11th: first meeting

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«Annabeth devi stare un momento ferma, Cristo!»

«Sono da due ore seduta nella stessa posizione come un dannato manichino e tu mi dici di stare ferma?» risi.

«Non manca molto, dai.»

«Direi che era l'ora, sembro la tua scimmia da laboratorio.»

Ella seguiva i corsi di make-up all'università da circa due anni, ambiva a diventare una make-up artist e in questo caso mi aveva usata come cavia.

«Ti ricordo che fra mezz'ora arriverà l'autista di Kelly a prenderti e tu devi ancora vestirti.»

Saltai dalla sedia e mi catapultai sul letto dove avevo steso l'oufit che avrei indossato quella sera: top crema, skinny jeans, blazer nera.

Corsi in bagno, lavai i denti spostando la mia chioma bionda lateralmente e facendo attenzione a non far colare tutto il lavoro di Ella mentre mi risciacquavo.

Infilai velocemente le decolté nere chiuse da un cinturino sulla caviglia e raccolsi la grande pochette beige.

Salutai la mia amica con un bacio sulla guancia mentre il suono di un clacson mi incitava a scendere.

Ad attendermi fuori dal portone c'era una frizzante Kelly Osbourne in un vivace vestitino lilla intonato al suo colore di capelli e affiancata da una BMW di ultimo modello.

Salutai la ragazza mentre l'autista ci apriva lo sportello posteriore.

«Stai d'incanto, questo look ti si addice proprio.» mi complimentai per la sua scelta di vestiti nonostante non fosse affatto il mio genere.

«Ma vogliamo parlare di te ragazza mia? Harry mi aveva detto che eri una bomba sexy ma non avevo creduto fino a questo punto!»

Le mie guance si colorarono di un rosa intenso, davvero mi aveva definito bomba sexy?

Abbassai lo sguardo imbarazzata e cominciai a giocare con gli anelli alle mie dita.

«Stasera sarà pieno di celebrità, questo significa flash e paparazzi ovunque. Non spaventarti, la prima volta può risultare strano, poi ci fai l'abitudine.»

Mi spiegò mentre sfrecciavamo per le vie di Londra.

«Come mi devo comportare? Non sono abituata a tutte quelle attenzioni, ho paura di sentirmi fuori luogo.» ammisi timorosa.

«Innanzi tutti non preoccuparti, ci sono qua io. Mi hanno chiamata apposta anche perché Harry è abituato ad uscire con persone famose, ti farebbe camminare per tutti i gironi dell'inferno se foste solo tu, lui e i paparazzi.»

«È così terribile?» risi insieme a lei.

«Sarebbe un disastro. Non è un tipo molto paziente, quindi cercare di mettere a proprio agio una ragazza timida e non abituata a tutte quelle attenzioni lo manderebbe fuori di testa. È solo questione di abitudine e lui si è ambientato anche troppo velocemente in questo "mondo".» gesticolò con le dita.

In pochi minuti fummo davanti all'entrata del Burfly Club che già alle otto esplodeva di gente.

Luminosi flash mi accecarono quando uscii dall'auto insieme a Kelly. Mi prese a braccetto come due amiche di vecchia data e si stampò il migliore dei sorrisi finti. La imitai. Si fermò a metà strada e mi girò con sé verso le numerose fotocamere.

«Sorridi.» mi sussurrò a denti stretti e posammo per qualche scatto.

Riuscimmo finalmente ad entrare. Chiusi un attimo gli occhi per abituarmi al buio del locale. Non era stato poi così terrificante. Magari mi sarei ambientata facilmente.

month » h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora