Cherry non sentiva più alcun potenziamento del proprio potere e la sua autostima si era rimpicciolita persino più del solito. Si diceva che era colpa sua, che non poteva essere nient'altro che colpa sua, se i supercattivi avevano fatto saltare l'ospedale. Forse aveva osato troppo spogliando e sbattendo in cella Bloodhound.

«Sono un eroe!» Cantò Teo, inventandosi una melodia all'istante «Un eroe vero,

non di quelli che scendono dal cielo,

con la calzamaglia rossa e col mantello nero,

sono un eroe che salva le vite,

che non perde tempo ad ascoltare chiamate,

ma che con amore rapisce la gente,

e la salva dal pericolo imminente».

Cherry rise, ma senza troppa convinzione. Non aveva più voglia di farsi adottare da una famiglia, soprattutto da una famiglia buona: e se poi fossero morti anche loro? Se per colpa sua ogni persona brava e gentile fosse destinata ad una fine orribile, morta o rapita dai supercattivi?
«Porto sfortuna» Disse ad alta voce

«Credo di sì, sai?» confermò Teo «Prima che tu entrassi nell'ospedale non era mai successo niente di simile. Ma potrebbe anche essere una coincidenza. Ti sono mai capitate cose così? Tipo che ti esplode la casa? Potresti avere un potere tipo dinamitarda. Tipo che il tuo sudore è come nitroglicerina, sudi in un letto e quello poi, baaam! Esplode»

«Non ho un potere del genere. Però sì, mi sono capitate un sacco di cose orribili»
«Oh, dimmele! Adoro sentire raccontare le sventure degli altri!».

Cherry lo guardò da sotto in su. Ma sì, che male poteva farle raccontare a un folle la propria vita? Aveva bisogno di sfogarsi e quella mattina (oh, come sembravano lontani gli avvenimenti di qualche ora prima!) non era riuscita ad arrivare al suo turno durante la terapia di gruppo, per riuscire a lagnarsi un po' anche lei delle sue tragedie.

Così lo fece, raccontò tutto a Teo, indugiando sui dettagli, sulle proprie sensazioni, e senza tralasciare dettagli che non aveva mai raccontato a nessuno, compresi gli usi del suo potere ipnotico sugli altri. L'uomo, dal canto suo, sembrava molto partecipe e faceva "oooh" e "ahh" e "mi dispiace, caspita!" proprio al momento giusto, esortandola a continuare.

«E poi quello stupido ospedale è saltato in aria» Aveva concluso Cherry «Ed era l'unico posto in cui mi sia mai sentita tranquilla davvero, oltre casa mia. Cioè, mi sono sentita anche terrorizzata, per colpa di Ariana, ma poi stavamo diventando... conoscenti. E quindi era ok, giusto?»
«Già» Teo annuì

«Quindi questo è il riassunto della mia vita. Faccio schifo. Ho sempre pensato di essere migliore degli altri, ma era solo mia madre che me lo faceva pensare, e mia madre era completamente pazza»

«Io credo che tu sia davvero migliore degli altri» disse a sorpresa Teo

«E perché mai?» indagò Cherry, in tono amaro

«Innanzitutto per diritto di nascita. Vedi, sei nata con un potere davvero molto speciale e lo hai anche imparato ad utilizzare benissimo, e questo ti rende in partenza migliore rispetto alla gente che può solo farsi crescere un po' le unghie dei piedi o sentire dolore a comando, non ti pare?»
«Esiste gente che può sentire dolore a comando?»
«Oh sì! Mio cugino Buffer. Il suo potere era di farsi male quando voleva, ma quand'era piccolo non lo controllava» Teo sghignazzò «Si metteva a piangere sempre all'improvviso e nessuno capiva perché. Era sano, sanissimo, ma quand'era un po' più grandicello si è scoperto che aveva il controllo delle sue terminazioni nervose, solo che non poteva fare cose interessanti e utili come evitare di sentire il dolore, ma solo procurarselo. Era un minuspotere davvero rognoso» rise ancora «Comunque, tu sei meglio degli altri anche perché non sei stupida»

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now