8. Da un grande potere non derivano grandi responsabilità

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«Beh, magari è molto complicato» sussurrò Cherry

«Magari sì. In ogni caso, si tratta di un superpotere, lo sapevi? Sei una ragazzina fortunata! Potresti accedere all'addestramento speciale per i supereroi, tutto in modo assolutamente gratuito. Che ne pensi?»
«Io... non lo so. Non ho mai voluto fare la supereroina, voglio dire, io ho già quello che voglio»

«Ma il supereroe è un lavoro pagato molto bene. E diventeresti una celebrità! Hai un faccino carino, Gale, non possiamo negarlo: potresti diventare la nuova ragazza immagine del dipartimento. E poi, con un potere come il tuo, gli interrogatori sarebbero un giochetto: ti basterebbe ordinare a qualcuno di dirti tutta la verità per fartela dire. Pensi di essere tagliata per questo?»

«No».

Sam Bedstone scribacchiò ancora qualcosa sulla pagina e assunse un'aria pensierosa.

Cherry si morse il labbro inferiore. Non aveva intenzione di mettersi a lavorare con gli sbirri, ma qualcosa le diceva che l'agente che aveva di fronte fosse un osso duro, nonostante le maniere gentili e schiette, e che voleva proprio lei nella sua squadra.

«Hai sicuramente sentito parlare di Bloodhound e Werhunter» Disse Bedstone, ma Cherry lo interruppe

«No. Non li conosco»
«Sul serio?» l'uomo alzò gli occhi dal foglio «A sedici anni non hai mai sentito parlare di loro? E non hai neanche mai usato il tuo potere?»

«No»

«È tutto molto strano, giovanotta. Molto strano. Comunque, ci sono questi due supercattivi davvero davvero tosti e se avessimo un'agente con un potere come il tuo...»
«Non voglio diventare un'agente»
«Pensaci, Gale. Una carriera garantita. I tuoi genitori sarebbero molto fieri di te»
«I miei genitori sono già fieri di me, agente Bedstone»

«E se non fai il supereroe, il tuo potere può essere reso di dominio pubblico, perché le persone devono sapere che tu hai questa capacità così pericolosa, in modo da prendere precauzioni per la loro salute. Tu lo capisci questo, vero?».

Quello che Cherry capì era che Sam Bedstone la stava apertamente ricattando: se lei non avesse deciso di diventare una supereroina, unendosi alla sua squadra, lui avrebbe spifferato a tutti che lei era ipnotica. Le conseguenze potevano essere disastrose! Nessuno avrebbe voluto più averla vicina, per paura che lei gli pasticciasse i pensieri, e gli insegnanti avrebbero sospettato che i suoi buoni voti erano dovuti ai poteri, anche se non era (non più) così. La sua vita sociale, magari persino la sua futura vita lavorativa, sarebbero state compromesse per sempre.

Eppure Cherry non voleva soccombere a quel ricatto. Era nata libera e lo sarebbe rimasta. Era una cittadina americana, era figlia di sua madre, e non avrebbe permesso a quell'uomo di dirle cosa doveva farne della propria vita.

Caricò di potere la propria voce, una forza che veniva anche dalla rabbia, dall'indignazione del ricatto, e strinse i pugni guardando l'agente Bedstone in faccia.

«Dimenticherai tutta la nostra conversazione. E ti stai sbagliando» Disse, ogni parola carica di potenza «Il mio potere non è ipnotizzare la gente. Il mio potere è addomesticare i puma. Sono capace di rendere docilissimo qualunque puma, ed è per questo che mi domanderai se ne ho uno a casa. Questo è il mio potere».

Per un attimo, Sam Bedstone parve resistere e aprì bocca per dire qualcosa, ma poi fu travolto dalla devastante forza di quel potere e sentì tutti i suoi pensieri trascinati via. Boccheggiò, dimenticandosi di respirare in modo regolare, e i suoi occhi divennero vacui e spenti per un istante, prima di ritornare pieni di una nuova consapevolezza.

«Quindi» Domandò, quasi balbettando «Tu sei la signorina Gale?»
«Sì» rispose allegra Cherry

«B-bene, molto bene. Il tuo potere è molto carino, ma dubito che lo userai mai, ragazza!»

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now