tutti gli abbracci in schiaffi, tutti i chiacchiericci in silenzio e tutta la felicità il rabbia, rabbia sfogata su di me, rabbia in tutti i movimenti posti da me, sono stanca, stanca di prendere botte, stanca di guardarmi allo specchio e vedete tagli e lividi, stanca di piangere ogni singola notte, stanca di sentire il sapore metallico del mio sangue sulla lingua, stanca di farmi sanguinare le nocche contro le pareti del muro»le lacrime ricadono sul foglio«stanca di sentirmi di tropo, un peso, un errore in casa mia, tra i miei fratelli e i miei amici, sono stanca di deludere tutti, sono stanca di vivere. Voglio morire, voglio buttarmi giù fa un ponte e finirla con questa sceneggiata della famiglia felice, voglio chiudere gli occhi e non aprirli più, voglio che mi manchi il fiato, voglio sentire una corda tirare sul mio collo, voglio ritrovare della plastica nella mia gola, voglio bruciare, voglio che il forno si rompa, voglio l'acqua sopra la mia testa, voglio una catena e un peso al piede, voglio una macchina sopra di me, voglio...voglio...voglio solo morire e smettere di sognare. Come dice il grande Edgar Allan Poe; coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. Io voglio smettere di sognare»

Chiudo il quaderno e mi butto sul letto pronta per una nuova giornata che romperà sempre di più il mio cuore ormai di vetro.

cuore di vetroWhere stories live. Discover now