CAPITOLO 73

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Sono passate esattamente due settimane da quando mi hanno presa e riportata a Chicago.

Ho passato queste due settimane a disintossiccarmi e facevo avanti e indietro dall'ospedale di continuo per le analisi e tutto il resto, e come ciliegina sulla torta andavo dalla psicologa, insomma due settimane del cazzo.

L'unico lato positivo è che tutti noi abbiamo di nuovo la nostra libertà e la possibilità di vivere la vita senza problemi.

"Ariet muoviti o farai ritardo anche oggi!" urla Megan dal piano di sotto e prendo lo zaino.

Scendo di corsa le scale e, dopo aver salutato tutti, esco di casa.

Ecco la mia solita routine, ma che da oggi avrà dei piccoli, ma radicali, cambiamenti.

"Ariet sei tornata! Com'è stata Londra?" chiede Tiffany abbracciandomi.

"Ah..bella"

Nelle ultime settimane sono stata assente parecchio e ovviamente non potevo dire la verità, così ho detto che avevo l'influenza e poi che sono stata a Londra per dei problemi famigliari.

Inutile dire che le assenza abbiano portato del buono, anzi tutto il contrario. Ho perso giorni interi di lezioni per niente e con il programma sono rimasta in dietro.

Ovviamente nelle materie che mi interessano non è stato un problema recuperare, ma le altre sono ancora sul cinque scarso.

Non è colpa nostra, a chi serve chimica? Fisica? Teoria della ginnastica?

Okay, ma storia, informatica, scienze, geografia servono cara mia ed io non posso farne a meno.

Esiste internet per un motivo!

Ma non potrò sempre andare su internet per cercare risposte alle domande!

E chi l'ha detto scusa?

Ah lasciamo stare.

Arrivata alla segreteria entro e busso nell'ufficio del preside.

Appena entro lui alza lo guardo su di me e mette da parte dei fogli che stava firmando.

"Signorina White, prego si sieda" dice sorridendo.

Nessuno ancora sa del mio cognome, il processo è ancora in atto e il giudice deve ancora arrivare ad una sentenza. Quindi per adesso tengo la bocca chiusa.

"Sono venuto a conoscenza dei fatti che le sono successi in questi giorni, i suoi zii mi hanno spiegato tutto. Perciò toglieremo, con il certificato medico, i giorni di assenza per malattia, ma per quanto riguarda le due settimane a Londra non posso fare nulla"

"Non si preoccupi, è già tanto così" dico onestamente e lui annuisce.

"C'è stato il consiglio di classe e come ben sai sono stato presente. I tuoi professori di lingue, grafica, matematica e diritto ed economia sono molto contenti, ma tutti gli altri sono preoccupati che tu non possa, anzi non riesca a recuperarle in tempo e se ciò accadesse lei sarebbe costretta a ripetere l'anno" dice e sbuffo. "Siamo a marzo, hai ancora due mesi e mezzo per recuperare e metterti in pari Ariet, quindi vedi di studiare perché non vorrei vederti quest'estate tra i corridoi scolastici"

"Va bene, lo farò" dico ed esco dal suo ufficio trovando Josh seduto sulle sedie intento a scrivere sul cellulare.

Ha i capelli scompigliati, la maglietta a maniche corte fa vedere i muscoli, pantaloni della tuta e nike bianche. È incredibilmente bello.

Come ho fatto a non vedere la sua bellezza fin da subito?

Appena alza lo sguardo verso di me sorrido e lui si alza.

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