Sole e mare

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Rimaniamo sulla veranda ancora per un po' di tempo. Le ragazze continuano a farmi domande per sapere sempre più dettagli, ma la verità è che non c'è davvero così tanto da raccontare, perciò alla fine si arrendono e ci mettiamo tutte a prendere il sole in tranquillità.
Dopo un paio d'ore sento di starmi decisamente abrustolendo e così decido di andare a fare un tuffo nella spiaggia più vicina giusto per rinfrescarmi un po'.
Arrivo in spiaggia, tolgo top e shorts e li lascio su uno scoglio e finalmente mi tuffo in acqua.
Essendo stata ore sotto il sole, ora l'acqua mi sembra davvero gelida. All'inizio tremo tutta ma dopo pochi minuti inizio ad abituarmi e mi godo la sensazione di rimanere a galla con gli occhi chiusi: amo quella sensazione. Sin da quando ero piccola ero solita entrare in acqua, darmi qualche minuto per abituarmi alla temperatura e poi fare il morto. Rimanevo così per qualche minuto, che a me invece pareva essere qualche ora, e poi aprivo piano gli occhi ed in quel momento la spiaggia, che conoscevo da sempre, mi sembrava del tutto nuova. Quando aprivo gli occhi avevo qualche secondo in cui non riconoscevo il paesaggio che mi si presentava davanti, mi sembrava di essere in un posto diverso, una località sconosciuta verso cui mi avevano trasportata le onde in quelle ore o minuti in cui avevo chiuso gli occhi.
Durava solo qualche attimo e subito dopo riconoscevo nuovamente la solita spiaggia, ma, seppur per poco tempo, quella magia iniziale era per me un momento davvero speciale.
Ed eccomi qui a rifarlo anche ora, come ogni volta che vado al mare.
Chiudo gli occhi e inizio ad ascoltare il rumore del mare, delle onde e del vento. Rimango così per un po' e poi piano riapro gli occhi.
Vengo accecata dalla luce forte del sole, dal celeste delicato del cielo e dal blu sfacciato del mare. Sorrido senza alcun motivo preciso: semplicemente perché tutto ciò mi fa stare bene.
"Sei bellissima" sento ad un tratto.
Mi volto e vedo Mark a circa un metro da me, è in piedi con l'acqua che gli arriva all'altezza della vita ed è lui quello davvero bellissimo.
Mi guarda fisso negli occhi e ha i capelli tutti bagnati che gli coprono la fronte, e ripete ancora "Sei bellissima" con una voce bassa e roca come se non volesse rovinare il concerto del mare e del vento che si scontrano tra loro.
"Grazie" sorrido e arrossisco "che ci fai qui?"
"Ero venuto a farmi una nuotata" mi dice.
"Ma non stai nuotando" gli faccio notare.
"Mi hai distratto" mi comunica con un sorriso ironico "mi hai distratto parecchio"
"Stavo solo facendo il morto"
"Si ma stavi sorridendo come una bambina felice"
"Il mare mi dà felicità infatti"
Dopo la mia risposta comincia a camminare verso di me, mi arriva a pochi centimentri, mi prende il viso tra le mani, rimane a fissarmi e poi mi dice "E tu dai felicità a me invece".
Non sapendo bene cosa rispondergli scelgo di baciarlo. Lui ricambia il bacio che pian piano si fa sempre più coinvolgente. Ad un tratto lo fermo. Lui mi guarda come a chiedermi perché ci siamo fermati.
"Cosa è cambiato?" Gli chiedo
"In che senso?"
"Fino a ieri ci odiavamo e ora ti rendo felice?"
"Io non ti odiavo Kay"
"Ah boh ma non è che mi trattassi un granché" gli faccio notare un po' infastidita.
"Non sapevo come altro trattarti"
"Magari bene?" Gli faccio ironica
"Si ahahah hai ragione...è che mi hai un po' destabilizzato all'inizio"
"Perché?"
"Beh sai di solito le ragazze carine...beh ecco... di solito lo capisco subito che ricambiano...per quanto riguarda te invece mi sembrava di starti antipatico, però mi piacevi e perciò non sapevo come comportarmi..."
"Mhhh"
"Non sei convinta?" Mi chiede ridendo
"Boh"
"Non sei convinta." Afferma stavolta.
"No okay, volevo solo capire"
"Ora te lo faccio capire allora" mi dice con tono malizioso mentre mi si avvicina pericolosamente.

Il nostro bacio sotto il soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora