Lights

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Jimin ha sempre amato le feste. E, ora che era estate, non se n'era lasciata scappare neanche una. Per fortuna aveva al suo fianco amici altrettanto inclini a questo tipo di divertimento. Peccato che, il novantanove per cento delle volte, questi ultimi dovessero controllare che non si mettesse nei guai o si addormentasse nei posti più disparati, spesso e volentieri a qualche centinaio di metri dal luogo in cui si teneva la festa. E, lasciatemelo dire, per loro non era altrettanto esilarante come lo faceva sembrare Jimin la mattina successiva, quando gli riferivano l'ennesima corsa disperata per trovarlo alle tre di notte. Potete solo immaginare il panico che li assaliva quando si ritrovavano a fine serata e uno di loro mancava alla conta.

C'era stato un tempo in cui scrollavano le spalle e si dicevano che se la sarebbe cavata, che sarebbe tornato a casa sano e salvo l'indomani anche se non avevano idea di dove fosse o con chi, finché un giorno non era entrato nell'appartamento con un occhio nero e un labbro spaccato. Aveva guardato per qualche secondo di troppo un ragazzo poco raccomandabile che frequentava la loro stessa scuola e passava più ore in presidenza che in classe. Era bastato questo perché gli venisse fatto del male, e loro lo avevano abbandonato. Non potevano permettere che capitasse di nuovo una cosa del genere.

Ecco perché, da quel momento, c'era sempre stato qualcuno con lui quando uscivano la sera in un posto in cui conoscevano sì e no un quarto degli invitati. Era una percentuale troppo bassa affinché, tra di loro, ci fosse qualcuno di cui potersi realmente fidare.

«Sono già stanco» sospirò Jimin rivolto a Jungkook, il quale era in piedi accanto a lui. Stava sorseggiando il cocktail che aveva appena preso, il terzo da quando erano arrivati. In ogni caso, si stupì delle parole che aveva appena pronunciato il suo amico. La musica rimbombava nelle casse poste in ogni angolo della villa a un volume spropositato e in pista c'era un chiasso inimmaginabile, tra chi ballava palesemente brillo e chi chiacchierava in disparte. In situazioni normali Jimin sarebbe stato in mezzo a loro a divertirsi con appresso Jungkook, Taehyung oppure Hoseok. Yoongi, Namjoon e Seokjin erano - cito testualmente - troppo vecchi per fargli da baby-sitter.

«Spero tu stia scherzando» ribatté Jungkook aggrottando le sopracciglia. Era così raro che lo dicesse, non era mai un buon segno. Le ragioni dietro quelle parole potevano essere soltanto due: uno, la festa faceva schifo, o due, era successo qualcosa e, come al suo solito, Jimin non ne aveva parlato con nessuno imbottigliando qualsiasi emozione o sensazione avesse provato pur di non farsi vedere debole ai loro occhi.

Jungkook pregò si trattasse della prima opzione, ma non appena si guardò attorno capì quanto si stesse suo malgrado sbagliando. Sospirò sonoramente, ma non si lasciò abbattere. Non l'aveva fatto Jimin stesso considerando che si era comunque presentato alla festa, quindi perché mai avrebbe dovuto farlo lui? Certo, avrebbe cercato di capire cosa si nascondesse dietro quell'affermazione in modo tale da condividere con lui quel peso, però non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare loro la serata.

Era l'ultima estate che avrebbero passato insieme, tutti e sette, e voleva godersi ogni secondo del tempo che gli rimaneva coi suoi migliori amici. Quanto era stato fortunato a incontrare ognuno di loro... Il solo pensiero gli aveva sempre riempito il cuore di gioia. Avere delle persone su cui poter fare affidamento in qualunque momento non è così scontato come sembra.

Jungkook afferrò il polso di Jimin, sotto lo sguardo sbigottito di quest'ultimo, e lo trascinò verso il divanetto libero che aveva adocchiato subito dopo la frase pronunciata dall'amico, quando la sua mente aveva già iniziato a scandagliare lo spazio circostante per trovare una soluzione al suo problema.

Si sedette e tirò l'altro con sé facendolo finire sulla morbida pelle con un leggero tonfo. «Ma che modi sono» sbuffò Jimin, quasi come se stesse parlando da solo.

LightsWhere stories live. Discover now