5th: eighty-five thousand

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Velocemente mi ripresi dallo shock. I miei piedi si mossero rapidamente verso una destinazione diversa dalla precedete e in pochi secondi mi ritrovai oltre la porta del bagno delle donne.

Mi accolse l'inebriante profumo di muschio bianco che rendeva quel bagno impeccabilmente pulito.

Mi avvicinai al lavandino di marmo bianco e girai la manovella dell'acqua fredda. Mi sciacquai il viso non curandomi del fatto che se non avessi usato il trucco a prova di acqua, si sarebbe sciolto lungo tutte le mie guance. Nonostante tutto ne usavo davvero poco a lavoro, per non risultare volgare.

Mi godetti quei pochi momenti di tranquillità spazzando via il ricordo di Harry.

Ma il mio riposo non durò a lungo. Appena varcai la soglia del bagno trovai il caos totale: un fiume di persone attraversava frettolosamente il corridoio principale verso una destinazione ignota. Volavano fogli ovunque e i fastidiosi squilli di parecchi telefoni si aggiungevano al chiacchiericcio delle persone.

Lasciai perdere tutta quella confusione e mi diressi verso l'ufficio del Signor Walden.

Bussai ed entrai senza aspettare una risposta. Ad attendermi c'erano solo lui e il suo silenzio.

Nessuna traccia di Harry.

Per nessun motivo avrei messo al corrente Mr. Walden di cosa era successo tra me e Harry Styles nella saletta del caffè.

«Annabeth - sospirò e mi guardò cupo, il mio nome pronunciato da lui mi spaventava. - voglio essere sincero: l'unico scopo di questa conversazione sarà quello di provare a convincerti ad accettare questo... incarico.»

Sbuffai una risata ironica. Appena provai ad aprire la bocca mi anticipò.

«Prima di parlare devi lasciarmi finire.
Se tu non accettassi questo lavoro l'azienda sarebbe costretta a rimetterci milioni di sterline, la fama di Harry si ridurrebbe ad un ventesimo di quella attuale e la Modest ci rimetterebbe altri milioni di sterline.»

Deglutii silenziosamente, tutto quello sarebbe successo a causa mia?

In effetti senza di me Harry avrebbe avuto una buona scusa per tornare alle scappatelle notturne.

Non mi accorsi che Adrian... Volevo dire Mr. Walden aveva ripreso a parlare.

Ma che mi prendeva?

«Naturalmente i problemi finanziari della società non sono cose di cui ti devi preoccupare, dopotutto tu sei una semplice impiegata. Più che altro vorrei metterti al corrente dei soldi che riceveresti...»

«La paga è alta?»

«Molto. Riceveresti settemila sterline a settimana.»

«Cosa?» spalancai gli occhi e socchiusi le labbra.

«Annabeth, stiamo parlando di Harry Styles.»

«Giusto.»

«Quindi ricapitolando riceveresti settemila sterline a settimana per dodici settimane. In totale ammonteresti a circa ottantacinquemila sterline per un lavoro di tre mesi.»

Non era per niente poco per il mio standard.

«È serio Signor Walden?» domandai incredula.

«Mi hai mai visto scherzare?»

«In effetti no.» Ridacchiai.

«Comunque - continuai - vorrei valutare con lei i pro e i contro di questa faccenda.»

«I pro dal tuo punto di vista potrebbero essere i soldi e il fatto di essere catapultata nel mondo dello spettacolo, senza minimo sforzo e per un periodo limitato se non ti piacesse l'ambiente»

«Essere la seconda Paris Hilton non era proprio tra i miei piani sinceramente.» Incrociai le braccia al petto e accavallai le gambe.

«E poi, su con la vita Annabeth! Non ti abbiamo messo davanti un sedicenne brufoloso. Solo pensare che ti sto convincendo a passare tre mesi con Harry Styles contro la tua volontà mi sembra assurdo. Metà pianeta vorrebbe essere al tuo posto.» Sghignazzò.

Alzai le sopracciglia sorpresa: non avevo mai visto quell'impeccabile uomo, ogni dannato giorno con il suo impeccabile completo nero, con un impeccabile pettinatura e il suo impeccabile accento, essere spiritoso. Da dove usciva tutta quella confidenza?

Doveva essere davvero grave la faccenda.

"La situazione è più complicata di quanto tu immagini" aveva detto.

«E i lati negativi di questo... Impiego?» Non volevo definirlo lavoro. Per niente al mondo essere la finta ragazza di una pop star poteva essere un lavoro.

Attrice a tempo determinato

Ignorai il mio subconscio.

«Beh, fingere per tre mesi di essere una persona che non sei. Questo potrebbe essere il lato negativo della cosa. E poi... Assecondare Harry nei suoi... bisogni.»

Bisogni?

«Bisogni? In che senso?»

Mr. Walden sospirò come se avesse avuto paura della risposta che mi avrebbe dato.

«Vedi... Con questo contratto Harry non potrà vedere nessuna ragazza oltre a te per i prossimi tre mesi. Solo nel caso ci sia una buona motivazione, con il consenso di entrambi il cosiddetto contratto potrebbe essere annullato, ma Harry è un tipo determinato e da parte tua sarebbe immaturo mandare tutto all'aria dopo aver accettato, anche perché naturalmente la tua paga sarebbe interrotta.»

«Dove vuole andare a parare Signore? Non vedo cosa c'entrino i bisogni di cui parlava con questo» cercai di mantenere un tono calmo.

«Lasciami finire. Alla vostra età è normale, soprattutto per un ragazzo come Harry che è abituato all'attenzione femminile. Con il contratto però tu saresti l'unica che dovrebbe concedergli queste attenzioni.»

«Signore non capis-

«Ne parleremo domani Annabeth - troncò ciò che stavo per dire - vai a casa, ti faccio staccare il turno prima.»

In effetti erano solo le cinque e io avrei dovuto finire alle sette e mezzo.

Mi alzai dal mio posto e porsi la mano al mio capo che afferrò in segno di saluto.

Mi diressi verso la mia scrivania per raccogliere giacca e borsa per andarmene.

La porta di Mr. Walden si aprì.

«Oh Annabeth, domani Harry e i suoi manager saranno qui alle due. So che il tuo turno comincia alle tre, ma dovresti essere qui a quell'ora per parlare di questo caso.» annuii e sussurrai un 'buona giornata' prima di avventurami tra le fredde vie di Londra.

month » h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora