20 Capitolo

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Tish

Un brivido lungo la schiena, sudore freddo che ne segue la linea perfetta, il cuore che accelera, i battiti aumentano, la moto si ferma, il faro mi acceca ma io in questo momento non sto guardando con gli occhi, anche al buio non confonderei mai quell'ombra ... si ferma, scende, tira i capelli indietro con entrambe le mani, avanza, adesso la luce non da fastidio ma ci sono i suoi occhi che brillano, così come le goccioline di sudore che imperlano la sua fronte, getta lo zaino per terra con un gesto disinteressato, sfiancante, mi guarda come... come se esistessi solo io, occhi negli occhi, fissi, dolci, attraenti, siamo noi... siamo ancora noi... << Tish! >> <<Alberto! >>.

Alberto

Faccio un pò fatica a guidare per via della spalla, vado piano anche per questo ma soprattutto voglio arrivare tutto intero, devo vederla e stavolta, la prima in vita sua, mi dovrà ascoltare, non importa cosa farà, ma le dirò tutto quello che sento e che ho passato in questo anno senza di lei. Rientro in hotel e mi dirigo al parcheggio... ma ... che succede? Ci sono Mowgly, Jefeo, Valentina e... Tish! Che ci fanno in piena notte fuori? Tish stringe al petto il mio casco, le luci della moto la illuminano in pieno, è in piedi davanti la macchina di Mowgly, indossa la maglietta verde che usava per dormire, non l'ho mai dimenticata, la copre a malapena, i capelli scompigliati, i ragazzi sono in auto, mi guardano tutti come se stessero vedendo un fantasma, Mowgly stringe il volante, mi sorride e si accascia in avanti facendo suonare il clacson che rimbomba nel silenzio assoluto, Jefeo mi fa dei segni che non comprendo e idem Vale... e ... Tish, sembra sconvolta, lacrime silenziose le rigano le guance, ma cos'ha? Non capisco davvero cosa stia accadendo, i ragazzi scendono dall'auto, nessuno parla... ma lei è immobile, sembra spaventata, il respiro affannato, spengo la moto, sto sudando, sono distrutto e dolorante, faccio un passo verso di lei... l'aria si "spezza"... lei scuote la testa come se si stesse risvegliando da uno stato di trance.

J << Amò dammi il casco... brava lascialo, dallo a me >> Mow << Ma che caxxo fai? >> J << Evito che glielo spacchi in testa! >>.

Senza smettere di guardarmi, Tish cede quanto stringe tra le mani, non si volta nemmeno verso Jefeo, si asciuga nervosamente le guance e gli occhi, si morde le labbra tremanti, avanza verso di me... non ho il tempo di pensare perchè sono scosso dal suo schiaffo che mi fa girare il viso verso destra, i miei riccioli si incollano alla fronte, lo schiaffo non fa male, ma il mio cuore si, T << DOVE CAXXO ERI??? DOVE CAXXO ERI ALBERTO??? >> mi urla contro, al secondo schiaffo mi volto di scatto verso di lei ... è disperata! Piange, mi inveisce contro, mi spinge, i suoi deboli pugni contro il mio petto, T << DOV'ERI? MI SONO SVEGLIATA E TU NON C'ERI! NON CI SEI MAI >> continua a urlare, urla, parole e lacrime, T << DOV'ERI? TI ABBIAMO CHIAMATO... NON HAI RISPOSTO! >> le prendo delicatamente le mani, è difficile perché continua a dimenarsi, T << DOV'ERI? NON MI PENSI MAI... TU NON PENSI MAI A ME...HO VISTO L'INCENDIO... HO CREDUTO... >> cede un pò permettendomi di portare le sue mani sul mio cuore... si calma, sembra, ma continua a piangere... amore mio, ha visto l'incendio e si è spaventata, le fa ancora paura ma... era anche preoccupata per me? Che fossi in pericolo? Ma allora... A << Sono qui - le accarezzo i capelli e la porto verso di me - sono qui Tish, senti? Sentimi... sono qui >> si copre il viso, singhiozza e continua << Poteva succederti qualsiasi cosa... io ... >> capisco che ha bisogno di guardarmi, toccarmi, sentire che sto bene, che sono con lei, Valentina fa un cenno << Amò ... >> ma la fermo con lo sguardo, passo ancora la mano tra i capelli arancioni che tanto mi sono mancati e le sussurro all'orecchio << Sono qui... stai tranquilla ... abbracciami >> con il volto ancora nascosto mi cinge il busto e si aggrappa a me, non mi vuole allontanare, non questa volta! La stringo forte, forse sto esagerando, ma voglio farle sentire il mio respiro... smette di piangere, A << Vieni con me - senza staccarci la porto lontano dalla strada - siediti qui >> T << Non te ne andare >> A << Non vado da nessuna parte... io sono qui ... con te >> la faccio sedere sul gradino della scalinata che porta al belvedere, la maglietta che indossa le sale su, è troppo corta l'ho sempre detto... in questo momento sono capace di pensare alla mia gelosia perché ... non è cambiato niente, la guardo, non ha i puntini... ma ha me, ed io ho lei.

Chi ama non dimenticaWhere stories live. Discover now