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Jane's Pov.

Sono le sei di pomeriggio, e sono sul retro del Zuev nel Queens da più di un quarto d'ora, sotto la pioggia battente.
Se la scorsa notte non sono riuscita a prendere un raffreddore, oggi ci riuscirò.
Ancora non capisco perché non abbia comprato un ombrello.

Io e il presunto Mitch abbiamo continuato ad inviarci messaggi, e alla fine ci siamo dati un appuntamento qui per parlare. Più che altro lui parlerà ed io ascolterò, e se mai non mi piacesse ciò che ha da dire, posso sempre prenderlo a pugni.

Continuo ad aspettare e comincio a credere che sia solo uno stupido scherzo o una trappola.
Lui non si fa vivo e si sta facendo tardi.
Tra poco Peter verrà a prendermi al Motel per l'appuntamento e ovviamente, non ho detto niente di questo incontro.
Voglio che capisca che riesco a  sbrigarmela da sola e che posso aiutarlo.

Provo a richiamare quel numero ma parte la segreteria.
Dannazione!

Decido di aspettare altri cinque minuti e al loro termine, se non si presenterà nessuno, me ne andrò.

Nel frattempo invio un messaggio a Peter per avvisarlo che farò tardi, quindi di arrivare alle sette e trenta.
La risposta arriva in fretta.

Va bene, ma è successo qualcosa?

No, tutto okay.

Alla fine rimetto il cellulare in tasta per non rispondergli più.

I cinque minuti passano e mi convinco sempre più che sia solo un brutto scherzo, così mi avvio per arrivare in strada.
Appena svolto l'angolo mi scontro con qualcuno.

«Sta' più attento! » Gli urlo contro, alzando poi lo sguardo per vedere il suo volto.
E lui che diavolo ci fa qui?

«È tanto che non ci vediamo, Lisa, o dovrei dire Jane?» Esclama, esibendo un sorriso macabro che non avevo mai visto sul suo volto.
Come fa a sapere il mio vero nome?

Wrong People. •Peter Parker•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora