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La stessa notte, Geillis si trovò a suturarsi la gamba, come se stesse ricucendo il grande strappo di un vestito. Con il tempo aveva imparato a farlo da sola, dato che non poteva chiedere aiuto a nessuno, o il marito sarebbe stato imprigionato. Dopo essersi lavata e messa  una sottoveste pulita, prese Liza dalla culla. Stranamente la piccola non dormiva, e come se sapesse che la madre fosse indaffarata e dopo aver finito l'avrebbe presa.
Colin non rincasó quella sera, così le due  fanciulle, dormirono nel lettone insieme. Durante la notte, però qualcuno bussò alla porta, con tre colpi di pugno. Geillis sobbalzo dal sonno, si accertó che la piccolina stesse bene e stesse ancora dormendo e scese piano le scale di casa, in modo da non farsi sentire mentre si avvicinava alla finestra per vedere chi fosse. Non vide nessuno, solo il buio più totale. Non voleva aprire, ma i tre pugni ancora suonavano alla porta di legno. Mancava poco che non venisse giù, dopo il quarto pugno. Tremava non sapeva cosa fare, l'unica cosa che sperava era che Liza non si svegliasse e iniziasse a piangere. Si avvicinò di nuovo alla finestra, nel tentativo di scorgere una sagoma o altro. Ma nulla...
Si spostò lentamente dalla finestra e si diresse verso la porta, facendo attenzione a non far scricchiolare nessun asta di legno del pavimento. Nell'attimo in cui si girò dalla finestra e si voltò verso la porta, era lì che lo vide. Sangue, tanto sangue che si propagava da sotto la porta, come un'enorme ombra che voleva entrare. E ci era riuscita. Gli occhi di Geillis si sgranarono come se avesse visto un fantasma, forse anche peggio, come se stesse assistendo all'assassinio di Liza d'avanti i suoi occhi. Si coprì la bocca con le mani per non far uscire nessun suono, ma solo lacrime silenziose. C'era qualcuno fuori la porta che bussava, ma quel qualcuno era morto.

L'altro lato della mente.Where stories live. Discover now