La donna rise ancora.

Si protese per dirgli il resto e i suoi occhi s'illuminarono.

"Cooooosa?" spiaccicò i palmi delle mani sulle guance, mostrandosi sorpreso ed eccitato.

"Davvero?!" sorrise lui, iniziando a saltellare sul posto.

La bionda annuì allegramente, accarezzandosi l'addome da sopra la stoffa della camicia.

"Ma avrò un fratellino o una sorellina?" chiese con entusiasmo il bambino, già immaginando come sarebbe stato.

"Questo non lo so ancora!" fece spallucce, ridacchiando tra sé e sé.

"Vuoi un maschietto o una femminuccia?" domandò, già sapendo cosa avrebbe detto.

"Una femmina!" rispose, sorprendendo la madre.

"Una femmina? Non vuoi un fratellino?" fece, aspettandosi che avrebbe voluto un maschio, come tutti i bambini d'altronde.

"No, una sorellina, così non dovrò condividere con lei le mie macchinine e i miei supereroi!" disse con fare ovvio, sedendosi sulla sedia vicino alla donna.

Quella sospirò. "E chi ti dice che alla tua sorellina non piacciano le macchinine o i supereroi?" gli domandò.

"Io!" rispose semplicemente.

Lei rise di nuovo.

Fu allora che ti accorgesti che il tempo non si era fermato quando avevi svoltato l'angolo.

Sarà meglio trovare l'uscita ora...

Proseguisti, avvicinandoti sempre più davanti ai due.

"Se è femmina come la vorresti chiamare?"

"Hanako, come la mia migliore amica!" sorrise il brunetto non appena lo superasti.

"E se è un maschio?".

Il bambino ci pensò per qualche secondo.

"Hideki!" rispose, facendoti tentennare nell'avanzare di altro passo.

"Che bei nomi! Allora è deciso!" batté felice le mani la madre, stringendo il figlio in un affettuoso abbraccio.

Ti allontanasti a passo spedito, raggiungendo finalmente la reception.

Chissà dov'è ora Hideki...Chissà come sta...

-

Ormai fuori si era fatto buio. La piazzola davanti all'ospedale era illuminata solo dai pochi lampioni presenti e le luci che passavano attraverso i vetri delle stanze.

Avevi rassicurato i tuoi genitori, dicendo che saresti potuta tranquillamente tornare a casa da sola. Dopotutto, la linea serale smetteva di girare per la città solo dopo l'una.

Ma non saresti tornata a casa, anche se l'intenzione era quella.

Ti ritrovasti davanti Kirishima e Todoroki, impalati di fronte alle porte d'ingresso.

"Ma...che ci fate qui?" chiedesti, non poco confusa.

"Ah già! Non siamo più passati da te, [T/c]!" si schiaffeggiò la fronte il rosso, rimproverandosi mentalmente.

"Andremo a salvare Bakugo questa sera. Stavamo aspettando Yaoyorozu, per sapere se è disposta ad aiutarci." disse il bicolore senza troppi rigiri di parole.

"Sei dei nostri?" ti chiese poi.

La risposta era palese, ti si leggeva negli occhi che saresti andata anche se te lo avessero impedito.

Infinite volte [Bakugo Katsuki x Reader]Where stories live. Discover now