Inizio

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Ho paura, al solo pensiero di dover tornare a sedere al mio banco e rivedere le facce dei miei compagni, ai quali forse non ho mai parlato, si, ho paura.

Aprii gli occhi e restai seduta sul letto per un po', stavo pensando a quanto poteva essere noiosa quella giornata.
Mi alzai in piedi, mi diressi verso il bagno e mi soffermai un attimo a guardare la mia immagine riflessa nello specchio:

Sono così pallida...

Rivolgendo il mio sguardo al terreno mi spogliai e feci qualche passo entrando nella doccia, aprii l'acqua ed aspettai che si scaldasse.
Il rumore delle gocce che battevano al terreno mi ricordarono la pioggia, ed il freddo che sentivo mi diede dei fastidiosi brividi...
L'acqua era calda, potevo entrare.
Lentamente mi misi sotto il getto, e sentii passare il caldo a partire dalla testa fino ai piedi, era una sensazione rilassante.

Da quando ho perso la mamma in quel maledetto incidente, é tutto così silenzioso e difficile, non avrei mai pensato che ce l'avrei fatta a stare con i piedi in terra... Da quel momento é cambiato tutto: la mia vita sociale, lo studio, il lavoro... Vorrei tornare indietro nel tempo... Vorrei averti detto almeno qualcosa in più prima di salutarci, vorrei averti almeno salutato.

Spensi l'acqua ed una valanga di brividi mi attraversarono il corpo, avevo freddo.
Avvolsi un asciugamano alla mia testa ed indossai un lungo accappatoio, tamponai i miei capelli ed iniziai ad asciugarli, il getto caldo del phon era molto piacevole e lentamente l'aria in quella stanza si stava scaldando.
Quando ormai ero asciutta mi diressi nella mia camera da letto ed iniziai a vestirmi, ovviamente ero obbligata a mettermi la solita divisa. Presi in mano la cartella e mi avviai all'uscio, lentamente aprii la porta e per un attimo chiuso gli occhi cercando di stare tranquilla.
Con un sentimento di paura chiusi la porta e mi avviai per la stazione dei treni sperando di non incontrare nessuno... Stavo indossano una lunga giacca nera con un cappuccio e camminavo a testa bassa, non ci potevo ancora credere.

"Ah, scusami tanto, sono di fretta".

Andai per sbaglio contro ad un ragazzo che non aprì bocca, anche lui stava a testa bassa e sembrava essere perso nei suoi pensieri...
Orami ero giunta in stazione ed aspettavo il treno, faceva freddo, vedevo le persone intorno a me chiaccherare tra di loro, ridere e scherzare, mi sembrava così insolito...
Quel ragazzo, era lì, seduto in disparte che guardava il cellulare, concentrato.
All'arrivo del treno siamo entrati tutti come delle pecore ad un pascolo, eppure io mi sentivo la pecora nera.

Il freddo nella stanzaWhere stories live. Discover now