PROLOGO 3: Trovare il Proprio Fato in un Altro Mondo

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La Torre dell'Orologio – Scuola di Magia di Londra

Mattina di un giorno normale

Tohsaka Rin venne svegliata dall'odore di caffé e di omelette al prosciutto.

< È ora di alzarsi, Rin. > disse una voce.

Una voce appartenente ad un ragazzo dal sorriso dolce e sincero e dai capelli rossicci, che portava tra le mani il vassoio della colazione.

< Oggi è domenica, non abbiamo lezione. > mugugnò Rin, tirandosi la coperta sotto la testa.

Emiya Shirou ridacchiò, sedendosi sul letto e appoggiando il vassoio sul comodino.

< Dai. > le disse, pungolando l'ammasso informe di lenzuola con l'indice < Non vorrai che l'omelette si raffreddi, no? >

< Questo è giocare sporco. > disse la voce di Rin, attutita dal tessuto e ancora impastata dal sonno.

Gioco sporco o no, servì allo scopo: la giovane maga uscì da sotto le coperte e si stiracchiò, sbadigliando e stropicciandosi gli occhi.

< Non dicevi sempre che la caratteristica della Famiglia Tohsaka era l'elegante compostezza in tutte le situazioni? > scherzò Shirou, prima di ricevere il cuscino in piena faccia.

Dopo la colazione, mentre Shirou lavava le stoviglie, sentì due braccia cingergli il collo da dietro, e una soffice guancia strusciarglisi contro la nuca.

< Dimmi cosa ti piace di me. > mormorò giocosamente Rin.

< Beh, > rispose Shirou, girandosi e abbracciandola < adoro come ti leghi la sciarpa quando hai freddo. E adoro anche quei nastri con cui ti tieni raccolti i capelli in due code. Ma la cosa che mi piace di più in assoluto è quello che ti rende te. Sei forte, determinata, ma vuoi sempre aiutare gli altri. Tranne quella volta che hai cercato di farmi a pezzi a colpa di raggi magici. > concluse, arruffandole i capelli con una mano.

< Ce l'hai ancora con me? > si accigliò Rin.

< Stavo solo scherzando. > sorrise Shirou < Abbiamo salvato Shinji, direi che al suo confronto tu hai il biglietto "Esci Gratis di Prigione". >

Rin decise che era meglio cambiare argomento: parlare di Matou Shinji era il modo migliore per rievocare brutti ricordi che, ovviamente, non tardarono a rifluirle nella mente.

Da dove cominciare?

Magari dal nonno di Shinji, Matou Zouken, un semi-immortale mostro di crudeltà, vecchio di duecento anni e composto interamente di vermi magici vampirici: il fondatore della Guerra del Graal, che ne aveva, ad ogni piè sospinto, piegato, eluso, infranto o bellamente ignorato le regole, il tutto per diventare del tutto immortale e riforgiare il mondo secondo la sua perversa e distorta visione della differenza tra bene e male.

O di come si era fatto affidare la sorella minore di Rin, Sakura, per poi darla in pasto ai suoi vermi, quando era ancora una bambina, e di come questi le si fossero inseriti in corpo da ogni orifizio, per trasformarla in un potenziale ricettacolo per il Graal.

O magari di come quegli stessi vermi erano stati impiantati nell'uomo che considerava Sakura come una figlia, per spingerlo alla lotta nella Guerra del Graal.

O, infine, di Shinji in persona, che era stato talmente manipolato dal nonno da maturare un feroce e crudele sentimento di rivalsa, arrivando ad abusare fisicamente, psicologicamente e sessualmente di Sakura.

Solo Shirou poteva dare ad un rifiuto del genere un'altra possibilità, come se ci fosse bisogno di altre prove del fatto che il giovane Emiya fosse diversi gradini sopra all'ultimo rampollo della famiglia Matou.

Di Mostri, Dei & DemoniWhere stories live. Discover now