Cinquantadue

Beginne am Anfang
                                    

"Ci vediamo alle 11 allora. Buona fortuna, amore mio. Ti amo"

"Grazie, amore. Ti amo anch'io" concludo la telefonata con il sorriso sulle labbra, felice che Federico mi abbia chiamata per infondermi più sicurezza.

***

"Non ci posso credere, la nostra carriera universitaria è finita" esclamo uscendo dal portone dell'università accanto a Ludovica.

"Ma ci credi che in pochi mesi saremo dottoresse?" domanda retorica la napoletana stringendomi in un improvviso abbraccio. "Uh, qualcuno qui ha ricevuto una sorpresa" aggiunge poco dopo staccandosi da me.

"Cosa? Che succede?" domando guardandomi intorno. Non ci vuole molto perché mi renda conto della grande Jeep Compass nera parcheggiata dal lato opposto della strada, con un ragazzo appoggiato alla portiera del passeggero con una busta in mano.

"Corri se no te lo rubano, ci sentiamo poi per i risultati e per organizzare la festa di laurea" Ludovica saluta con una mano Federico e mi fa un cenno con gli occhi come a spingermi tra le sue braccia.

Non me lo faccio ripetere due volte e, dopo aver salutato la mia amica, scendo di corsa gli ultimi scalini, attraverso la strada e mi butto di slancio contro il mio fidanzato, coinvolgendolo in un abbraccio.

"Cosa ci fai qui? Non ti aspettavo" sussurro al suo orecchio stringendolo forte.

"Te l'avevo detto che ti avrei fatto una sorpresa" risponde Federico lasciandomi un bacio tra i capelli. "Questo è per te" continua, porgendomi il sacchetto che teneva in mano fino a pochi secondi fa.

"A cosa devo questo? Devi farti perdonare qualcosa?" domando dopo essermi staccata leggermente da lui. Prendo in mano la busta e gli sorrido, cercando di carpire qualcosa dal suo sguardo magnetico.

"Ad un ragazzo serve per forza un motivo per fare un regalo alla sua fidanzata?" domanda il toscano incrociando le braccia al petto dopo essersi sistemato meglio gli occhiali da sole sulla testa.

Mi mordicchio il labbro inferiore sentendo la sua risposta e, con molta curiosità, scarto il regalo nel giro di pochi istanti. Non appena vedo il contenuto del regalo rimango a bocca aperta, scioccata e meravigliata da ciò che ha appena fatto Federico.

"Un weekend all'Hotel Metropole di Monte Carlo? Tu sei completamente pazzo!" mi porto una mano alla bocca dallo stupore quasi con le lacrime agli occhi.

"Non possiamo andare a vedere il Gran Premio di Monaco e dormire per strada" ridacchia il numero trentatré, probabilmente felice di aver azzeccato il regalo.

"Beh, qualcuno che ci ospitava lo trovavamo" faccio spallucce continuando a fissare la prenotazione dell'hotel nelle mie mani.

"Tipo?" aggrotta le sopracciglia rivolgendomi uno sguardo truce.

"Sono sicura che Charles Leclerc sia una brava persona e non avrebbe esitato ad aiutare due ragazzi in difficoltà. Oppure gli altri suoi amici piloti, sai quanti vivono a Monte Carlo?" allargo le braccia come se stessi parlando di gelato al pistacchio mentre il mio ragazzo sbarra gli occhi, incredulo.

"Pensa anche solo a dividere la stanza con Charles Leclerc, Lewis Hamilton o Daniel Ricciardo che ti faccio andare di corsa a Monaco" puntualizza l'attaccante bianconero mettendo su il broncio.

"Gelosone che non sei altro" lo prendo in giro allacciando le braccia attorno al suo collo, trovandolo incredibilmente dolce quando assume quell'espressione.

"Puoi dirlo forte" mi attira a sé con le mani sui miei fianchi, facendo scontrare i nostri bacini.

"Tanto lo sai che per me il più bello sei tu. Esisti solo tu" gli confesso alzando gli occhi per incrociare i suoi mentre gli accarezzo dolcemente una guancia leggermente ruvida a causa di un sottile strato di barba.

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt