Domani sono a casa, peró vieni comunque - Miralem Pjanic

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One Shot per antonxella_

"Salve, ho trovato quest'annuncio su Instagram. Prima di darle il lavoro vorrei farle qualche domanda" disse la voce che dal telefono traspariva metallica. Avevo messo l'annuncio esattamente 1 settimana prima e stavo iniziando a perdere le speranze, fortunatamente qualcuno alla fine mi aveva chiamata.

Passai un'altra mezz'ora al telefono prima di attaccare, da quel che ho capito sarei dovuta andare in via castellucci e li avrei trovato la persona che mi aveva telefonato. Io non lo conoscevo però mi aveva detto di aver visto una mia foto, quindi mi avrebbe fatto un segno per farmi capire che fosse lui la persona per la quale avrei dovuto lavorare.

Alle 15:45 uscì di casa, la via che mi aveva detto distava solo 10 minuti a piedi e - visto la mia mania nell'arrivare in orario - così sarei stata addirittura in anticipo, e avrei potuto studiarmi un po' la via. Appena arrivata mi trovai di fronte una persona che non avrei mai pensato di incontrare - nonostante vivessimo nella stessa città - nella mia vita: Miralem Pjanic. Lo vidi farmi segno con la mano di avvicinarmi a lui e lì collegai tutto, la persona che mi aveva chiamata era proprio lui, il numero 5 della Juventus.

Mi avvicinai un po' incerta salutandolo con un timido sorriso, iniziò a scrutarmi facendomi subito - timida come sono - arrossire. Quando mi guardò di nuovo negli occhi mi fece segno con la testa di seguirlo, mi incamminai senza spiccicare parola. Non parlai neanche quando ci trovammo faccia a faccia di fronte al suo appartamento. Le parole mi erano letteralmente morte in gola.

"Allora, mio figlio si chiam-" non lo feci neanche finire che subito intervenì. "So come si chiama, tifo Juventus e penso che tuo figlio sia troppo bello." al suo sguardo confuso mi affrettai ad aggiungere " Posti alcune sue foto sh Instagram" concludendo il tutto con un'alzata di spalle. Lui non disse più niente e mi fece entrare, una volta dentro ammirai quella meravigliosa casa che - come una pecca - era forse troppo grande per un uomo e un bambino. Dopo neanche 20 secondi dal mio ingresso in quella meravigliosa casa vidi il piccolo Edin correre nella nostra direzione e saltare in braccio al padre. A questa scena mi sciolsi, ho sempre pensato che Edin fosse un bambino - oltre che bellissimo - dolcissimo, e questa scena a cui ho appena assistito ne è la prova.

Quando il piccolo si accorse della mia presenza mi sorrise senza mostrare io minimo imbarazzo, cosa che invece traspariva dal mio viso sicuramente rosso come un pomodoro. Il padre dopo avermi dato tutte le indicazioni da seguire se ne andò, avvertendomi che sarebbe tornato verso mezzanotte. Appena sentì la posta chiudersi mi girai in direzione del bambino che mi guardava con un sorriso stampato in faccia, decisi che forse sarebbe stato meglio conoscerlo un po' e quindi gli feci qualche semplice domanda.

Alla fine della giornata dopo aver fatto di tutto e di più con Edin - che nel frattempo si era addormentato - ero esausta. Era sicuramente un bambino vivace e questo mi aveva stancata anche se, ovviamente, ero stata felicissima di aver potuto passare del tempo con lui. Alle 00:00 precise sentì la porta di casa aprirsi in un rumore sordo così mi alzai, presi le mie cose e, con molta stanchezza in corpo andai verso Miralem che invece sembrava più sveglio che mai. "Domani sono a casa, peró vieni comunque" sentì questa frase arrivarmi leggere, quasi fosse frutti della mia immaginazione. Mi girai a guardarlo e vidi che sorrideva dolcemente, a quel punto lo guardai e ricambiai. Non so, qualcosa mi diceva che domani sarei tornata sicuramente.

Angolo autrice
Sapete la mia lentezza nello scrivere, quindi come sempre mi scuso per il ritardo. Inoltre non faccio in tempo a finire un capitolo che mi arriva un'altra richiesta, di questo passo non riuscirò mai a scriverne uno per me😂
-Benedetta🥀

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