𝟕. 𝕋𝕙𝕖 𝕘𝕒𝕝𝕒 𝕒𝕟𝕕 𝕥𝕙𝕖 𝕓𝕒𝕝𝕝

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«Non ti ho mai visto così elegante, ragazzo. Siete bellissimi entrambi e farete un figurone stasera.» si complimenta l'uomo facendomi arrossire.

«Grazie, Happy.» sussurro voltandomi poi verso il finestrino, osservando New York di sera. Le luci che illuminano i grattacieli e la luna piena che risplende sul mare rende il tutto ancora più romantico.

La Stark Tower erge vicino a dove si trovavano le torri gemelle ed è illuminata più degli edifici circostanti. Mi scappa un sorriso, dato che la torre rispecchia molto il suo animo competitivo e vincente. Tony Stark odia perdere.

«Hey, tutto bene?»
La voce di Peter mi fa tornare alla realtà. Mi volto verso di lui e lo trovo intento a guardarmi preoccupato.

«Sì, stavo solo pensando.» rispondo accennando un sorriso.

«A cosa pensavi?» chiede di nuovo, continuando a fissarmi mettendomi ancora più in imbarazzo.

«A tutto quello che è successo in questi tre giorni. Alla morte di mia madre, allo scoprire che mio padre è Thor e che mio zio Loki è ancora vivo, all'essere subito coinvolta in una missione e ad adesso, a noi due...» ammetto, abbassando lo sguardo al mio vestito argentato.

Non faccio in tempo a rendermi conto della parte finale della frase, che Peter accenna un sorriso timido.

«È... s-strano, vero?» balbetta, grattandosi la nuca.

Scuoto la testa. «Io direi che è piuttosto romantico.» dico e Spiderman annuisce, guardando poi il finestrino. Faccio anche io lo stesso sfiorando una mano di Peter. I nostri mignoli si stringono per un attimo e mi basta solo quel tocco per farmi arrossire per l'ennesima volta.
Spero di reggere per tutta la serata in compagnia del mio Spiderman preferito.

❄️⚡️❄️⚡️

La limousine si ferma improvvisamente e Happy si gira verso di noi.

«Piccioncini, siamo arrivati. Vi riporterò a prendere a mezzanotte. Detto questo, godetevi la serata.» ci avvisa l'uomo, facendoci poi l'occhiolino. Peter è il primo a scendere dalla limousine porgendomi poi una mano, aiutandomi a fare lo stesso.

Di nuovo a braccetto, saliamo le scalinate che conducono al museo archeologico di New York.

Un signore alza una mano in aria, facendoci segno di fermarci.

«Buonasera. Biglietti, per cortesia.» dice e Peter consegna i biglietti dell'evento che l'uomo scruta attentamente.
Peter cerca di non farsi vedere nervoso, ma sta picchiettando un piede sull'asfalto continuamente.

Dopo qualche istante, il signore annuisce e ci riconsegna i nostri biglietti con un sorriso. «Buona serata, ragazzi.» ci augura facendoci spazio per entrare.

Gli sorridiamo sollevati sgattaiolando dentro. Peter si guarda attorno, spaesato mentre io prendo il suo braccio, insicura.

Le coppie che sorpassiamo si girano ad osservarci meravigliati e stupiti al tempo stesso facendomi arrossire ancora di più mentre Peter si gratta la nuca.

Sembriamo i protagonisti di un film romantico ambientato in un castello reale. Tutti gli occhi sono puntati su di noi.

Ci sbrighiamo a raggiungere la nuova sala del museo per evitare di uscire allo scoperto. Quando entriamo nella sala troviamo dei tavoli apparecchiati è una pista da ballo al centro della sala.

«Ma cosa...» fa in tempo a dire Peter prima che un cameriere possa interromperlo.

«Oh, buonasera! Benvenuti alla serata d'inaugurazione della nuova sala del museo archeologico di New York, la sala delle gemme! Io sono Anthony, il vostro cameriere per stasera. Seguitemi, vi mostro il vostro tavolo.» afferma il giovane, facendoci strada tra i tavoli.

𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐄𝐖 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃 » 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒Where stories live. Discover now