Capitolo 7.

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Siamo in macchina diretti a casa di sua, mi sono calmata ma singhiozzo ancora un po, ho il trucco nero tutto sulle mie guance e ho l’impressione di essere un relitto, inoltre l’acqua della pioggia che mi aveva bagnata completamente si è asciugata gelandomi la pelle nuda.

“Faith, stai bene?” il suo tono è dolce, privo di giudizio e capisco che è solo preoccupato per me. Vorrei spiegarti tutto Louis, ma non posso e devo anche proteggerti da tutta questa situazione, però come posso spiegargli il mio inusuale abbigliamento e il fatto che piangevo? Scelgo di restare in silenzio per ora e di evitare la conversazione anche se è imminente. Guardo le mie mani e ogni tanto butto a lui qualche sguardo mentre guida. Senza essermene accorta siamo arrivati a casa sua e ci stiamo dirigendo verso la porta per entrare, i miei capelli ancora gocciolano e non voglio imbrattargli tutta casa.

“Louis non voglio sporcare casa tua”

“Faith devi asciugarti o ti ammalerai di nuovo, entra e non farti problemi” un po’ indecisa faccio come mi ha detto. Ha una casa molto bella e accogliente, non so perché ma mi sembra familiare. Seguo il bellissimo ragazzo in quella che deve essere la sua camera, è abbastanza spaziosa e con un letto matrimoniale al centro e svariati mobili qua e là.

“Vivi da solo?” gli chiedo dolcemente.

“Sì, ho ventiquattro anni , mi sembra il minimo” mi prende in giro dichiarando una cosa ovvia.

“Allora, lì c’è il bagno io trovo qualche vestito che potrebbe andarti bene, fai la doccia e tutto ciò che devi fare senza farti problemi” mi istruisce. 

Mi dirigo verso il bagno e chiudo la porta, apro l’acqua della doccia e mi spoglio buttandomi dentro. L’acqua è calda e sento il mio sangue riprendere a scorrere regolarmente. Lavo via ogni residuo di trucco nero dal mio viso e do una bella insaponata ai capelli, vedo il rosso scivolare via e prendo nota mentalmente di dover rifare la tinta altrimenti diventeranno color carota. Devo pensare ad una spiegazione da dare a Louis e anche subito perché non posso dirgli la verità. 

“Faith” lo sento dire da dietro la porta “Faith posso entrare?”

“Certo” mi ha già visto nuda meno di ventiquattro ore fa, non vedo il problema e poi succede di peggio, quindi. 

Apre la porta e riesco a vederlo combattere per non guardare attraverso il vetro, è a disagio e posso capirlo ma non deve farsi questi problemi, non con me. Apro leggermente la porta della doccia e faccio sbucare la faccia per fargli un sorriso.

“Credevo non fossi ancora in doccia, scusami” balbetta e io quasi scoppio a ridere.

“Non devi assolutamente scusarti, è successo qualcosa?”

“No, ti ho portato più asciugamani e dei vestiti, ti aspetto di sotto, vuoi qualcosa da mangiare?”

“Hai dei dolci?”

“No ma posso fare dei biscotti al volo, se ti va” annuisco e lascia il bagno per permettermi di finire la mia doccia. Chiudo l’acqua ed esco al volo cercando di non bagnare ovunque, sono sempre stata maldestra e scivolo ogni volta, meglio fare attenzione. Avvolgo i miei capelli nell’asciugamano e prendo i vestiti che mi ha portato Louis prima; c’è una sua maglietta e un paio di boxer insieme ad un pantalone della tuta. Decido di non indossare la tuta perché adesso sto morendo di caldo e metto i boxer con la maglia che mi arriva a metà coscia. Sono un po’ bassina ma non mi è mai importato più di tanto. Non ho voglia di asciugare i capelli con il phono per cui li lascerò così. 

Mentre scendo le scale sento Louis canticchiare una canzone che viene dalla radio e cerco di non farmi accorgere, ha una splendida voce, ma purtroppo si gira e mi vede.

GAME OVER || FF Louis Tomlinson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora