Shit...

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Erano le 9:00 AM...

I due si alzarono dal letto, Miles si diresse verso la cucina per preparare la colazione, mentre Weylon verso il bagno per farsi una doccia veloce...tanto per cambiare...

Si sentiva la voce di Weylon da dietro la porta, stava canticchiando, il moro sentendolo ridacchio mentre stava preparando i toast. Era come ai tempi del liceo, quando Miles e il biondo organizzavano fra loro delle serate fra amici, in genere i pigiama  party, in genere erano loro due e Blake Langermann, loro vecchio amico di infanzia e adolescenza; ma l'unica cosa che cambiava era il fatto che non dormivano insieme, non facevano cose...ma per tutto il resto era tutto uguale...Weylon adorava la casa di Miles e gli faceva ancora più piacere che non si fosse trasferito, neanche dopo la morte dei genitori. Era da quando aveva tredici anni che i suoi genitori non c'erano più, stette un po' con lo zio, circa cinque anni, fino ai suoi diciotto,  ma non c'era quasi mai, quindi era come se stesse da solo tutto il giorno. Non era del tutto così. Il moro stava sempre con Weylon. 

Il moro stava finendo di preparare la colazione, doveva preparare soltanto due tazze di cappuccino. Gli aveva insegnato sua madre a prepararlo. Dalla caffettiera rossa, come tutti gli altri utensili da cucina, si sentiva un odorino a dir poco appetitoso, fu proprio quello a folgorargli l'anima, gli ricordò tutte le volte che sua madre lo faceva. 

Mentre versava il caffè in due tazze, suonò il campanello. Vide dallo spioncino. Era Lisa. Sobbalzò e si precipitò in bagno dicendo. "Weylon c'è Lisa fuori dalla porta...", "Perché?", "E che ne so!". Uscì dal bagno e aprì la porta d'ingresso. "Ciao Lisa..." disse facendo finta di sbadigliare. "Ciao Miles" disse in modo acido, "Cosa ti serve?", "Dov'è Weylon?". 'La calma è andata a farsi fottere?!'. "Sta in bagno", "Perché?", "Che cazzo significa <<perché>>? Tu la mattina non ti lavi? Secondo te perché esiste il bagno, sennò dove cachi?" la rispose così, era più forte di lui, non poteva essere gentile e garbato con una persona come lei. Lisa alzò un sopracciglio. "Entra..." disse il moro indicando con la mano l' ingresso. "Grazie". "Weylon?" lo chiamò lei, passò per la camera del proprietario della casa. Vide dei vestiti a terra, due bustine. Sotto le coperte del letto c'erano delle macchie. Si sentiva il profumo dei due amici. Il cervello della mora elaborava tutte le <<prove>> che aveva trovato nella stanza. Miles si metteva le mani nei capelli, iniziandoli a muoverli in tutte le posizioni possibili e immaginabili, come antistress, ma ritornavano sempre uguali, sembrava plastilina. Lisa si avvicinò di soppiatto al moro, "Sai che hai proprio una bella casa?", "Oh grazie del complimento Lisa...", si accorse che Miles aveva dei residui del profumo di Weylon. Non bastavano quelle <<prove>>. Poteva essere che magari si erano abbracciati. In genere succede. Il biondo uscì dal bagno. "Weylon!" esclamò lei abbracciandolo. Fu proprio mentre lo stava per abbracciare che notò dei segni rossi sul suo corpo e dei taglietti rossi sulle labbra. "Dove sei stato?", "A casa di Miles" disse secco il biondo, "Perché? Adesso mi devi controllare? Ieri sera ho fatto tardi...e mi sono fermato a dormire da Miles...", "Ah...ma tu non sei troppo ordinato da lasciare i panni a terra? Non sei tu quello che cerca di essere sempre ordinato, preciso e perfetto?", "Si...", "Poi...-", "Mentre voi discutete per l'ennesima volta, io vado a bere il mio cappuccino, ne volete un po'?" disse il moro interrompendo Lisa. I due non risposero e continuarono a discutere. 'Vabbè io ho chiesto, poi di certo non sarà colpa mia se uno dei due troverà la caffettiera vuota...' pensò tra sé e sé andandosene in cucina e lasciando i due nel corridoio. "Come mai hai dei segni rossi quasi dappertutto...sulla bocca hai dei segni, perché?", "Avevo prurito, e poi sta notte ho fatto un brutto sogno e come sai, in genere mi mordo le labbra...Sembra di stare in una centrale di polizia...", " Non dire bugie, io sono una dermatologa e so che non sono irritazioni, ma aspetta un momento...sono morsi! Che cazzo hai fatto?!", "1. Non sei una dermatologa. 2. Non ho fatto niente!"," Tu menti!", "NO!". Lisa si diresse verso la camera da letto di Miles e si mise a frugare tra i panni di Weylon. "Hanno tutti il profumo di Miles" sussurrò. Vide, poi, due bustine. "P-profilattico? W-weylon che mi stai nascondendo?", "La vuoi sapere la verità?! Io amo Miles! L'ho detto! Lo amo da tantissimo tempo e l'ho sempre negato a me stesso! Tu per me sei sempre stata una distrazione da lui...ho fatto finta di amarti in questi anni...eppure sembravo innamorato, mi sentivo innamorato, ma al laghetto mi resi conto di tutti gli errori che avevo fatto, uno di questi era quello di essere stato fidanzato insieme a te. Poi tu puoi avere di meglio. Io ho trovato di meglio. Lui è sempre stato tutto per me. Quei 10 mesi sono stati un inferno...sono stato una merda senza di lui, ma ci sono tanti aggettivi per descrivere come mi sono sentito, tu non hai mai fatto niente per consolarmi. Questo non ha fatto altro che aprirmi gli occhi su chi avessi davanti. E la persona che ho avanti adesso, non è la persona che amo....". 'Wow, alla faccia del discorso che si fa il giorno del diploma...'. Lisa era disgustata...stava trattenendo le lacrime...era infranta. "V-va bene...a-allora vai a-a casa fai l-le valige e esci fuori dalla mia vita..." disse lei con la voce rotta e con un briciolo di rabbia e di rancore nei suoi occhi. Uscì dalla stanza e si diresse verso l'ingresso, prese la borsa, il telefono e guardò verso la figura di Miles prima di aprire la porta. "M-mi fai schifo...mi-mi fate schifo...", "Mi dispiace tanto..." disse facendo un ghigno. Non era un azione volontaria quella di approcciarsi così. Era stato il Walrider a fargli dire quelle parole, con quel tono di voce e quell' aria cattiva e ghignante. Lisa aprì la porta e se ne andò.

Miles andò nella sua stanza, dove vi si trovava Weylon.

Era seduto sul letto, con le mani tra i capelli e con i gomiti appoggiati sulle gambe. Sbuffò. Sospirò. Dopo di che si alzò da letto e disse: "Ho fatto quello che avrei dovuto fare da tanto tempo, non me ne pento. È con te che voglio stare. E con nessun altro. Miles...io ti amo". -Così mi fa commuovere- -Da quanto tempo che non parli?- -Da ieri-. "Anche io Weylon" disse. I due si guardarono negli occhi, poi ognuno di loro posò lo sguardo sulla bocca dell'alro, poi di nuovo agli occhi. Il biondo gli mise le mani sui fianchi. Il moro posò una mano sulla guancia e l'altra sul braccio dell'amico. Si avvicinarono. Mammano che lo facevano i loro occhi si socchiudevano, finché non si chiusero del tutto. Le loro bocche si incontrarono e iniziarono ad assaporarsi a vicenda. Entrambi erano dolci, proprio come delle caramelle. In particolare quella di Miles, la sua aveva una sapore di caffè con triplo zucchero. I due si staccarono dopo un po' e si sorrisero timidamente.


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