Capitolo 14

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-Sam...alzati su!- una voce mi sveglia dolcemente, apro gli occhi per ritrovarmi dava ti gli occhi marroni ambrati di Peter che continua a dirmi di alzarmi. -Buongiorno- dico alzandomi e sorridendogli -Giorno- risponde lui con una smorfia di dolore che non capisco, mi guardo intorno e vedo che non c'è  nessuno, guardo Peter che continua a tenersi saldamente il braccio, sono confusa. Mi avvicino e mi siedo accanto a lui, con delicatezza gli faccio spostare il braccio e levare la giacca insanguinata e strappata, nel braccio ha un bel taglio, cosa è  successo? Possibile che io non abbia sentito nulla? -Cos'è  successo?- gli chiedo  preoccupata -Hanno cercato di uccidere Toby ed io ho cercato di difenderlo, poi è  scappato e gli sono corsi dietro- dice sempre tenendosi il braccio, non so cosa fare, non mi intendo di queate cose, qui non ce nulla. Spero con tutto il cuore che Davis riesca a mandarci una medicina, che sia riuscito a procurarci degli sponsor. Lo faccio straiare e gli faccio rimettere la giacca, è l'unica  cosa che posso fare ora, -Stai qua- gli dico in tono rassicurante e lui non risponde, prendo il mio zaino e me ne vado, mi fido di Peter ma non vorrei che qualcuno rubasse le uniche provviste che ho, Peter non sarebbe in grado di difendere nemmeno se stesso ora, figuriamoci il mio zaino, gli lascio comunque il coltello, magari qualcosa riesce ancora a farlo se qualcuno lo attacca. Sento delle grida, grida di ragazza ma non so bene chi sia, decido di seguire le urla e dopo un po arrivo alla fonte del rumore, mi nascondo dietro un albero per non farmi vedere, Kelly è  seduta ai piedi di un albero  e guarda perterra con sguardo vuoto ed aria assente, un colpo di cannone, penso sia Peter ma poi vedo la ragazza del distretto 3 distesa per terra con gli occhi aperti ma velati e sporca di sangue, probabilmente è  stata attirata dalle grida come  me ed è  venuta qui a dare un'occhiata, o forse era già  qua. Tia è sollevata da una rete e continua a dimenarsi gridando aiuto ma io non posso fare nulla, anche perché  non so proprio cosa fare, guardo il mio zaino e vedo che manca la rete. Crevel guarda con sguardo compiaciuti Tia che continua a dimenarsi per uscire ma a me non sembra ferita. Crevel le se avvicina e le dice di stare zitta e dato che lei grida ancpra più  forte gli tira uno schiaffo, un rumore di passi, Crevel non se ne è  accorto ma Tia ed io si, dietro ad un albero c'è  Toby che guarda con le lacrime agli occhi la sua compagna di distretto intrappolata li per salvare lui, Crevel si guarda in torno ma non vede nessuno, prende la spada ancora insanguinata e la tira contro Tia, un lungo taglio  le si apre sul viso abbronzato e perfetto e lei tira una smorfia di dolore, Non può ucciderla e basta? prende di nuova la spada e gliela conficca nello stomaco, probabilmente sta per morire ma adesso è  ancora viva e continua a piangere guardando in direzione di Toby. Crevel che forse  ha capito che ormai sta morendo taglia la rete e Tia cade a terra, Crevel gli leva la rete di dosso e la ripiega, un colpo  di cannone, anche lei è  morta. Crevel si avvicina a Kelly che continua afissare per terra e la trascina via, Toby si lancia piangendo verso quella che era la sua compagna di distretto ed io vado da lui -Andiamocene- gli dico prendendolo per un braccio -Ora lei...è in un posto migliore- gli dico e lui acconsente di seguirmi, surante la strada riesco ad uccidere una specie di scoiatrolo strano, lo pulusco e poi lo cuocio in un piccolo fuocherello, ci allontaniamo e lo mangiamo sotto un albero a ombrello come quello in cui ero fino alla sera prima. Il pomeriggio  passa veloce, atasera mangeremo un pezzo di pagnotta dato che non ce nulla da queste parti e non voglio lasciare Toby, che ak momento dorme, da solo. La sera arriva in fretta e noi mangiamo un pezzo di pane e sorseggiando  un po d'acqua, i visi della ragazza del distretto tre e di tia appaiono nel cielo buio, siamo in dieci.

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