CAPITOLO 27

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Guardo quell'essere steso sul pavimento mentre si tocca il labbro inferiore rotto e provo uno schifo tale che vorrei ucciderlo.

"Che cazzo fai? Perché conosci Zac?" urlo completamente presa dalla rabbia.

"Quello che ho sempre fatto l'informatore" dice sorridendo e sedendosi sul pavimento.

"Sia per me, che per Zac?!"

"Ariet non sono mai stato dalla tua parte e neanche da quella di Max, lui è la mia rovina"

Non posso credere a ciò che le mie orecchie stanno sentendo, non posso credere a ciò che sta dicendo.

"Non capisco, sei il migliore amico di Max ed a Londra mi hai accolta e tratta come una sorella. Perché adesso fai così?"

"Hai detto bene Ariet, a Londra, lì si che si stava bene. Ma da quando Max ha mandato tutto a puttane per colpa della tua finta morte suicida, lui ha dato di matto e ci ha messi tutti nella merda. Ci ha fatti diventare bersagli facili e indovina chi ho incontrato Zac King. Mi ha dato una vita felice e senza finire dietro le sbarre"

Lo prendo per il colletto della maglietta e lo sbatto al muro.

"Mi fai schifo! Io mi fidavo di te e anche Max. Adesso fai il gioco sporco con colui che ha rovinato la mia vita!? Sei un pezzo di merda"

"Mi dispiace, ma con Zac sono al sicuro e finché lo sarò, farò tutto ciò che mi chiede. Credi davvero che a casa di Greg ci siano venuti per puro caso?"

Ecco perché sono venuti lì senza avvisare ed ecco il motivo per la quale gli hanno subito chiesto con chi parlava.

Non posso credere che lo ha fatto veramente, lui non era così.

"Perché non gli hai detto di me allora?" chiedo confusa.

"Perché il mio odio era verso Max e non verso di te. Non volevo che le cose andassero in questo modo, ma succede così quando pesti una mina, non puoi più farci nulla. Come hai fatto a trovarmi?"

"Mi ha mandata il tuo capo, che ora è anche il mio" dico sorridendogli amaramente.

"Cosa vuol dire? Non capisco.."

"La cassaforte degli Evans era vuota e tu hai sbagliato a dargli l'informazione ed ora lui è molto arrabbiato" dico e mi guarda confuso.

"Non è vero, è impossibile!"

"Invece si, mi hanno spostato tutti i soldi in un posto migliore, sapevano che la banca era troppo banale. Ma non potevo dire nulla, perché se no avrebbero scoperto la mia identità"

"Stai giocando con il fuoco Ariet"

"No, sei tu che hai alzato il piede dalla mina ed ora sei fottuto" dico prendendo la pistola e lui indietreggia. "All'inizio pensavo di lasciati vivo, ma dopo quello che hai detto e fatto, credo che l'inferno ti stia chiamando"

"No ti prego non lo farlo, posso rimediare..." dice allontanandosi ma non lo ascolto e carico l'arma.

"Ciao ciao Steven" prima che possa dire altro premo il grilletto.

Credevo di sentirmi meglio, ma non è così, anzi, sto uguale a prima.

Devo capire cos'è successo a Londra dopo la mia finta morte.

Questa storia mi sta perseguitando, ma sembra che nessuno voglia dirmelo.

Forse perché vogliono che sia Max a dirti tutto.

Io con quello non ci parlo, appena lo troviamo e Zac va dietro le sbarre lo saluto e ciao ciao.

Max è tutto per me e lo sarà sempre, ma non perdonerò mai il suo gesto verso i miei confronti.

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